Sabato 6 aprile dopo l’acquazzone della notte sono pronta per camminare ma solo al mattino: di pomeriggio con mamma Tina vogliamo fare una di quelle cose turistiche, che però non possono mancare in un soggiorno a Mallorca. Nel linguaggio dei blogger ci sarebbe un aggettivo abusato che inizia per IMP… io non lo uso però. Torno a la Paguera in bus, saluto e ringrazio gli organizzatori di MWE che mi hanno ospitato, e la municipalità di Calviá che ha contribuito all’organizzazione per portarci alla scoperta del versante occidentale dell’isola: un miscuglio di tranquillità e divertimento, spiagge e natura, insediamenti umani antichi e moderni. Ci diamo appuntamento al prossimo evento, non al prossimo anno. Questa è stata una semina e un raccolto per me.

Montecatini Terme in Toscana è la sede del Tuscany Walking event (TWE) la manifestazione omologa che è prevista per la prima settimana di ottobre, cioè esattamente sei mesi dopo Mallorca. A Montecatini non sono mai stata, ci sarò e ci saranno di nuovo tanti olandesi e belgi ma tutti possiamo partecipare. Chi vuole unirsi è pertanto benvenuto. Intanto il MWE continua, ci rimettiamo in cammino su un percorso differente con più campagna e natura, non ancora con i saliscendi che speravo e che ci saranno domani quarto e ultimo giorno. Pazienza, non conosco la zona e me ne faccio un’idea più chiara a piedi che è meglio di tutto. Attraversiamo un grande campo di golf, perfettamente attrezzato come si conviene a questa attività, scatto qualche foto e dopo due ore decido di rientrare.

Per andare a Palma capisco solo ora la situazione dei mezzi pubblici, la carenza di bus che pazienza se sono in leggero ritardo: ma se sono strapieni e non si può salire, vuol dire che c’è qualche problemino. O che non ho capito quando sono le stagioni affollate, aprile evidentemente non è bassa stagione. Sia quel che sia, devo rientrare in taxi che per fortuna non costa molto. E nel pomeriggio da Palma prendiamo… il treno!

Le linee ferroviarie che tagliano Mallorca sono due o poco più, sull’asse est – ovest. Sull’isola hanno fatto l’abitudine a spostarsi in auto che ha senso per raggiungere spiagge e montagne. Una volta c’erano più treni e ora i bus non possono arrivare ovunque, vedere sopra. Soller si trova a nord oltre la Serra de Tramontana, la gita si può intendere per arrivare lassù, allora anche il bus va bene e costa poco.

Noi da perfette turiste prendiamo il trenino per Soller vecchio di un secolo, che è sempre pieno nonostante sia carissimo, un’operazione di marketing perfettamente riuscita. Ha un’apposita stazione di partenza che già vederla è un viaggio nel tempo, ha l’aria di un posto che è rimasto immutato dall’inizio del Novecento a oggi. Si trova a Palma in Plaza de España, adiacente alla stazione centrale (da dove partono i bus e treni moderni). Mamma Tina sta seduta diligentemente sui vecchi sedili di legno, il treno sferraglia rumorosamente e tutti ondeggiano a destra e sinistra.

Io invece vado su e giù per i vagoni, mi sporgo per fare foto e video, sono eccitata come una bambina! Il paesaggio urbano del capoluogo muta nella zona industriale e poi nei frutteti e campi coltivati, poi ancora ci addentriamo tra i monti, fra boschi e gallerie. E dall’altipiano costellato degli agrumeti, che hanno reso famosa questa zona ben prima che diventasse una meta turistica, scendiamo infine verso il mare. Non vorrei scendere dal treno, non vorrei che questa gita finisse. Potremmo proseguire su un vecchio tram (sempre in tema di marketing) che va a Port de Soller, ma facciamo confusione con gli orari e perdiamo questa bella opportunità.

Qui i frutti della terra, in primis gli agrumi ma pure fiori e piante ornamentali, assurgono a canone estetico oltre al loro valore commerciale. Indipendentemente dalla forma e misura del proprio fazzoletto di terra, pare che ci sia una gara a chi ce l’ha più bello, più colorato e profumato, per la gioia di passanti e abitanti. Gli spazi pubblici non sono da meno: opere d’arte di frutta gialle e arancio ornano la grande fontana nella piazza del paese. Per goderci lo spettacolo facciamo uno spuntino in un ristorantino affacciato sulla piazza.

Tutto qui ha grandi proporzioni, anche la chiesa in stile Art Nouveau intitolata a San Bartolomeu. Due grandi artisti come Miró e Picasso hanno legato i loro nomi e vicende personali a Soller, che ha dedicato loro uno spazio proprio alla stazione del trenino.

A passeggio nelle viuzze sempre affollate che da qui si dipartono mi accorgo della ricchezza ed eleganza delle case, un lusso non esibito come piace a me. L’architettura locale è particolarmente evidente nella parte esterna della cittadina dove dobbiamo andare, nel tardo pomeriggio, per prendere il bus di ritorno a Palma e che, manco a dire, è affollatissimo. Occhio agli orari o rischiate di dover rientrare in taxi.

Oggi su Facebook il racconto e le immagini della giornata.

Sul treno per Soller, ce l’abbiamo fatta yuppi! E ci siamo concesse un po’ di riposo, ma solo perché non camminavamo, anche se io sono andata su e giù per un’ora, dentro e fuori dagli scompartimenti di questa lenta linea a scartamento ridotto aperta nel lontano 1912 # inviaggioconmamma day 5

Post in collaborazione con:

http://www.mallorcawalkingevent.com/en

Per saperne di più:http://www.visitcalvia.com/

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