Gli amanti dell’olio di qualità hanno un appuntamento da non perdere la prossima settimana, quando a Palazzo delle Stelline a Milano tornerà Olio Officina Festival, giunto alla quinta edizione. Dal 21 al 23 gennaio sarà in mostra l’olio del futuro, scienziati e comunicatori metteranno sul tavolo, accanto alla tradizione olearia italiana, le tendenze produttive di una coltura vecchia di millenni, oggi purtroppo minacciata da fattori interni ed esterni come la Xylella. Alcuni tra i maggiori produttori italiani saranno presenti con spazi informativi ed eventi dedicati: degustazioni con chef stellati, percorsi didattici che coinvolgeranno gli addetti ai lavori e i visitatori, la carta degli oli, degustazioni guidate di olive e aceto balsamico di Modena IGP. Ingredienti e condimenti saranno proposti in tutte le salse, per tutte le occasioni e per deliziare anche i palati più esigenti.
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Avanguardia sono le aziende industriali che fanno ricerca e innovazione, che investono in ricerca e sviluppo oltre che produrre gli oli, non solo extravergini, più presenti sulle tavole degli italiani. Monini, Olitalia, Pantaleo, Pietro Coricelli, Turri, Zucchi sono solo alcuni dei produttori che si metteranno in mostra per raccontare come lavorano. Perché l’olio fa bene se inserito in una piramide alimentare equilibrata, e certi oli sono più adatti di altri per determinati piatti e ricette, da preparare a a casa o da consumare al ristorante.

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La ricerca universitaria avrà un posto d’onore e sarà presente anche Giovanni Lercker, uno dei miei professori universitari preferiti, per chiarire alcune caratteristiche di un prodotto oggi sotto i riflettori dei media, l’olio di palma. Poiché viviamo nell’era della globalizzazione, sulle nostre tavole possono arrivare oli di diverse origini che devono essere controllati per garantirne la salubrità; questo è il lavoro quotidiano dell’ICQRF, l’istituto di repressione frodi del Ministero delle Politiche agricole.

Naturalmente ci sarà posto per le pregiatissime monocultivar, specchio del territorio, scusa e occasione per viaggiare alla scoperta dell’Italia dell’olio proprio come sifa con il vino. Come i vigneti e gli uliveti definiscono lo skyline delle colline toscane, in Umbria si assiste (dopo le cantine d’autore) alla crescita dei frantoi d’autore. A tale proposito il progetto UAO – Umbria Architettura Olio sarà raccontato in diretta dal Consorzio dell’olio DOP Umbria e dall’Accademia di Belle Arti di Perugia. Si parlerà dei frantoi del futuro contrapposti ai frantoi del passato, come i frantoi ipogei del Salento ora riscoperti dagli appassionati di archeologia industriale.

Se vorrete mettere il bollino alla vostra partecipazione, per Olio Officina Festival ci saranno due annulli filatelici speciali messi a punto da Poste Italiane.

Avanguardia è infine Luigi Caricato, mente vulcanica e grande anima di Olio Officina, l’ideatore e direttore della manifestazione che anche quest’anno ci stupirà con un evento sempre più ricco e interessante, con tante idee già in cantiere per l’anno prossimo.

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