Calvi 17 novembre 2021

In questa piccola cittadina di mare passiamo una bella giornata, iniziando con la colazione in panetteria. Un bombolone e un calzone alle mele sono un pieno di calorie che ci servono per camminare tutto il giorno.

Calvi è deserta ma nei locali si fanno i lavori e ci si prepara a riaprire, la settimana prossima, per il periodo natalizio. Bellissimo!!!

All’ufficio turistico l’impiegata ci dà materiale e informazioni utili, e ci attacca un bottone per descrivere com’è andata la stagione turistica 2021, diciamo non bene e ancora con tante incertezze per il futuro. Come da noi.

calvi la plage

A nord ovest di Calvi un promontorio di circa 8 km si potrebbe vedere, a piedi o in bici (le danno a noleggio qui vicino). Sarebbe da vedere pure la cappella che domina con la sua cupola la città, mezz’ora per salire e altrettanto per scendere. Prendiamo nota.

Le cantine della Balagne sono famose per i loro vini pregiati, la più vicina Clos Landry è a soli 6 km da qui e c’è un bel sentiero per arrivarci. Ci facciamo un pensierino intanto qui vedete i suoi vini, visti al supermercato.

clos landry

Cittadella

La parte antica di Calvi si sviluppa attorno al promontorio, con ampie vedute in ogni direzione.

Saliamo alla sinistra del parcheggio, su per scalette in pietra chiuse da alte mura e decorate con degli stencil – almeno credo siano tali – con dei bei colori pastello.

Cattedrale

La cattedrale si trova subito dopo sulla destra, nella sua scarna semplicità all’esterno cela un interno più colorato, nelle piastrelle al pavimento e nelle opere alle pareti.

Non amo fotografarle, mi piace vedere dentro le chiese in religioso silenzio, senza disturbare.

vista dalla cittadella

Piccoli negozi e locali sono aperti, pochi clienti e visitatori si incontrano alla spicciolata. Coppie, singoli. Scambiamo sguardi e saluti, curiose di sapere da dove vengano. Francia. Belgio.

Tutto qui è curato e a misura di turista, come nelle nostre località che come si riempiono di giorno, si svuotano di sera. Pare che nessuno viva qui nella cittadella, peccato.

Porto

Scendiamo a destra al porto, dove le attività commerciali e ricreative sono aperte.

Barche di varie dimensioni dondolano sull’acqua e c’è un bel calduccio.

calvi porto

Questo è il clima ideale per prendere il caffè sedute a un tavolino all’aperto. Si sta proprio bene. Abbiamo anche Orezza la gazzosa fatta in Corsica, in vari gusti, che mi piace tanto.

Spiaggia

La principale attrattiva culturale di Calvi è la cittadella. Ma vogliamo parlare della spiaggia?

Ci incamminiamo su una lingua di sabbia lunga e stretta.

Teniamo la cittadella alla nostra sinistra e siamo circondate da nuovi panorami, quasi tutti naturali:

  • la posidonia ammucchiata sulla sabbia,
  • le onde che increspano l’acqua del mare,
  • i pini marittimi dietro di noi.

Gli elementi umani sono pochi e ben inseriti nel paesaggio:

  • la passerella di legno e la pista ciclabile.
  • i bungalow di legno del campeggio, ora chiuso e deserto,
  • baretti e chioschi chiusi,
  • la ferrovia che corre parallela al mare.

Silenzio e pace, luce sole e caldo. Tocchiamo l’acqua, non è fredda! Faccio tante foto.

Le poche persone che passeggiano sulla spiaggia hanno la faccia felice, come noi.

Sgambettiamo verso i vigneti che iniziano qui dietro, oltre il piccolo promontorio.

Ma davvero c’è brutto tempo in Italia? Ce lo chiediamo sempre, ci sentiamo lontanissime da tutto.

calvi plage

Non arriviamo mica alla cantina, sono troppi i sei chilometri per arrivare a Clos Landry.

Dopo un’ora e mezza siamo abbastanza stanche da decidere che anche oggi ça suffit.

Facciamo dietrofront senza rimpianti.

Incrociamo la scuola di surf dove bambini, adulti e anziani con la muta si preparano a cavalcare le onde.

calvi plage

C’è molto vento ora, l’alta marea ci ha tolto molto spazio per camminare sulla spiaggia.

Nuvoloni neri si affacciano all’orizzonte, dando nuovo colore al cielo e al mare.

La tavolozza non è completa ma ha diverse tonalità di grigio, blu, verde e marrone.

Potrebbe essere il quadro di un pittore impressionista, alcuni di loro sono passati di qua!

Non stanche (non abbastanza) vediamo la rocca sopra di noi che per quanto diroccata dev’essere bella per vedere Calvi dall’alto. Proviamo a salire ma non è raggiungibile, isolata da brutti alberghi.

Scendiamo per ritirare i bagagli in hotel, facciamo tappa al bar di fronte per bere un caffè e andare in bagno. E infine andiamo in un meno prosaico ma più utile supermercato che si chiama Super U.

Prendo patatine birra e vino, gli snack perfetti per affrontare un viaggio in treno. Il terzo e ultimo che ci riporta su a Bastia, dov’è iniziato il nostro piccolo viaggio.

Viaggio in treno da Calvi a Bastia

Questo viaggio è se possibile ancora più spettacolare dei due precedenti. La prima parte lungo il nord ovest della Corsica, fino all’Isola Rossa, è un tripudio di verde e blu, macchia rocce e mare.

ile rousse vista dal treno

Salite sul primo scompartimento, ci salutano il capotreno e il controllore: lì davanti siamo solo noi due così dopo poco mi alzo e mi azzardo a bussare al vetro della cabina. Toc toc!! Lui capisce, fa cenno di entrare e io felice sto per un certo tempo in piedi con queste due persone, carinissime e loquaci quasi come me.

Basta poco per farmi felice: vedere davanti a noi il paesaggio che si snoda lungo le rotaie, in un pomeriggio di novembre, è un modo per farmi molto felice.

Scendiamo di nuovo a Ponte Leccia, come ieri, è già sera, e saliamo subito sul secondo treno che parte dopo soli 10 minuti. Abbiamo già fatto fuori patatine e birra durante il viaggio, gli scossoni e sussulti del treno non ci spaventano perché abbiamo anche stavolta uno spettacolo da ammirare. Il panorama dell’interno dell’isola è spettrale, siamo avvolte dal buio e la luna piena sale fra le montagne di fronte a noi.

ponte leccia

Bastia ci attende con la sua aria di mare e si rivela una cittadina più tranquilla del solito, è la destinazione finale del treno che arriva con dieci minuti di anticipo. Facciamo le ultime spesette per il viaggio in traghetto di domattina, in panetteria e al Despar, poi scendiamo sicure in Rue Paoli dove si trova il nostro alloggio di stasera. Hotel Napoléon si vede subito, dopo un veloce check-in scendiamo subito a cercare un ristorantino per la cena. Affare complicato perché pure qui “in città” c’è pochissima gente in giro, pochi locali sono aperti e c’è proprio poca scelta. Potremmo continuare la nostra discesa fino al Vieux port ma ci fermiamo in un posto comodo e vicino. L’Alsacienne non sarà un locale tipico ma ci trattano bene essendoci pochi clienti, riusciamo anche oggi a chiacchierare con la signora della nuova gestione, che ci racconta la sua scelta: aprire un ristorante alsaziano in Corsica. Insalatona e calice di vino, più dolcetto e mirto offerti dalla casa. Fa freddo quando rientriamo ma dobbiamo riposare in quest’ultima notte in Corsica.

Bastia 18 novembre 2021

La luce accecante del sole sveglia anche un animo intorpidito come il mio, vedere l’alba al porto è bello anche se ho l’amaro in bocca perché siamo già sulla via del ritorno. Il caffè amaro invece è buono, lo prendiamo come il primo giorno al Café Napoléon, che fantasia questi nomi dei locali! Stavolta la cameriera è più gentile e mentre ci serve ci racconta la sua storia. Viene dalla Romania e da sei anni lavora qui, ma è stanca perché il Covid ha dato una mazzata alla sua attività. D’estate ha lavorato poco, mi sembra impossibile ma ci saranno delle ragioni, oppure aveva delle aspettative non soddisfatte, o è stufa, chissà. La penso ogni tanto, se è rimasta in Corsica o ha deciso di tornare sul continente, o aprire una nuova impresa da un’altra parte. Chissà.

corsica ferries

Saliamo a bordo della nave abbastanza presto da vederla perbene e scegliere due belle poltroncine all’interno, è enorme tanto da sembrare una nave da crociera (anche se la mia esperienza in merito è nulla). L’aria più buona e frizzante però si respira all’esterno così, al primo tepore del nuovo giorno, ci portiamo fuori e stiamo ad ammirare il mare, sedute al sole, per quasi tutta la traversata. Fino a Livorno.

Ho sentito uno strappo nel mentre la nave si staccava dalla banchina, la vista di Bastia piena di luce e io che mi allontanavo da lei. Strana sensazione. Tutte le cose belle finiscono.

sulla nave

Cosa non ho visto

A Calvi la passeggiata fino alla cappella di Notre Dame de la Serra. Idem verso ovest, in passeggiata o in bici sul promontorio fino alla Punta della Revellata con il faro.

Dove abbiamo dormito

Grand Hotel Calvi. Al di là dei fasti del passato resta una bella struttura in posizione centralissima, ma è gestita in modo strano. Vi auguro di trovare lo staff se ci andate però se dovete correre dietro alle persone per ogni cosa non va bene. Stanze grandi pulite e a posto, altrettanto grande la sala colazione a buffet (non utilizzato).

Dove abbiamo mangiato

Pizzeria sul viale principale a nuova gestione, un italiano e la sua compagna scozzese. Pizza margherita buona, meno buona la pasta.

Il racconto della giornata sulla mia pagina Facebook

La principale attrattiva culturale di Calvi è la cittadella. Ma vogliamo parlare della spiaggia?

https://www.facebook.com/103528935260445/posts/204203168526354/?app=fbl

Ma davvero c’è brutto tempo in Italia? Qui splende il sole e abbiamo fatto colazione in spiaggia. Brioche e calzone alla mela. Calvi è deserta ma nei locali si fanno i lavori e ci si prepara a riaprire, la settimana prossima, per il periodo natalizio. Non è bellissimo?

https://www.facebook.com/103528935260445/posts/203997521880252/?app=fbl

Sulle scale di Calvi una settimana fa, poi vi mostro più da vicino come sono fatte queste immagini che colorano e allietano la salita alla cittadella. Una comoda strada gira attorno alle mura con un’ampia visuale che spazia sul territorio circostante, ma noi facciamo tutto a piedi, su e giù fra i bastioni, scaldate dal sole di novembre.

https://www.facebook.com/103528935260445/posts/209624427984228/?app=fbl

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