Tra le cinque province della Campania, Caserta è la prima che si raggiunge scendendo da nord ed è anche servita abbastanza bene dai mezzi pubblici, come ad esempio il treno. Quindi non ci sono scuse per visitarla!

Se la Reggia di Caserta è il suo monumento più famoso, immenso, di levatura internazionale, c’è tanto altro da vedere a Caserta e provincia: vaste aree naturali, beni artistici e archeologici si trovano sparsi tra il capoluogo e la provincia, tra la costa e l’interno.

parco della reggia di caserta

Nel settembre 2021 ho visitato alcune di queste zone in un fine settimana dedicato all’assemblea annuale AITB in cui ci siamo dilettati in diverse attività. Qui troverete ciò che abbiamo fatto, dopo avervi raccontato alcune esperienze significative come:

Fare cose, vedere gente in compagnia dei blogger della nostra associazione è stato bello e appagante, io sono stata particolarmente fortunata perché avevo tre giorni pieni e ho potuto allungare il soggiorno con alcuni di questi blogger, che sono ormai diventati cari amici.

CASERTAVECCHIA

Quando il viaggio conta più della destinazione, il viaggiatore parte e si ferma lungo il percorso se può. Fermandomi a Casertavecchia con Simonetta e Lamberto (Che trio!) abbiamo trovato un mucchio indistinto di locali tutti in fila uno dietro l’altro, spesso di dubbio gusto.

Dopo un caffè ristretto (come si conviene qui) fra una foto e l’altra abbiamo cercato di scansare vetrine, addobbi floreali e insegne acchiappa turisti. Chissà come sarebbe dormire quassù, nel nucleo antico.

Ci muoviamo in salita e in discesa tra stradine strette, in cerca di vedute più ampie dove vedere oltre. Il bello di Casertavecchia è l’insieme delle case che compongono il borgo medievale, abitato in prima battuta da Longobardi e Normanni. La pietra scura locale, il tufo grigio, caratterizza quasi tutti gli edifici di Casertavecchia.

Di questi i più importanti sono due:

  •  i resti del castello sono spogli ma imponenti, sono i primi in cui ci si imbatte dopo avere parcheggiato l’auto alla base del borgo,
  •  la cattedrale, dedicata a San Michele Arcangelo, è bella da vedere all’interno e scenografica in esterno. Contraddistinta da due elementi, il campanile laterale e la cupola a tamburo, visibile anche da lontano.

Peccato che a Casertavecchia ci siano soprattutto posti per mangiare e bere molto simili, omologati per turisti mordi e fuggi, e per me privi di attrattiva. Forse perché ne vedo tanti nei miei viaggi e altrove, soprattutto al sud, mi aspetterei di trovare qualcosa di più autentico e genuino.

Pazienza, per consolarci guardiamo queste sfogliatelle che sono la quintessenza dei dolci campani.

SANTA MARIA CAPUA VETERE

Visitare Santa Maria Capua Vetere significa tornare indietro nel tempo fino all’epoca romana, in un sito diffuso che comprende:

  •  un museo archeologico piccolo ma ricco di preziosi reperti, statue, vasi e suppellettili antiche,
  •  il vivace centro storico, dove si va a passeggio piacevolmente fra strade, negozi e chiese. Qui è forte il richiamo al passaggio di Giuseppe Garibaldi. Per gli appassionati dell’eroe dei due mondi c’è molto da fare, Teano è poco lontano da Capua.
  •  Il grande anfiteatro romano, secondo solo al Colosseo per dimensione, il luogo più importante da vedere.

Abbiamo acquistato il biglietto di ingresso cumulativo che con la bellezza (!!!) di euro 2,5 ci ha permesso di visitare tutti questi siti. Era incluso persino il mitreo ma non avevamo tempo e lo abbiamo saltato. Peccato!

Se si esclude un gruppetto di sposi, fotografi e testimoni impegnati dopo la cerimonia nuziale nel servizio fotografico, per il resto il sito era tutto per noi, da godere in beata solitudine. Ecco i miei appunti di visita…

Attorno alla grande cavea esploriamo la parte sotterranea che sembra un labirinto misterioso, colmo di tesori in larga parte celati al nostro sguardo.

Stanno facendo dei grossi restauri al sito che purtroppo procedono a rilento, erano iniziati prima dell’epidemia Covid e ora la squadra impegnata nei lavori ha un sacco da fare.

Mi Intrufolo oltre le transenne sperando di vederli da vicino, provo a salire sull’impalcatura per vedere anche l’anfiteatro dall’alto…. Niente da fare, un operaio mi ha rincorso e mi ha fatto uscire, gentilmente.

CASERTA CENTRO

A passeggio per il centro di Caserta si trovano diversi negozi sia delle catene (che non amo di certo), sia vetrine più belle e rappresentative. C’è tanta gente in giro, che si affolla anche nelle piazze attorno alla reggia, questo specialmente a fine giornata.

caserta piazza vanvitelli

Piazza Vanvitelli è il cuore della città, dove al centro campeggia la grande statua del grande architetto. Luogo di passaggio e sosta, magari prima di accedere alla banca o agli uffici del Comune, la piazza è il posto giusto per sedersi sulle panchine a vedere la gente, o per rinfrescarsi sotto gli alberi o vicino alla sua fontana.

REGGIA DI CASERTA

Visitare la reggia di Caserta è sempre emozionante, tornarci a distanza di quasi 40 anni dalla mia prima visita è stato una carica di ricordi belli per me, e tante immagini da rivedere appena scalfite dal tempo. Per esempio al giorno d’oggi le visite guidate alla reggia e al parco si susseguono a ritmo incessante, se come noi ci andate in un momento di grande flusso turistico sarete circondati dai gruppi prima e dopo di voi, assorbiti in un vortice che assomiglia molto a una macchina e toglie una parte della poesia del luogo.

parco della reggia di caserta 1983

Pazienza, la reggia è bella lo stesso, vi auguro di trovare un angolo di pace, magari nel parco ma… occhio ai sentieri, non uscite dai percorsi indicati ché le solerti guide vi vedono! E vi riprenderanno subito con un fischietto dal suono acuto! A me è successo mentre correvo verso un grande albero da abbracciare, mi è sembrato di essere a scuola e ho dovuto ritornare sui miei passi rapidamente, poco male!!!

Rivedere la reggia di Caserta in compagnia di una ventina di amici travelblogger, alcuni con famiglia e con bambini (bravissimi) è stata la degna conclusione delle visite durante #aitbCaserta prima di chiuderci in assemblea all’hotel Cavalieri, la ragione principale per cui ci siamo incontrati.

Siamo entrati alla reggia di Caserta alle otto e mezzo di domenica mattina, io e gli amici blogger di AITB, per due ore di visita guidata a passo serrato. Come ho detto eravamo stretti fra tanti altri gruppi in visita. Avevo già visto la reggia nel 1984 con papà e i suoi alunni, in gita scolastica! Quante foto ricordo di allora, quante foto ho fatto stavolta, quasi 500!

Vi sono tante immagini iconiche per cui la reggia è famosa e vale la pena visitarla, prendersi del tempo, tanto tempo, a costo di uscirne stanchi e frastornati come noi. Vi lascio alcune delle immagini che ho scattato, senza descrivere in dettaglio i beni preziosi conservati al suo interno.

E poi vi porto fuori nel suo immenso parco, dove ho trovato un pino nero e un tasso, alberi secolari da abbracciare anche in questa giornata, come il giorno prima in cammino.

Il viale centrale si estende per ben tre chilometri, dalla reggia alla grande cascata. Venere e Adone, Diana e Atteone sono i più famosi gruppi di sculture fra vasche, fontane e scalinate.

Il giardino inglese è una fresca oasi, un momento di pace allietato dallo zampillare delle acque che scendono fra le rocce e i percorsi creati dall’uomo.

Il criptoportico mi ha fatto impressione, sembra versare in cattive condizioni ma non è così, è stato fatto per suscitare tale sensazione e per questo è ancor più affascinante.

Tutto è opera dell’uomo, l’architetto Luigi Vanvitelli è stato l’artefice di tanta meraviglia.

Il nostro è stato un fine settimana scoppiettante e pieno di sorprese. Sorprendente è un sito di importanza mondiale come la reggia di Caserta, nato assieme ad altri. Vengono subito in mente Versailles e Schonbrunn, è normale accostare le regge di Parigi e Vienna a quella di Caserta ai quali è associata ed è vicina per concezione.

MANGIARE E DORMIRE A CASERTA

Durante #AITBCaserta abbiamo dormito “sparsi” in diversi alberghi e BEB nel centro della città. Di seguito non troverete un mero elenco di luoghi, ma pure il ricordo delle persone che hanno permesso tutto questo.

Ci hanno ospitato i partner del progetto che non ringrazierò mai abbastanza per la gentilezza e disponibilità, nonché per la competenza dimostrata prima e durante i tre giorni trascorsi insieme.

Stare in centro città per me è importante , sia quando viaggio da sola sia in gruppo. Idem dicasi per mangiare, è comodo stare in centro e muoversi a piedi, un bel modo per vedere la città di giorno e di sera.

Ho dormito da Cas’è Charming House location diffusa che fa capo alla famiglia di Emma Taricco. Dormire in una casa con giardino interno, con la colazione in camera, non è da poco soprattutto con il desiderio di avere spazio e intimità in viaggio, tipico dei nostri tempi.

Antica Hosteria Massa è il ristorante pizzeria dove abbiamo cenato venerdì, la prima sera.

Enoteca Nerolo è invece il locale del nostro sabato sera, quando Caserta si riempie di gente a spasso fino a tarda ora. Nerolo ha all’interno lo spazio di vendita, un negozio con tante etichette di vini italiani e stranieri.

E all’esterno, nel vicolo accanto all’ingresso, ci siamo sistemati sulle panche e sui loro tavolini di legno abbiamo assaggiato diverse specialità, presentate come finger food abbinati ai vini locali.

Ho così ri-conosciuto il Pallagrello, vitigno principe di Caserta, ma anche i più famosi vitigni campani come Falanghina e Aglianico del Sannio. Bianchi, rossi, spumanti. La serata è stata allietata da uno spettacolo teatrale in costume della compagnia Fabbrica Wojtyla su tematiche femminili e di attualità, molto toccanti. 

Bar Serao ci ha infine ospitato la domenica a pranzo, con un buffet infinito in grado di soddisfare i palati più capienti, incentrato su mozzarella di bufala, ricotta e altre specialità casearie, polpette e salumi, pizzette e verdure, il tutto sempre abbinate al Pallagrello bianco e nero.

Al suo interno il locale, fondato nel lontano 1978, si presenta come un elegante cocktail bar. Sarei curiosa di vederlo all’ora dell’aperitivo.

Con l’occasione abbiamo pure assistito a una breve presentazione, a cura dell’autrice avvocata Tiziana Barrella, del libro che ha scritto sui segreti della reggia di Caserta. Si intitola proprio “Culture esoteriche e significati nascosti”. 

ALTRI LUOGHI DA VEDERE IN PROVINCIA DI CASERTA

Abbiamo visto tutta Caserta in tre giorni? Certo che no! A San Leucio non siamo stati e mi riservo di andarci la prossima volta che scenderò a Caserta, molti mi hanno consigliato questo sito.

Vorrei estendere il raggio delle visite alla provincia di Caserta per una immersione nel paesaggio, nella storia, nei sapori casertani. E nei suoi vini! Ho annotato le cantine conosciute in questo giro e andrò a cercarle.

Ultimo ma non ultimo, Volturno è l’altra parola che mi frulla in testa: vorrei visitare i luoghi dove scorre il fiume con la sorgente in provincia di Isernia, in Molise, e la foce qui vicino a Castelvolturno (CE).

Amici casertani, preparatevi a qualche richiesta di informazioni e… aspettatemi che arrivo!

Post in collaborazione con  https://www.reggiatravel.it

Ti è piaciuto questo post sulla Campania, il sud e isole? Allora leggi anche gli altri, li trovi qui:

http://www.gamberetta.it/it/myselfsudime/al-sud-e-sulle-isole/

Inoltre vi consiglio di leggere...

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato. Required fields are marked *