LUN 17 7 PAROS . Sul lungomare di Parikia realizziamo che siamo davvero in Grecia, dominata dal bianco e azzurro, i colori delle case, del cielo e del mare.
Paros è l’isola del bianchissimo marmo con cui tante statue, inclusa la Venere di Milo , furono scolpite. Spendiamo abbastanza per una colazione leggera: 3-4 euro per tè o caffè, yogurt con miele, pane e marmellata, fino a 5-7 euro per avere anche un succo, uova e pancetta.
Mettiamo i bagagli in una stanza che Spyros “ci lascia” a pagamento, come se l’avessimo occupata per la notte, poi andiamo alla spiaggia di Naoussa dall’altra parte dell’isola in bus, prima prendo i biglietti del traghetto della sera per Amorgos e la frutta per pranzo, questo ci farà perdere un po’ di tempo.
Alle 11,30 ci ritroviamo sul bus e nella mezz’ora di viaggio vediamo un’isola brulla ma affascinante, che ad alcuni ricorda la Sardegna .
Ci sistemiamo su una bella spiaggia in una baia prima del paese, circondata da scogli selvaggi che esploriamo incontrando i primi nudisti, una presenza costante per tutto il viaggio.

Cicladi 2006 128
Nel tardo pomeriggio rientriamo a Parikia, ci cambiamo e da Reggas Taberna , dietro la chiesa delle cento porte, ceniamo con abbondanti antipasti, souvlaki e ottimo pesce alla griglia.
Il gruppo è godereccio quindi di giorno non perdiamo nessuna visita, anche cose faticose in luoghi impervi, per poi ripagarci la sera con le gioie del palato.
Ci spiace avere visto poco di questa grande isola, Paros merita più tempo per girare l’interno selvaggio e le coste, inclusa la bella Antiparos , ma uno sfortunato gioco di traghetti ce lo impedisce e a fine viaggio la ricorderemo a fatica. Alle 22 dovremmo imbarcarci ma Spyros arriva tardi e pure il traghetto è in ritardo, così sbarchiamo ad Amorgos (Katapola) alle due di notte!! Mariuccia la nostra nuova padrona di casa ci aspetta al molo, ha energia da vendere nonostante l’età, a piedi saliamo le viuzze di questo splendido paese fino alle stanze. Siamo stanchi e tira un vento pazzesco: è il famoso meltemi , vento da nord che sferza le Cicladi 24h su 24 e si dice sia ancora più fastidioso d’inverno. Sono assai soddisfatta del mio gruppo, l’età anagrafica e soprattutto l’età interiore sono ottimali e, pur con esigenze diverse, tra tutti i 15 partecipanti prevale lo spirito di gruppo che qui viene cementato con l’assegnazione di una serie di soprannomi.
Vi sono assonanze tra Fabiana e Fabiola (dette Fabbi) tra me, Roberta, e Roberto. Oppure andiamo per provenienza: le tre veneziane diventano le tre grazie, altri si trascinano il nick da casa come Cico per Fabrizio, così il collega e amico Luigi è Gigi se solo, Paco se in coppia. Abbiamo due Andrea e ci viene spontaneo chiamarne uno Focus poiché lavora per la rivista Focus; per distinguerlo, l’altro Andrea diventa Ficus. Questo ragazzo è assai tenero e ci confessa di avere scelto la Grecia quale meta di vacanza per scegliere, tra le isole che visiteremo, la più bella così da tornare qui presto con la fidanzata! Infine Marco, il nostro ottimo cassiere, è La Cassa oppure Marcus. Vengono fuori pure i maniaci delle foto, quasi tutte digitali, con sfoggio di tecnologia e frasi tipo “questa è più bella, no è meglio la mia”.
Soprattutto è evidente che per queste due settimane cercheremo di stare bene insieme e divertirci, lasciando dietro di noi i problemi della vita di ogni giorno. Andrea Focus voleva andare in Groenlandia ma questo viaggio non partiva ed è finito con noi in Grecia, che non è esattamente lo stesso; quando si stanca di stare in spiaggia sale nei paesini e scatta tante foto, attratto dalle deliziose chiese greco ortodosse, semplici nel loro biancore che tanto contrasta con l’opulenza delle nostre chiese. Ma la sua attenzione presto si sposta sull’animale più usato da queste parti, il mulo, dal quale Focus è così attratto che esplorerà gli angoli nascosti delle isole a dorso di questo simpatico equino, conversando anche a gesti con vecchietti vitali e simpatici.

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