Giovedì 01 gennaio 2015

L’anno nuovo inizia con una colazione, sempre ottima e abbondante. Oggi lasciamo a malincuore Gangtok, la capitale del Sikkim ci è piaciuta anche se i duri e puri delle montagne storcono il naso e sostengono che una cittadina trasformata in resort, stile Cortina, è fuori luogo. Io adoro Cortina per cui sono ben contenta di averla trovata così alla prima visita; a Gangtok avremmo potuto dedicare almeno un altro giorno, più monasteri, più cammini. Tre notti sarebbe l’optimum ma “sarà per la prossima volta”. Oggi facciamo il pieno di cultura e spiritualità, immergendoci anche in una piantagione di tè, orgoglio locale e nazionale.

temi tea

La nostra prima destinazione è un monastero appena restaurato. Rumtek è uno di quei templi del buddhismo che i monaci tengono vivo e attivo, i panorami circostanti sono grandiosi e la strada per arrivarci ricca di fiori e piante. Le risaie a riposo sono fra i miei paesaggi preferiti, caratterizzati dalle tonalità del giallo, dalla visione del lento lavoro di pochi contadini curvi sulla terra, dei loro animali in lento movimento. Questo senso di pace io respiro solo qui.

Certo nella stagione delle piogge è tutto verde e i campi brulicano di vita, molto più che adesso, questa è l’immagine iconica più ricercata dai viaggiatori. Il fatto è che io amo questa India rurale, non so se si è capito.

rumtek

A Rumtek stiamo quasi due ore per vedere tutto, il monastero è molto grande.

Il muro di cinta, altissimo, lo cinge all’esterno con tanti piccoli Buddha dipinti, nelle diverse posizioni.

All’interno è riccamente decorato con scene allegoriche e floreali.

affreschi

Al piano superiore una costruzione in legno intarsiato descrive in dettaglio inferno, purgatorio e paradiso.

Fa impressione nonostante sia un manufatto moderno, scolpito da un monaco che ha impiegato cinque anni per completare l’opera. Minacciosi cartelli dicono che ci sono telecamere dappertutto e non è permesso fotografare.

Abbiamo spazio e tempo per guardarci intorno, per pregare chi lo vuole, per chiedere grazie, scusa, perdono.

esterno monastero

I monaci che vivono qui sono affaccendati ma ci sorridono curiosi.

Noi quattro siamo i primi visitatori del 2015 e ci salutano con un Namaste – Happy new year che fa piacere e accontenta tutti.

Clara compie gli anni oggi, la lascio a bere un tè con gli altri due pax e le prendo una bella T shirt con scritto SIKKIM al negozio di souvenir. La scelgo grigia poi la cambia con una rossa (come non essere d’accordo?).

vecchio monastero

Il piccolo vecchio monastero originale negli anni Sessanta è stato sostituito con quello nuovo.

Ora è deserto e per questo affascinante, davvero meritevole di una visita per gli arredi interni, gli affreschi esterni e naturalmente per il notevole panorama sulla vallata.

Attorno a noi sventolano bandierine colorate, fiori coraggiosi sbocciano con vari colori.

bandierine

Ravangla, la destinazione successiva, non è vicina. Prima di arrivarci, per una meritata pausa pranzo, facciamo una deviazione per un’ancor più meritata pausa tè che mi riempie di gioia!

Temi Tea Estate è l’unica realtà sikkimese del settore, è un’azienda di Stato e produce tè certificati biologici.

La nostra visita inizia con una passeggiata nella piantagione, emozionante almeno quanto lo sono le passeggiate nel vigneto, oggi tanto di moda da noi.

temi tea

Siamo dentro i giardini del tè, una nuova esperienza sensoriale: pensate alle gambe che si strusciano fra gli arbusti che scricchiolano ed emanano nell’aria profumo di tè. Faccio tante foto, dettagli, panorami, persone.

Cerco di trasmettere ai miei compagni di viaggio queste sensazioni, sia oggi sia nelle visite e degustazioni successive.

Ho visto altri giardini del tè in Cina e Sri Lanka, fra l’altro nei mesi estivi, durante la raccolta. Volete sapere cosa ho provato allora? Un misto di gioia e sconforto perché, in massima parte, le raccoglitrici sono donne che vengono pagate poco per l’impegno profuso nella raccolta, impegnativa e faticosa. Tornerò su questo argomento nei prossimi giorni.

al lavoro

Gli inglesi chiamano Tea Estates le aziende, Tea gardens le coltivazioni che appunto hanno l’aspetto di giardini.

Le colline sono tappezzate da file ordinate di arbusti, tenuti a circa un metro di altezza per agevolare la raccolta e le altre operazioni. La pianta del tè ha un aspetto simile al rododendro e alla camelia, piante ornamentali da noi molto diffuse. Alcune sono in fiore e questo si vede chiaramente. Tutte sono originarie della Cina come dice il nome scientifico del tè: Camellia Sinensis.

Ci fermiamo allo spaccio aziendale che sta su una bella terrazza, assaggiamo e compriamo il tè che ha un ottimo rapporto qualità / prezzo. Sono felice.

fried noodles

Ravangla è un agglomerato di case poco interessante, poco dopo ci fermiamo per la pausa pranzo in un ristorantino semplice, ma con dei fried noodles indimenticabili e altre ottime pietanze.

Ci vengono incontro adulti e bambini, siamo curiosi gli uni verso gli altri, scambiamo sorrisi e ci facciamo foto insieme, che pace!

Bon è il nome del monastero che visitiamo nel pomeriggio, appartenente alla setta omonima.

bon monastery

Al nostro arrivo troviamo dei giovanissimi monaci intenti a studiare, vivono e studiano qui.

C’è una puja in corso. La visita è assai appagante, anche se gli edifici sono in cattive condizioni.

bon monastery

Tutto il sito avrebbe bisogno di un restauro conservativo, altrimenti ci saranno dei crolli prima o poi.

Presto pioverà, saliamo in auto alla volta di Pelling, per il trasferimento sono previste tre ore fra panorami pazzeschi. In realtà si impiega meno e non capisco perché la guida Wang dia info confuse e fuorvianti.

pelling map

In hotel facciamo check-in e usciamo subito dopo aver mollato i bagagli, non è brutto ma freddo ed è meglio scaldarci facendo due passi prima di cena. In realtà il paese offre poco, è diviso in due parti, noi stiamo su, ad Upper Pelling, poco più di una piazza con dei palazzi intorno. Stiamo fuori per vedere tutto anche se ora fa buio, scendiamo a Middle e poi Lower Pelling, davvero bruttino. Questo posto è desolato, sporco e privo di attrattive, non c’è nemmeno una bella vista sulle montagne. I negozi aperti vendono alcolici o poco più, c’è poca gente e tanto freddo. Un solo locale ci ispira, prenotiamo la cena per quattro e prima ci fermiamo, approfittando del provvidenziale wifi, nell’albergo di fronte, un cinque stelle bello e confortevole dove prendiamo la solita birretta pre cena. Mangiamo ancora cose buone ma al freddo e quasi al buio.

dopo cena

Nella salita verso il nostro alberghetto ci viene incontro una decina di indiani, saliti quassù per celebrare un addio al celibato. Giovani e simpatici, ci accolgono attorno al fuoco per scaldarci e fare festa insieme. Pensate che sia tardi? No, alle 21 il padre dello sposo si fa vedere e li richiama all’ordine. La festa è finita, per noi è ora di andare a dormire.

UNO SGUARDO SULLE VISITE DI OGGI

RUMTEK

Importante monastero relativamente nuovo ma imponente e ricco, parla della storia recente del buddhismo tibetano. Old Rumtek, poco distante, fresco di restauri è storicamente più bello ma vuoto e perciò meno affascinante. Gli incontri con monaci di tutte le età e le lunghe file di ruote di preghiera da girare sono una presenza costante e bella.

TEEMI TEA ESTATE

Una bella sorpresa nel Sikkim è l’unica produzione di tè organico, in un’azienda statale, collocata in un ambiente bellissimo e, di fronte, con un amplissimo panorama himalayano. 

MONASTERO BON

L’unico monastero Bon (fede precedente il buddhismo) del Sikkim è pieno di vita grazie ai numerosi monaci e novizi che ci abitano.

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