Signora. Signora! L’autista del bus batte sul suo vetro e si gira verso di me.
Oddio che ci sarà mai? Ho messo male la mascherina? Non ho timbrato il biglietto? Impossibile.
Lo guardo atterrita e con lui che chiamerò A per Autista inizia una serie di domande e risposte.
A Va bene girare qua? Dal navigatore non si capisce e sa, per me oggi è la prima volta.
R Sì tranquillo qui a sinistra, poi in fondo a destra e al semaforo di nuovo a sinistra. Segua il bus.
Mi sono seduta davanti, il mio posto preferito per vedere la strada, a volte pure per parlare con l’autista ed eccomi accontentata. Alla fermata successiva non vorrebbe accostare.
A qui non c’è nessuno posso proseguire?
R No si fermi, vede quei turisti?
Il primo si affaccia, A gli dice subito Mascherina! Mask! Il passeggero la mette e sale. Segue una famiglia, A ripete Mask! No mask? You cannot. Scocciati padre madre e figlio girano i tacchi.
Ogni volta che prendo il bus da e per Venezia c’è una discussione con chi ne è sprovvisto e cerca di avallare le sue scelte, con le sue motivazioni tipo che anche sul treno non l’aveva e non glie l’hanno chiesta, mi fermo qui magari ne parliamo più tardi.
Anche per prendere il ponte della libertà A chiede da che parte stare, tutto fila liscio e arriviamo a piazzale Roma tutti bene. A ringrazia con le mani giunte.
Sono stato fortunato ad avere lei. Pure io sono stata fortunata, ho fatto la mia buona azione quotidiana.
Il karma esiste e se lo aiutiamo, anche con piccoli gesti, poi ci ritorna! Il resto della giornata è stato in discesa, o meglio ho sempre trovato posto a sedere anche nel vaporetto più affollato. Ecco però non sarei stata capace di fare da navigatrice per un vaporetto!
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