Spedita la relazione del viaggio di natale posso concedermi a una breve riflessione sulla mia maggiore età rispetto ai viaggi con avventure. Scriverò di getto poi eventualmente provvederò a smussare toni e ortografia. Diventare maggiorenni è un traguardo della vita e così lo sto vedendo, sapere che appartengo a una grande famiglia è motivo d’orgoglio e guardando indietro sono felice per quello che avventure mi dà.

laosc121

Ma cosa mi ha dato? Diciotto anni di viaggi e diciotto gruppi coordinati che ho elencato nel blog proprio qui. Cinque viaggi da partecipante, vacanze morbidissime con tanto mare e spensieratezza all’inizio, più la cultura della Turchia e il deserto del Sahara con tenda e cassa cucina, e poi il salto per diventare coordinatrice. Dalla Libia alla Siria, due Paesi ora insanguinati dalla guerra civile con i civili massacrati, deportati, costretti a una diaspora anch’essa fonte di dolore e morte. E noi che dalla vecchia Europa ci lamentiamo perché non possiamo andarci da turisti.

Ecco la prima cosa bella che mi porto dentro dopo ogni viaggio con avventure: la consapevolezza che viaggiare è un privilegio e, anche da turisti, possiamo lasciare un pezzetto di noi nei luoghi visitati. Perché in viaggio abbiamo l’opportunità di parlare con la gente, negoziare gli acquisti in un souk (ehm), dormire nelle case o cullati da un’amaca o dentro una tenda sulla sabbia (o anche fuori se il clima lo consente), avere vicino una guida e / o un autista che ci raccontano il loro Paese, viaggiare in bus – treno – barca circondati da altre persone che sono lì con noi inquel momento perché così ha deciso il destino. Trovo tutto questo bellissimo.

La seconda cosa bella e motivo d’orgoglio è che rinunciare a qualcosa di nostro per condividere gli spazi e i tempi del viaggio è un bel sacrificio, o per meglio dire è il compromesso più bello che possa esistere, anche per me che sarei una viaggiatrice solitaria. Per questo non farei mai un viaggio con avventure negli USA o in una grande città, che per me sono entrambe esperienze da fare soli. Quindi per me i posti da visitare con avventure sono quelli dove ha senso andare, dove mettendomi nei panni dei pax (pax eh!?) avventure ha senso e ha anche un buon rapporto qualità prezzo. E non venga qualcuno a dirmi che i viaggi con avventure sono economici perché non lo sono (più), diciamo che sono convenienti, a volte.

La terza cosa bella anzi bellissima è l’amicizia. Dopo le debite scremature – incazzature – selezioni questi viaggi ci fanno più ricchi: ricchi di ricordi e immagini indelebili, ricchi di nuovi amici. E cosa c’è di meglio che un’amicizia nata in viaggio, quando siamo fuori dalla nostra vita di tutti i giorni e siamo forse più noi stessi, o meno noi stessi se vogliamo (ma è uguale)? Ho avuto gruppi pessimi e da dimenticare ma, messi sui due piatti di una bilancia, ho avuto soprattutto gruppi belli con bravi partecipanti che a volte si sono uniti o fidanzati o addirittura efficacemente accoppiati. Essere zia putativa del figlio di due pax è bellissimo. Anch’io in viaggio cuccavo eh! Soprattutto da pax, sia perché non avevo il pensiero di accudire il gruppo (ehm) sia perché a 30 anni insomma tutto era più facile.

Sono fortunata e brava, sono a volte insopportabile, una maestrina acida zitella come dovrei essere da vecchia. Lo sono già ma i pax mi sopportano, mi vogliono bene e per me questo è assai importante.

La quarta cosa bella è che guardando il mio conto in banca non mi potrei permettere di fare certi viaggi e preferisco accollarmi oneri e onori per coordinare un viaggio, piuttosto che non viaggiare. Oneri e onori, mettiamocelo nella zucca: non è vero che un coordinatore viaggia gratis ma baratta il coordinamento con il rimborso, spesso solo parziale, del viaggio. Coordinare ha un prima – un durante – un dopo, dall’assegnazione alla relazione, è pieno di coordinatori che non fanno le relazioni o le copiano, marrani! Però quando mi dicono che altri dopo di me copiano le mie relazioni mi fanno tenerezza e mi sento come a Maranello quando si lamentano delle Ferrari copiate ma, in fin dei conti, se qualcuno copia è perché un prodotto è bello e buono, o no??

E ai detrattori di avventure direi: 1. che molte volte hanno ragione a lamentarsi ed evidenziare grosse falle e lacune nel sistema, 2. che è un’associazione con oltre quarant’anni di vita alle spalle e tutto sommato non li dimostra. Vorrei che tante cose migliorassero e darò sempre il mio piccolo contributo affinché le cose funzionino per il meglio, parlando con i numerosi e variegati attori del sistema ovvero partecipanti, coordinatori e i capi, Paolo e Vittorio, a Roma con cui a volte ho scambi di opinioni concitati e coloriti ma sempre costruttivi. A me basta che gli opinionisti della prima e dell’utima ora non si comportino come gli utenti frustrati di Tripadvisor che scrivono cose solo per sfogarsi e dare aria alla bocca. La smettano di lamentarsi quelli che non conoscono avventure, che con avventure non hanno viaggiato, che sparano giudizi per sentito dire, che mandano candidature a Roma senza sapere le regole del gioco. A tutti questi signori dico: chiedete, informatevi, leggete bene anche fra le righe prima di lamentarvi, e soprattutto fate un viaggio con avventure poi riparliamo di tutto quello che volete, pregi e difetti, punti di forza da esaltare e punti deboli da smussare. Ma a ragion veduta!!

Basta, per essere la prima parte di pensiei disordinati sui miei diciotto anni con avventure questo post è abbastanza lungo. Ed è peggio dei peggiori selfie, una pagina di autocelebrazione. Cerco una foto e pubblico…

Ora però facciamo un balletto, una danza kathakali, qualcosa di propiziatorio. Voglio tornare in India. Ecco l’ho detto. Namaste!!

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2 comments

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Ah ah, sei forte! Immagino come fai rigare diritto i partecipanti…

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no annalisa non puoi immaginare! hai presente la signorina rottenmeier? ecco moooolto peggio !!

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