
Sono appena tornata da quatto giorni in Calabria e ho un sacco di posti belli da raccontarvi. Se amate i borghi dove la vita scorre lenta questi posti fanno per voi. Per andare alla scoperta dei tre borghi sono scesa in Calabria assieme a due squisite colleghe blogger, come me associate ad AITB – Associazione Italiana travelblogger: Stefania Ciocconi (blog Girovagando con Stefania) e Charlotte Trombiero (blog Charlotte Trombiero). Abbiamo visitato Caccuri, Castelsilano, Santa Severina: questi tre borghi del Marchesato in provincia di Crotone si sono riuniti per fare rete, mettendo a punto una strategia comune per la promozione turistica. Uno degli obiettivi è proporre l’autentica esperienza calabrese con cinque temi:
- storia e cultura
- enogastronomia
- percorsi di fede e spirituali
- natura e sport all’aria aperta
- tradizioni artigiani e creatività.
Dove si trovano i tre borghi di Santa Severina, Caccuri e Castelsilano


Abbiamo girato in lungo e in largo i tre borghi, nel periodo di massima affluenza turistica con ospiti vicini e lontani, inclusi coloro che abitano lontano (anche dall’altra parte del mondo) e tornano al paese natale durante le vacanze estive. Ma dove ci troviamo esattamente?
Siamo nell’entroterra di Crotone, a metà strada fra Crotone e l’altopiano della Sila, a soli 30 chilometri dal mare Ionio. Nei tre borghi vivono poche migliaia di abitanti, sparsi fra i piccoli centri storici arroccati su speroni rocciosi, le frazioni e il fondovalle. Ciascuno dei tre borghi è ben identificato da caratteristiche proprie.
Vivace e al contempo spirituale Santa Severina con le sue chiare pietre abbacinanti nella luce estiva, le chiese e i palazzi, testimoni del suo ricco passato.
Austero e imponente Caccuri con i monumenti che spuntano fra le sue viuzze dove la vita scorre lenta (tranne durante il Festival).
Genuino e autentico Castelsilano con la sua anima di un tempo, ravvivata dai tanti murales che colorano le pareti delle vecchie case, mostrando il passato e il presente.
Le visite nei Tre Borghi si sono svolte nei quattro giorni dal 5 all’8 agosto, con un programma serrato. La mattina attività all’aria aperta, pausa pranzo in agriturismo, pomeriggio visite guidate alla scoperta delle ricchezze culturali e delle tradizioni dei borghi. Ogni sera la musica ci ha accompagnati in un gran finale per stare tutti insieme, locali e visitatori, a cantare e ballare.
Il Premio Letterario Caccuri


Caccuri è sede dell’Accademia dei Caccuriani che organizza il Premio Letterario omonimo. La prima settimana di agosto, dal 6 al 10 agosto per la precisione, si è svolta la fase finale del Premio Letterario Caccuri e per noi è stata l’occasione di vedere il borgo vestito a festa, con tanta gente che si alternava su diversi palchi a seguire incontri con gli autori e conversazioni erudite, per poi la sera ascoltare bella musica dal vivo. Giunto alla quattordicesima edizione Il Premio Caccuri ha visto vincitore Gad Lerner e dietro di lui altri tre giornalisti: Monica Maggioni, Alessandro Sallusti, Gennaro Sangiuliano.
Itinerari nei Tre Borghi tra storia e cultura, fede e spiritualità


I Tre Borghi sono ricchissimi di storia e cultura, lo vediamo sin dall’arrivo:
- nelle alte mura medievali che proteggono i centri storici,
- nei poderosi castelli eretti a difesa dei governanti e delle popolazioni,
- nei palazzi e negli edifici civili eretti in varie epoche storiche.
L’impronta della Chiesa è altrettanto forte e si è espressa sin dal periodo bizantino. Una cosa che mi ha colpito è che ciascuno dei tre borghi si identifica con le sue chiese, tutte diverse.
Santa Severina fa parte dei Borghi più Belli d’Italia, è detta “la nave di pietra” in quanto sorge su uno sperone di tufo sopra la valle del fiume Neto in posizione dominante. Il suo piccolo centro storico ha un’impronta medievale ben visibile, anche se la sua storia è molto più antica. I monumenti più preziosi sono tutti in Piazza Campo. A parte il Castello Normanno, il maggiore edificio civile e militare, spiccano ben tre importanti edifici religiosi: il Battistero, la concattedrale di Santa Anastasia e il Museo diocesano.
Anche Caccuri appartiene ai Borghi più Belli d’Italia. Il suo centro storico è di origine bizantina e si sviluppa attorno al Castello, residenza nobiliare con una storia secolare. Oggi si può visitare una parte pubblica, mentre la parte privata è interdetta alle visite. Passeggiando fra i vicoli si incontrano case nobiliari, chiese e l’antica sinagoga ebraica.
Castelsilano, il più piccolo dei Tre Borghi, offre una vista che spazia dai monti della Sila crotonese fino al mare Ionio. Situato al confine con la provincia di Cosenza, a quasi 1000 metri sul mare, è un paradiso per gli sport all’aria aperta grazie ai suoi scenari naturali suggestivi, le grotte carsiche, la ricca flora e fauna. La chiesa madre, dedicata a Maria Santissima Immacolata, è il più importante edificio del centro storico e il fulcro della festa patronale.
Le tradizioni nei Tre Borghi


La Calabria è una delle regioni italiane che più hanno mantenuto i propri usi e tradizioni. Un viaggio in Calabria è ancora oggi, nel ventunesimo secolo, un tuffo nell’Italia di una volta. In tutta la regione trovate tradizioni tramandate di generazione in generazione, ricche specialità gastronomiche, natura incontaminata. Il tutto condito con la genuina ospitalità dei calabresi che non ha pari.
Le località che si susseguono sia sulla costa ionica, sia sulla costa tirrenica, hanno alle spalle i paesi e borghi dell’entroterra che salgono fino alle montagne e altipiani, un paradiso per gli amanti della vita all’aria aperta. Qui potete praticare sport adrenalinici d’estate e inverno, o godervi attività più lente, a piedi, in bici, sull’acqua, mentre guardate il luccichio del mare Ionio in fondo all’orizzonte.
Le tradizioni nei Tre Borghi di Caccuri, Castelsilano e Santa Severina sono davvero tante. Le attività artigianali come la tessitura e la lavorazione dei cesti sono attività manuali pregevoli. Le feste patronali e le sagre mescolano sacro e profano con le lunghe processioni per le vie dei borghi, dove ci si veste a festa e in abiti tradizionali, si possono gustare i prodotti tipici e assaporare l’atmosfera unica che si crea, la complicità fra le persone, gioia pura.
E poi ci sono le vie dei murales che hanno tappezzato di colore i muri dei borghi, dipinti in grande e in piccolo per mostrarne sia gli aspetti più genuini, come la vita di un tempo scandita dai lavori più duri, la convivenza fra persone e animali, e la società di oggi stretta tra passato e futuro. Un modo molto attuale che attrae molti visitatori, una forma d’arte popolare leggera e profonda allo stesso tempo.
Ospitalità senza confini


A proposito di ospitalità, ricordo una cosa importante per me: qui nei Tre Borghi, al posto degli alberghi, c’è l’ospitalità diffusa di piccoli B&B e affittacamere. Sono collocati nei centri storici, senza costruire nulla di nuovo ma utilizzando le case esistenti. Occasione per dare loro una nuova vita (da parte degli operatori) e occasione in più, per noi che siamo ospiti, per stare a contatto con la gente del posto. Noi per tutte le tre notti abbiamo soggiornato a Santa Severina. Mesovia appartamenti per turisti è il nome del nostro bed and breakfast collocato nella via omonima, appena sotto piazza campo. Gestito da un simpatico signore che alla pensione è tornato con la moglie nel suo luogo di origine, è composto da tre camere per sette posti letto in totale, un’ampia zona giorno con cucina attrezzata, macchinetta per il caffè, tutto ciò che serve, insomma, per chi volesse mangiare a casa. E due bagni. Ho parlato a lungo con il nostro padrone di casa, ho trovato la sua storia avvincente e magari ve la racconterò perché si svolge in giro per il mondo e questo ritorno a casa per me ha il sapore dolce della chiusura di un cerchio. E di una nuova idea di business: ha messo a punto ben tre case di famiglia per ospitare turisti, italiani e stranieri. Dice che fino a fine anno avranno degli ospiti, poi in inverno nulla o quasi, un motivo in più per mettermi curiosità e voglia di tornare quaggiù. Questo sarà per me anche uno spunto per esplorare il turismo delle radici che mi affascina tanto e andrebbe sviluppato come tema di promozione territoriale nelle aree interne di cui è piena l’Italia. Non solo il sud ma tutta l’Italia, anche al nord qui da me, da dove migliaia di persone sono emigrate fino a cinquant’anni fa.
Conclusioni


Dopo questa breve introduzione, nei prossimi articoli vedremo i Tre Borghi più in dettaglio. Conosceremo i luoghi e le persone che ci hanno guidato e, ancora una volta, mi hanno fatto innamorare della Calabria. Andremo a vedere la ricca proposta enogastronomica dei Tre Borghi: agriturismi immersi nel verde, uliveti centenari che danno olive di varietà autoctone, i vini genuini della Val di Neto.
Ringrazio sentitamente tutti coloro che hanno ospitato Charlotte, Stefania e me in quattro giorni pieni di esperienze ed emozioni. Non li posso nominare perché sono tanti e sono stati tutti gentilissimi, super preparati e ospitali. Mi auguro di tornare giù nei tre borghi, magari per un evento autunnale quando la vita sarà più vera e più tranquilla, senza molti turisti. O in inverno addirittura, chissà come si vive la stagione più fredda dell’anno con le giornate corte e la neve sulle montagne.
Post in collaborazione con https://itreborghi.com/
4 comments
Stefania
è stata un’esperienza davvero immersiva. La Calabria è una regione che ogni volta regala qualcosa da scoprire.
gamberetta
Cara Stefania abbiamo passato quattro giorni intensi e immagino che tutte e tre siamo state piacevolmente colpite dalla Calabria!
Charlotte
E’ stata un’esperienza che porterò sempre nel cuore, grazie per essere state delle fantastiche compagne di avventura. Abbiamo scoperto e vissuto a pieno tre borghi che meritano davvero tanto, abbiamo avuto la conferma dell’ospitalità della Calabria e della sua gente, imparato nuove cose e partecipando a feste davvero uniche!
gamberetta
Cara Charlotte io ho già voglia di tornare giù in Calabria e tu?