La Milano che amo è fatta tanto dalle persone che ci abitano abitualmente, milanesi DOC o adottati, italiani e stranieri. Ma è anche di chi ci sta per un periodo della vita o, come me ora, a smozzichi e bocconi (!!!). Milano è bellissima se non ci si fa assorbire da impegni di lavoro, traffico, eventi, è bellissima da scoprire a piedi o a bordo di un lento, vecchio tram. Se ci si prende pure il tempo per scoprirla facendosi prendere per mano da una guida, secondo me Milano è ancora più bella. Ecco come la racconta Nadia, che conosco da quando tre anni fa collaboravo con la pescheria più antica della città.

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1 Da dove vengono gli ospiti in visita alla vs città? Sono più italiani o stranieri?

La maggior parte dei turisti stranieri li ho da aprile a settembre, si tratta soprattutto di Australiani o dell’Europa del nord che spesso fanno giri più dinamici (in bicicletta ma anche passeggiate per la città), i Giapponesi invece fanno veri tour fotografici accompagnati da spiegazione mediante microfonaggio. Per quanto riguarda gli italiani lavoro molto con le scuole e con associazioni o gruppi organizzati che richiedono tour particolari.

2 Sono più facili da gestire gli ospiti informati? O è meglio prendere per mano persone che arrivano e sanno poco del luogo in cui si trovano?

Dipende dai casi: con gli ospiti informati spesso si predispongono tour di approfondimento che sono molto stimolanti ma a volte capita che qualcuno voglia dimostrare le sue conoscenze o letture (non proprio attendibili) e interrompa spesso la spiegazione con sue osservazioni, peggio ancora contraddicendo la guida…in questo caso è bene, se possibile, armarsi di santa pazienza. Quando invece gli ospiti non conoscono la città bisogna fare discorsi più generali ma tendo a fornire sempre almeno un elemento guida che serva per capire l’evoluzione della città. In mezzo si collocano quelli che la città la conoscono più o meno: conoscendo meglio i loro interessi si può cercare di approfondire una tematica rendendo quindi più interessante il giro per tutti.

3 Ci sono due – tre aneddoti successi durante una visita che avete voglia di raccontare?

Il primo aneddoto riguarda una scolaresca in un tour del centro: vista la confusione del centro per le bancarelle natalizie ho raccomandato a tutti di stare vicini e non perdersi di vista fino ad arrivare al Duomo. Arrivati al punto stabilito chi manca all’appello? Il professore che li accompagnava, oltretutto preside della scuola. Durante una visita ai passaggi segreti del Castello Sforzesco, i tunnel che corrono intorno al fossato, un signore interviene dicendomi che lui se li ricordava da piccolo…durante i bombardamenti del 1943. E’ stato molto interessante perché la visita storica è stata arricchita dai suoi ricordi di bambino in tempo di guerra, un arricchimento per i visitatori ma anche per la guida.

4 E un’esperienza invece da dimenticare?

Fortunatamente di esperienze d dimenticare ne ho davvero pochissime, generalmente dovute alla maleducazione; un gruppo ha tardato di mezz’ora per una visita di un’ora e l’organizzatrice invece di scusarsi ha cominciato subito a dire che a lei avevano dato un orario diverso. Ha continuato ad interrompere durante la spiegazione e si è anche offesa quando le ho fatto vedere che dalle prenotazioni della chiesa risultava l’orario che dicevo io e in più non avevamo tempo da perdere visto che dopo di noi c’erano altri gruppi. È stata zitta allora ma poi ha scritto alla società che la guida è stata frettolosa, per fortuna li avevo avvisati; anche in fase di prenotazione però ho saputo che si era già fatta inquadrare 🙂

5 Quali sono le domande o gli atteggiamenti degli ospiti in visita che possono “mettere in crisi” o imbarazzare una guida, anche con esperienza?

Beh, direi innanzitutto quelle che ti chiedono “ma non vediamo questo / quello?” In genere si tratta di beni od opere non esistenti a Milano oppure che nulla hanno a che fare col percorso scelto e raggiungerle risulterebbe lungo e scomodo. Domande imbarazzanti sono anche quelle di chi ha visto o letto qualcosa di non proprio attendibile che però, a detta loro, deve tornare assolutamente.

6 Esistono o avete verificato alcuni stereotipi sulle caratteristiche dei turisti a seconda della loro provenienza?

Turisti orientali generalmente maniaci di foto e molto più attenti a particolari attuali che non storici ma molto educati e spesso attrezzati con microfonaggio. Turisti russi più attenti allo shopping di borse e vestiti, per cui spesso faccio loro notare la moda nei secoli (sembrano gradirla molto). Australiani e americani invece ritengono tutto molto vicino, quindi raggiungibile in poco tempo cosa che non è proprio così anche se in effetti da loro le distanze si coprono più velocemente.

7 Come si conciliano gli aspetti tecnici di una città e quelli più leggeri? (shopping, pranzi ecc.) Se un ospite ha fretta di vedere tutto in poco tempo e poi infilarsi in un negozio lo assecondate o cercate di trattenerlo?

Per quanto mi riguarda consiglio negozi o ristoranti in zone significative così da unire entrambi gli aspetti magari cercando di dare informazioni sulla evoluzione della città in base all’area scelta e lasciando poi tempo libero alla fine così da accontentarli.

8 Cosa fa di un ospite una persona speciale, di quelle che a fine servizio vi fa voglia di starci insieme più tempo?

Credo valga un discorso di empatia; interesse e riconoscimento del lavoro che stai svolgendo predispongono bene la guida che quindi è portata ad aprirsi maggiormente e rendere il percorso più interessante.

9 Si può diventare amici degli ospiti in visita? Può succedere di mantenersi in contatto anche dopo?

Certo, soprattutto con clienti con i quali durante la visita si è sviluppato un buon rapporto e una buona interazione, si instaura facilmente un rapporto di fiducia e ci si tiene in contatto.

10 Consigliereste a un giovane di studiare per diventare guida turistica? SI – NO – Perché?

Direi di sì anche se poi lavorativamente parlando è difficile inserirsi. Come per tutti i campi, se uno è davvero interessato a questo lavoro che coniuga studio, spiegazioni e interazioni con altre persone troverà il modo di emergere e districarsi nel labirinto di leggi e norme che non sono proprio chiarissime, anzi…ora come ora stanno cambiando!

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