Dopo l’escursione di un giorno a Ios mi è più chiaro il concetto di “Full day trip”: sveglia alle 5, taxi pulmino alle 6, nave alle 7 dal porto di Athinios. Per accontentare tutti ci siamo suddivisi in modo che 12 pax stiano tranquilli a riposare e fare spiaggia, quelli che non avevano voglia di fare la levataccia, mentre in sei decidiamo di fare questo sacrificio per questa visita. Ottima scelta, così ognuno segue le proprie esigenze e il giorno dopo tutti parleremo con entusiasmo di quello che abbiamo fatto.

Percorrendo in auto Santorini di notte vediamo l’isola in un modo a noi ignoto, attraverso silenziosi villaggi e paesaggi aridi dove sferza sempre il vento meltemi, croce e delizia delle isole Cicladi. La linea del mare è rischiarata dalle prime luci dell’alba ma meglio di tutto la vediamo a bordo. Andiamo col traghetto normale, torneremo con lo speedjet.

Alle 8,30 sbarchiamo nella bellissima, selvaggia e sonnecchiante Ios giusto in tempo per una colazione abbondante da Isleño, un baretto dove siamo servite dalla simpaticissima Karima che viene da Lilla, ma con quel nome dev’essere un miscuglio simpatico e ben riuscito di razze. Sta qui sette mesi l’anno poi torna in Francia per l’inverno. Dev’essere una PR dell’isola, la rivedremo di sera salire e scendere le scale di corsa tra un locale e l’altro. Prendiamo una cartina dal vicino autonoleggio, che ovviamente ci propone un’auto per vedere tutta l’isola in libertà e ci propone questo… Con 45 euro abbiamo una micra, con altri 15 euro un motorino (siamo sei). Così possiamo andare a nord dall’interno visitando (o vedendo di passaggio) alcuni siti archeologici come Skarkos, Pano Kambos o l’acquedotto romano e arrivare a nord alla tomba di Omero. Da qui in breve tempo possiamo scendere alle vicine spiagge: Psathi o Agios Theodoti. Oppure allungare verso la punta sud est di Ios sino a Manganari, che con la sua sabbia bianca dicono sia la spiaggia più bella delle Cicladi e, al rientro, fermarci nella spiaggia urbana di Milopotas in tempo per iniziare la serata e cenare poi al villaggio, prima del rientro a Santorini. La cartina che ho in mano mi mette una curiosità pazzesca perché come sempre ci sarebbero mille cose da vedere, come i piccoli monasteri e le deliziose chiesette (almeno una decina da Agios Dimitrios e Agios Ioannis Erimitis al nord, a Agios Ekaterini a sud) che vegliano l’isola da punti strategici, visibilissimi col loro bianco luccicante al sole. Ma anche le tante spiagge, alcune in realtà raggiungibili solo in barca. E infine la “famosa fabbrica di formaggio” dove i pastori portano tutti i giorni il latte appena munto…

La voglia di scoprire Ios in relax ha il sopravvento e decidiamo di: visitare a piedi il villaggio di Hora, prendere una barchetta per vedere la costa meridionale di Ios, fermarci brevemente alla spiaggia di Pikri Nero e arrivare a Manganari, la sua estremità meridionale, per un meritato relax pomeridiano. Hora, the village com’è chiamato con affetto dai turisti, è uno splendido paesino cicladico che ci accoglie con una grande piazza e una chiesa bianchissima e poi si inerpica verso l’alto, dove domina il paesaggio la chiesa di tutti i santi. Vi sono tante viuzze e scalinate, negozietti e chiesette, piazzette con i localini che si riempiranno di sera, per ora piene solo di seggioline di legno colorate. Tutto è mignon e, alle nove di mattina, deliziosamente deserto. Ios ha la fama di isola del divertimento notturno che perciç attrae migliaia di giovani turisti provenienti da tutta l’Europa. Non trasgressiva e modaiola come Mykonos, anzi, dovrebbe affollarsi dalla fine della giornata, ma fino a quell’ora è tutta per i turisti sani come noi (!!!). Nelle prime ore del mattino infatti quasi tutti i locali sono chiusi e per le stradine di Hora girano solo persone anziane che fotografiamo, chi da solo, chi intento a parlare seduto sui gradini di una casa, o riunito con i vicini al circolo per sgranare il Koboloi, il rosario greco. Le signore che girano con grossi sacchi pieni di verdura ci spingono a cercare un mercato, ma ci sono solo dei minimarket. Profumi di cibo in preparazione stimolano l’appetito nonostante l’orario mattutino. Per un caffè ci sarebbe un’insegna palesemente copiata da Starbucks, che mi ricorda la mitica Stars & Bucks di Ramallah, in Palestina. Ma il caffè è chiuso al mattino.

Prima di scendere al porto dove ci attende la barchetta, facciamo un mini shopping: camicetta a righe con taglio greco e copri divano, che ufficialmente sarebbe da applicare… alla schiena dell’asino. Asini e muli sono ancora diffusissimi, noi li vediamo mentre trasportano i turisti ma storicamente sono sempre stati un mezzo di trasporto essenziale nelle isole Cicladi. Scendiamo lungo le vecchie scalette che in pochi minuti ci riportano al porto, dove però…. la barchetta non parte per il forte vento. Piano B: bus per la stessa cifra, 6 euro A/R. Parte subito e come scolarette in gita ci schiacciamo contro i vetri per vedere l’interno di Ios. Che bellezza! Il panorama aspro delle Cicladi mi è familiare ma non per questo è meno avvincente: casette sparse, ulivi e scarne coltivazioni, ma soprattutto arbusti quasi secchi dove piccole greggi di pecore e capre brucano testardamente. Mulini a vento ancora in uso, con le pareti in pietra, o trasformati in case e per questo imbiancati, punteggiano il paesaggio. Baie ed insenature dal mare blu cobalto si vedono in lontananza. Guardo la cartina: i quasi 40 km che percorriamo sino a Manganari non seguono affatto una linea retta ma vanno a zigzag prima verso nord (vediamo l’ingresso al sito della tomba di Omero), poi a est e infine a sud. Insomma, seguire una linea retta non è possibile a causa della conformazione dell’isola.

Arriviamo in spiaggia dopo 1h, che meraviglia (lo scriverò ancora svariate volte)!

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In una baia ampia a cui seguono altre baiette, l’ampia spiaggia di sabbia dorata ospita due ristorantini semplici, qualche decina di ombrelloni, un minimo di attrezzatura e servizi e un paio di barche in secca.

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Poco al largo ci osservano due grosse barche più lussuose. Fine. Silenzio, turisti sonnecchiosi si godono la giornata di sole e il vento solleva la sabbia.

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All’ombra ragioniamo sulle 4h disponibili per un meritato riposo. Mi metto il costume? Penso. Mi guardo intorno e aspetto che succeda qualcosa. Proprio mentre osservo il mare sento uno scampanio inconfondibile alle nostre spalle, prima fioco poi sempre più forte. Non vedo nulla ma mi alzo di scatto e corro a cercare un fantomatico gregge che mi chiedo cosa sia venuto a fare qui.

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3 comments

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post molto suggestivo.. sarebbe bello avere più informazioni su come riuscire a organizzare una gita di un giorno a Ios.
Tra una settimana parto per Santorini e non trovo su nessun sito informazioni utili per organizzare questa escursione, anzi.. sembra quasi impossibile per via dei pochi traghetti!
Hai maggiori info?

Grazie

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Sabrina non devi organizzare proprio nulla neanche se siete in tanti. Arrivati a Santorini avete un sacco di cose da fare come spero tu abbua visto nei post prima e dopo Io

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Quando vedete giorni e orari dei traghetti e sopratutto loro disponibilità cercate di prenderbe uno prestissimo x avere poi tutta la giornata disponibile. Se di sera orari non buoni o costi esagerati vi scoraggiassero restate la e rientrate il g dopo. Come avremmo potuto fare noi. Al prezzo di un letto che sarà sicuramente basso. Buon viaggio. Kalispera

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