Un anno fa chi avrebbe detto che l’estate 2020 sarebbe stata così? Io no! Nessuno di noi poteva immaginare a priori la tempesta che ci ha travolti all’inizio dell’anno a causa del Coronavirus, costringendoci a mutare abitudini di vita forse per sempre. E così questa è diventata la mia estate veneziana, il momento giusto per scoprire qualcosa di nuovo a Venezia e dintorni, quasi ogni volta che ci vado. Senza paranoie per i viaggi che non ho potuto fare, senza rimpianti né confronti con chi è stato meglio o peggio di me, ho intrapreso questo piccolo viaggio con la gioia di stare abbastanza bene da potermi permettere uscite frequenti, un dono che faccio a me e alla città.

Ogni volta che esco per andare a Venezia sono felice, con le dovute protezioni come gel e mascherina, e attenzioni: mantenere la distanza di sicurezza ed evitare luoghi affollati.

A volte sono sola, più spesso in buona compagnia. Ci sono le amiche local con cui condivido visite sempre interessanti, e ci sono gli amici milanesi che da giugno, quando hanno aperto i confini regionali, vengono a trovarmi praticamente ogni settimana.

Vogliono vedere Venezia in questa veste insolita, poco affollata e ancora più bella. Approfittiamone finché è così! Con il cielo più azzurro che mai, con meno afa e umidità, con meno turisti. Se il minor traffico aereo e navale ha avuto questo effetto positivo prendiamone atto, e seminiamo per il futuro. Chi ha orecchie per intendere intenda.

Lo dicono tutti tranne gli operatori del turismo, che sono stati pesantemente danneggiati dall’epidemia e forse solo l’anno prossimo si riprenderanno. Oggi noi possiamo aiutarli mangiando fuori, facendo shopping, supportando le attività pubbliche e private. Soprattutto entrando con rispetto in questa città splendida e delicata che è arrivata al 2020 acciaccata, ma ancora combattiva.

Cercate i veneziani e parlate con loro, l’emblema di resilienza e coraggio da sempre e ora di più. Nell’ultimo anno ne hanno passate di tutti i colori a iniziare dallo scorso novembre, quando la città è stata sommersa da un’acqua alta senza precedenti, anzi con un solo drammatico precedente nel 1966.

Devono avere coraggio coloro che riaprono le attività con prospettive di scarsi incassi e fatturati. Ma certi lo fanno, only the brave, per dare un segnale di rinascita, perché da qualche parte bisogna iniziare.

Mentre il pubblico (il settore pubblico) a volte si siede in attesa che cambino le cose. Così, per visitare un museo, spesso dobbiamo cercare giorni e orari di apertura sperando che coincidano con il tempo della nostra visita. Meditate gente.

UN’ESTATE VENEZIANA – INTRODUZIONE

Senza nulla togliere alle meraviglie che hanno reso Venezia famosa nel mondo, e che sicuramente valgono una visita, prendetevi tempo per andare oltre. Nelle isole isole della spiritualità per esempio, San Francesco del Deserto, San Lazzaro degli Armeni, il cimitero di San Michele.

Andate nella triade più famosa di Burano – Murano – Torcello ma non tutte insieme. Vedetene due alla volta, la scorsa settimana ci ho portato le amiche di Milano e abbiamo passeggiato a Burano la mattina, a Murano nel pomeriggio, lasciando Torcello per un’altra volta.

In centro storico visitate i sestieri più defilati, quelli che non portano i nomi dei santi per capirci.

Cannaregio visto sulla cartina di Venezia corrisponde in parte alla “testa del pesce”, per i turisti frettolosi è considerato una via di passaggio per raggiungere Rialto dalla stazione dei treni. Di giorno brulica di vita e di sera diventa il nuovo centro della movida veneziana. Se andate oltre Strada Nuova, a Cannaregio troverete tanti luoghi da visitare come il Ghetto, il Campo dei Mori e la chiesa della Madonna dell’Orto.

Dorsoduro non è il sestiere più turistico di Venezia e occupa grosso modo la “pancia del pesce” sulla cartina di Venezia. Nonostante sia di facile accesso dalla terraferma e ospiti la sede di Architettura, prestigiosa Università che attrae ogni anno migliaia di studenti da tutta Italia e dall’estero, è un luogo tranquillo e per nulla chiassoso, come se per sua natura non si fosse omologato alla resa della città al turismo di massa.

Dorsoduro riserva grandi sorprese, ma bisogna essere viaggiatori lenti per apprezzarlo. La scorsa settimana ho fatto alloggiare le mie amichette milanesi proprio qui, i un delizioso BB di cui parlerò in un post dedicato, ci ho passato un po’ di tempo (un po’ più del solito) e mi sono innamorata della sua gente.

Castello è il cuore della Biennale di cui quest’anno siamo tutti orfani, Arsenale e Giardini non brulicano di gente, ci andremo lo stesso. Quel po’ di strada in più da fare, per arrivare in fondo dopo San Marco, è ricompensata dalla rinnovata genuinità del sestiere, la “coda del pesce”.

Le mie oasi di pace a Castello sono due chiese, San Francesco della Vigna e soprattutto San Pietro di Castello, dove potete ammirare le immense opere d’arte conservate al loro interno, che ne fanno dei piccoli (solo per dimensione) musei. Dei musei non parlo più, e non nomino nemmeno le biblioteche che mi viene il nervoso.

Vi sono oltre cento chiese veneziane, per i non residenti la visita è spesso a pagamento, io sono favorevole a tale obolo perché esse hanno costi di manutenzione enormi. Esistono percorsi di visita con biglietti cumulativi che vi consentono di sceglierne tre o più da visitare.

Ho pensato di proporre alcuni consigli utili per chi si appresta a venire in laguna, in ordine alfabetico, senza la pretesa di esaurire un argomento troppo vasto che lascio agli addetti ai lavori. A iniziare da un progetto appena nato dalle menti vulcaniche delle già citate amiche local.

Grazie alla mia estate veneziana ho scoperto attività vecchie e nuove a Venezia e in terraferma, luoghi da visitare con gli occhi nuovi della nostra nuova vita. Leggete con calma e venite a Venezia!

ANIMA VENEZIANA

Nato durante la quarantena da un’idea delle mie vulcaniche amiche Monica Cesarato e Romena Brugnerotto. Anima Veneziana è un progetto di raccolta fondi senza scopo di lucro, per produrre un film su Venezia e i veneziani, per dimostrare che nonostante tutto questa è una città viva e pulsante. Coinvolge registi e fotografi professionisti, artigiani e persone normali ripresi nelle attività quotidiane. Racconterà Venezia con gli occhi di chi la vive e la ama. Tutti possono contribuire con una donazione, anche solo di pochi euro.

BOTTEGA CINI

Bottega Cini by The Merchant of Venice si trova a pochi passi dal ponte dell’Accademia, ha aperto i battenti a fine giugno ed è la perfetta sintesi della bottega veneziana, intesa come luogo di incontro di eccellenze artigianali, di storie e di persone.

Da vedere e acquistare in bottega ci sono abiti antichi, libri, profumi, stampe, vetri di Murano. Tutti di altissima qualità. Io toccherei tutto (anche la stampa originale di Piranesi), ma mi trattengo. E di fronte, a Palazzo Cini, c’è la mostra Piranesi Roma Basilico.

Nello store collocato in un delizioso angolo veneziano Bottega Cini ospita, oltre al marchio omonimo di profumi, due case editrici di eccellenza come Linea d’Acqua e Marsilio.

Arrivano direttamente da Murano le murrine veneziane di Ercole Moretti e NasonMoretti.

Toscolano viene invece dal lago di Garda dove la produzione di carta fatta a mano, proprio a Toscolano Maderno, è una realtà attiva da settecento anni.

La mia ospite preferita di Bottega Cini è però Marisa Convento, l’impiraressa per eccellenza, l’artigiana delle perle che racconta mentre lavora come solo lei sa fare. Produce gioielli da indossare, pezzi unici dai mille colori, con le conterie e le perline veneziane. Vedete cosa ho scritto di lei la prima volta e andate a trovarla!!!

Non mi stancherò mai di dire che Marisa è un esempio, una forza della natura. Una roccia plasmata dal vento e dalle acque. E sta a Venezia anche per questo.

http://www.bottegacini.it/

GEEKO SCUOLA DI SCRITTURA

Geeko Editor non è un luogo di visita reale ma virtuale, un sito a cui faccio cenno perché ha arricchito la mia estate veneziana con l’impegno a cimentarmi nella scrittura creativa per una settimana, un’avventura in parte nuova per me. Parlerò ancora di questa casa editrice interattiva, intanto andate a vedere cosa fa come scuola di scrittura.

https://www.geekoeditor.it/

GO GUIDE

Go guide è un gruppo di guide turistiche abilitate, appena nato con lo scopo di mostrare Venezia e il Veneto oltre i luoghi comuni, che mette insieme guide con diverse competenze territoriali e professionali per una Venezia accessibile e inclusiva.

Sabato 25 luglio Go Guide ha presentato la proposta di visita LIS, nella lingua dei segni, a un pubblico di utenti attento e interessato più che mai, a giudicare dalle tante domande che molti di loro hanno posto lungo il percorso.

Abbiamo camminato in compagnia di diverse guide abilitate, dalla stazione a Rialto e San Marco, per calli e rii nascosti. Tra il piccante delle spezie e quello degli amori clandestini, consumati al riparo da occhi indiscreti e non solo. Una delle prossime visite guidate sarà accessibile anche per visitatori in carrozzella.

JESOLO

Jesolo non è solo mare per i patiti della tintarella, e divertimento per gli amanti della vita notturna. Visto che il 2020 è un anno speciale e io ormai sto poco in spiaggia, all’inizio di luglio vi ho trascorso una giornata facendo altro, sempre con le mie amiche blogger locali, un bel quartetto non c’è che dire.

Facevamo base in Piazza Marina, alla Gelateria Caffetteria Marina, per la colazione e il pranzo. Abbiamo assaggiato dolci e gelati appena usciti dal laboratorio annesso. c’è sempre da imparare nel vedere all’opera gli specialisti dell’ospitalità in generale, e della ristorazione in particolare. La famiglia Pavan ne è un esempio lampante: ha aperto il locale nel 1969 e tuttora lo gestisce, con la stessa passione e competenza.

Jesolo ha lo sguardo proteso verso il mare, ma ha le sue radici solidamente ancorate sulla terra. La tradizione rurale jesolana è secolare e viene molto prima della sua ricca cultura balneare. La campagna vede tuttora molte aziende agricole impegnate in produzioni ortofrutticole di eccellenza, siamo state a Cortellazzo all’azienda agricola biodinamica San Michele. Se passate in zona fate una visita a questa che è anche un’oasi di biodiversità dove le attività umane sono inserite in pacifica convivenza, quasi in simbiosi con il contesto naturale.

MESTRE E MARGHERA

Terraferma e campagna sono due parole con cui i veneziani identificano, in modo tecnico o denigratorio, chi come me abita a Mestre e Marghera per sconfinare poi, oltre i loro labili confini amministrativi, in campagna. Chiedete quante diatribe si consumano fra le varie fazioni e aspettiamoci di tutto, noi tutti, da qui sino a settembre quando ci saranno le elezioni. Nella mia estate veneziana sin dalle prime aperture mi sono impegnata a passeggiare nel centro e in periferia per vedere la mia città con occhi diversi.

L’ho scoperta a pezzetti, di giorno e di sera, anche in compagnia delle guide turistiche abilitate che tanto sanno sulla nostra storia, e ci ho trovato tante bellezze nascoste dietro palazzoni anonimi che di bello non hanno nulla. Altre visite sono in programma, chi vuole unirsi è benvenuto!

PASSEGGIATA CON SHYLOCK

Quando il teatro esce da teatro e si porta nelle strade e nelle piazze è sempre una buona idea. A maggior ragione in questi tempi. A Venezia poi…

La passeggiata con Shylock, dopo il debutto di due settimane fa, vi aspetta domani 31 luglio e poi da fine agosto, sempre di venerdì. Organizzata da Onview Experiences, ideata da Ornella Naccari, è recitata magistralmente in italiano da Solimano Pontarollo e accompagnata da Romena Brugnerotto.

La partenza è alle ore 17,30 da campo San Giacometto presso Rialto. Al mattino invece sarà in inglese, e mi aspetto che sia ancora più coinvolgente.

Mentre il mercante di Venezia si aggira tra le sue calli noi possiamo solo seguirlo in silenzio. Il setting naturale veneziano basta e avanza. Il tecnico delle luci è il sole che illumina ogni sfondo naturale. Il tecnico del suono sono i muri e le pietre di Venezia che diffondono nell’aria le parole di Shylock e la sua storia complicata fatta di amore e denaro. Streghe e fantasmi. Animali e persone. Misteri di Venezia.

https://www.on-view.com/

PUNTA CONTERIE MURANO

Alla fine del 2019 un nuovo spazio multifunzionale ha aperto a Murano. Punta Conterie è un concept store innovativo per l’isola, uno spazio dove si incontrano l’arte vetraria e l’ospitalità. Galleria d’arte. Fioreria. Ristorante e bistrot.

Uno dei motivi per cui mi piace vedere Murano di pomeriggio è l’intensità dei suoi tramonti. Questa è la terrazza di Punta Conterie che vale da sola la visita, specialmente alle sei del pomeriggio con questa luce.

Altra luce emettono le opere dei maestri vetrai di Murano esposte al primo piano, risalenti al Novecento. Un piccolo museo di inestimabile valore.

https://puntaconterie.com/en/

TEATRO

Come molti spazi di cultura e valore sociale, come gli spettacoli, la musica, i cinema, anche i teatri hanno sofferto molto e si apprestano a riaprire le porte con cautela. Andare a teatro a Venezia è una doppia esperienza e vedere di nuovo i cartelloni, fuori dalla Fenice e dal Goldoni, mi ha riempito di speranza. Mi ha riempito di gioia entrare proprio al Goldoni la scorsa settimana con Romena, che ringrazierò sempre per questo. Munite della mascherina di ordinanza, debitamente distanziate dagli altri spettatori (ma da sedute abbiamo tolto la mascherina), abbiamo visto il monologo di Ottavia Piccolo su Anna Politkovskaya. Un pugno nello stomaco, un esercizio di pensiero che anche oggi, a distanza di 14 anni dal suo omicidio, dobbiamo fare. E al ritorno il ponte di Rialto ci ha regalato questo splendido tramonto, un segno di speranza.

Vedete i programmi dei teatri, c’è molta scelta sia a livello di opere sia di soluzioni economiche.

https://www.teatrolafenice.it/en/

UN’ESTATE VENEZIANA – CONCLUSIONE

Questi luoghi e persone vi aspettano, al loro posto. Ci sono molte cose che non ho ancora fatto, le mostre ed esposizioni temporanee per esempio. Andate a Palazzo Grassi e Palazzo Cini, alla Casa dei Tre Oci. Verificate prima le modalità di prenotazione per assicurarvi un ingresso e una visita serena.

Serenità è un sentimento che troppe volte abbiamo dimenticato, visitando Venezia negli ultimi anni di sfruttamento e monocultura turistica. Serenità è il sentimento che ora vi avvolgerà durante la visita, lo stesso che provo in questi giorni appena metto piede sull’isola, una nuova bellissima sensazione. Spero che la proverete pure voi, d’altra parte se si chiamava Serenissima ci sarà un motivo no? Vi aspetto!

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