Tre anni fa andavo a camminare in Calabria lungo la Via Popilia. Questo percorso (percorso in molti sensi) da Laino Borgo a Reggio Calabria mi è rimasto nel cuore, poi però c’è stato il Covid, ci siamo fermati e ora vorrei tornare giù, anche per camminare. Pollino. Sila. Aspromonte. Quest’ultimo mi è del tutto sconosciuto e vorrei partire da lì, se qualcuno vuole unirsi parliamone. E lo diremo agli amici calabresi!

Dalla Calabria nel 2019 ho portato a casa tante nuove amicizie, le migliori per me perché sono arrivate in cammino. E non parlo solo degli amici Isabella, Cristina ed Emilio, Gianfranco e Leonardo, e naturalmente il nostro capo Ferdinando. I calabresi tutti ci hanno fatto compagnia per un pezzetto di strada, su e giù per i borghi arroccati sulle colline, negli anfratti di grotte e gallerie, nei boschi dove noi persone diventiamo piccole piccole al cospetto dei grandi alberi.

io e la guida luigi perrone

Fra questi le guide hanno un ruolo essenziale, sia quelle che ci fanno vedere gli aspetti culturali di un luogo, sia quelle dedicate agli aspetti naturalistici ed escursionistici. Luigi Perrone guida del Parco Pollino è uno di questi. Vive a Mormanno uno dei paesi che mi sono piaciuti di più. Asciutto e parco di parole come molti suoi compaesani, ma con un cuore grande, così si presentava di persona e così si è raccontato. Quando gli ho scritto mi ha mandato subito le sue risposte alle domande che riservo alle guide. Eccole qua. Luigi compie gli anni in questi giorni, vogliamo fargli tanti auguri? Anzi auguri e arrivederci sulle strade della bellissima Calabria!

io a mormanno

1 Da dove vengono gli ospiti in visita? Sono più italiani o stranieri?

Sono più Italiani con una piccola percentuale di stranieri.

2 Sono più facili da gestire gli ospiti informati? O è meglio prendere per mano persone che arrivano e sanno poco del luogo in cui si trovano?

La gestione dei gruppi o delle persone che arrivano informati oppure no, è data dall’esperienza, penso, e dalla conoscenza dei luoghi, e delle storie.

3 Ci sono due – tre aneddoti successi durante una visita o escursione, che avete voglia di raccontare?

Certo! Qualche informazione al telefono: A che ora apre il Parco??

E poi questa. Un signore mi chiamò alle dieci di mattina, alloggiato in un agritur del Parco, la richiesta era di fare un escursione, vedere il Pino Loricato e rientrare per mezzogiorno. Rimasi un po’ in silenzio, e risposi “vado a prendere l’elicottero e arrivo!”

luigi e gianfranco in cammino

4 E un’esperienza invece da dimenticare?

Il 22 agosto 2016 avevo un gruppo di circa 40 ragazzi con accompagnatori, nel rientro dall’escursione (circa 3 ore) si scatenò l’inferno con acqua, vento e grandine. Ero preoccupato per delle ragazzine che erano vestite molto succintamente. Per fortuna rientrammo, inzuppati fin nelle parti intime ma sani e salvi.

5 Quali sono le domande o gli atteggiamenti degli ospiti in visita che possono “mettere in crisi” o imbarazzare una guida, anche con esperienza?

Francamente, non mi viene in mente nulla. Bisogna essere sempre pronti a rispondere.

6 Esistono o avete verificato alcuni stereotipi sulle caratteristiche dei turisti a seconda della loro provenienza?

Sicuramente la parte pugliese, ha una sua identità per modi, gesti, e discorsi, addirittura anche per province. I leccesi sono i migliori!

mormanno sotto la pioggia

7 Come si conciliano gli aspetti tecnici di una visita o escursione, con quelli più leggeri? (pranzi, shopping ecc.) Se un ospite ha fretta di vedere tutto in poco tempo e poi infilarsi in un negozio lo assecondate o cercate di trattenerlo?

Cerco di assecondarlo, mantenendo la calma e non trasmettendo mai ansia, per poi essere risoluto quando il tempo è davvero finito.

8 Cosa fa di un ospite una persona speciale, di quelle che a fine servizio vi fa voglia di starci insieme più tempo?

L’ospite speciale intavola un discorso più profondo oltre i soliti convenevoli, è quello con cui ci sono delle affinità di idee, è gentile, rispettoso e cordiale.

9 Si può diventare amici degli ospiti in visita? Può succedere di mantenersi in contatto anche dopo?

Sicuramente Sì, è successo più volte.

10 Consigliereste a un giovane di studiare per diventare guida? SI – NO – Perché?

Assolutamente Sì perché è una professione straordinaria. Non solo si è a contatto con la natura e con le svariate realtà del posto, ma ci si relaziona con una infinità di persone provenienti da tutte le parti del mondo, ed è come se tu viaggiassi.

Ma ci vuole passione e amore per la propria terra (e forse si guadagna un po’ poco per affrontare le bollette di tutti i giorni).

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