Conegliano è la città di Cima, Giovanni Battista pittore eccelso del Quattrocento che possiamo ammirare in musei e chiese di tutto il mondo… ma non nella sua città natale. In Duomo c’è una sua tela veramente, ma per vederne le opere dovete andare in alcuni dei maggiori templi dell’arte, forse per colpa di Napoleone forse di altri dopo di lui, che hanno valorizzato diversamente e disperso questo inestimabile patrimonio artistico. La casa natale di Cima, nella via omonima in centro città, è un museo molto bello da visitare che ben racconta la sua biografia.

Conegliano è la città del vino, divide con Valdobbiadene l’onere e l’onore di produrre sulle dolci colline circostanti il prosecco DOCG, un vino tanto acclamato nel mondo da essere prodotto… in quantità sempre maggiore. Centinaia di milioni di bottiglie, una non finita ubriacatura mondiale che spero i produttori seri e impegnati volgano verso una maggiore qualità e attenzione ai vari aspetti produttivi, in vigna e in cantina.

Conegliano per me è anche città d’acqua, non tanto per la presenza del suo piccolo fiume, il Monticano, ma perché ogni volta che vengo qui in visita… piove. Lo scorso anno si sono celebrati i suoi mille anni di vita con eventi “intitolati” Conegliano 1000. Quest’anno invece, a fine settembre sono stata ospite, assieme ai miei amici blogger e instagramer locali, di Visit Conegliano. Si tratta di un progetto di valorizzazione del territorio con l’ambiziosa intenzione di mostrare aspetti meno noti di questa cittadina importante del trevigiano, la seconda per popolazione dopo il capoluogo, un asse portante dell’economia locale e non solo. Spero di visitare perbene anche la sua vicina Vittorio Veneto perché ci vado spesso ma non ho mai curiosato nelle sue pieghe più intime e nascoste.

Una gemma nascosta di Conegliano è il cimitero ebraico abbarbicato su una collina poco distante dal centro, un luogo estremamente spirituale sia da assaporare da soli in silenzio, sia durante una visita guidata. Non cercate la sinagoga perché si trova… in un museo a Gerusalemme, smontata e ricostruita pezzo a pezzo, valorizzata al massimo in una saletta tutta per sé. La quantità di comunità ebraiche esistenti in passato nella mia regione è impressionante, del resto chi meglio dei Veneziani impersona da sempre le mille anime del commercio? E chi meglio degli ebrei ha incarnato la vocazione commerciale di un popolo sempre in movimento? I luoghi di culto sono luoghi di incontro da sempre, guardate i volti di chi esce da una chiesa – sinagoga – moschea. Sono sereni, fateci caso, coscienti di avere assolto a un dovere ma anche compiaciuti. Le chiese e le piazze sono l’anima delle nostre città assieme al mercato, il duomo di Conegliano stranamente si trova incastonato tra i portici di via XX settembre.

Vi si accede da una delle antiche porte della città: Porta Dante, Porta San Polo, Porta Monticano. Potete percorretela al riparo dei portici, per esempio se piove, lasciandovi tentare da negozi e botteghe, oppure nel mezzo per ammirare gli splendidi affreschi che ornano le facciate degli antichi palazzi nobiliari, tra i quali Palazzo Sarcinelli ospita mostre temporanee di prim’ordine, solitamente nei primi mesi dell’anno. Nel 2016 vi sono state esposte decine di quadri della storica famiglia di pittori muranesi, i Vivarini, che ho raccontato in questo post. Giovanni Bellini è stato protagonista dell’esposizione di quest’anno. Via XX settembre sale fino alla bellissima piazza Cima, con altri bei locali e il teatro Accademia in stile neoclassico. Durante Visit Conegliano vediamo la piazza molto più colorata del solito. Davide Mengacci sta registrando il suo programma che andrà in onda su Retequattro, si chiama ricette all’italiana lo conoscete? Io non amo la TV ma questi programmi sì, mi immedesimo nei protagonisti delle storie legate all’agro alimentare – che è sempre il mio lavoro – e vorrei ricordarmi tutte le aziende che vengono visitate. In piazza Cima, nell’occasione delle riprese, vediamo esibirsi gli sbandieratori attorniati da figuranti in costume della Dama Castellana. L’anno prossimo cercheranno nuove figure, a me piace così tanto indossare abiti antichi che se non vogliono una ragazza troppo giovane io mi candido…

 

 

Non conoscevo per nulla, fino all’altro giorno, luoghi come il chiostro del convento di San Francesco, che ora ospita corsi universitari di giorno, e gli studenti fuori sede di sera. E nemmeno la Sala dei Battuti con un ciclo di affreschi assai interessanti, con storie dell’Antico e del Nuovo Testamento e, nella saletta attigua, dei notevoli arazzi fiamminghi.

 

 

 

Nelle visite passate avevo percorso pochi metri in salita verso il castello medievale che è stato il fulcro della città dalla sua fondazione alle dominazioni trevigiana e veneziana, per la sua posizione dominante. Stavolta invece prima di pranzo io e gli amici blogger saliamo fino in cima cercando di vedere la città dall’alto. Quello che troviamo è questo…

 

 

Foschia a valle, cielo grigio, peccato perché se fosse limpido hai voglia, come apprezzeremmo il panorama! In compenso io apprezzo tantissimo sia il castello medievale in sé e la chiesetta (sotto utilizzata) che potrebbe essere utilizzata in tante cerimonie, sia il museo che ospita nella torre della campana. Vi sono esposti cimeli, opere d’arte, antiche armature, stemmi dei dogi e mobili antichi ben spiegati e valorizzati. Una bella scoperta davvero, una cosa da fare decisamente quando venite in visita a Conegliano.

E siccome sono le ore tredici e abbiamo fame, la sosta al ristorante, situato proprio sul belvedere del castello, è apprezzata da tutti. Oltre agli immancabili assaggi dei vini locali, non solo Prosecco per fortuna ma anche gli ottimi vini fermi dei Conti di Collalto che io consiglio sempre, ci danno un antipasto con verdure – funghi – formaggi – salumi che sarebbe abbastanza per me (apprezzo soprattutto la zucca in agrodolce e la casatella DOP) un bis di primi e il… Tiramisù! Questo dolce vi dice qualcosa? Delle diatribe su chi e dove l’ha inventato avete avuto notizia? Ebbene pare che tutto sia partito proprio qui vicino, che sia stato inventato a Treviso, poi si sono messi in mezzo altre parti d’Italia e fin oltre confine, verso est… sono ancora a discutere sul dove e quando. Una settimana dopo la nostra gita a Conegliano si tiene nientepopodimeno che il Tiramisuday a Treviso, un tripudio di cremosità e dolcezza a cui io però non partecipo. Confesso che non amo questo dolce almeno nella sua forma classica che per comodità chiamo “invernale” mentre se proprio voglio commettere un peccato di gola ed essere indulgente verso me stessa, ne prediligo la versione “estiva” dove caffè e cacao sono sostituiti da fette di ananas fresco e succo di pompelmo. Provate a farlo e poi ditemi se vi piace!

Conegliano è una cittadina da vivere e scoprire in questi aspetti dolci, ma anche nei suoi ricordi tristi che non dobbiamo dimenticare, quelli legati alle guerre per esempio: il fiume Piave “sacro alla Patria” scorre proprio qui vicino. Abbiamo ancora un anno per tornare qui a cercare i teatri della Grande Guerra con le celebrazioni che si svolgeranno, sulle orme dei fanti e degli alpini mandati a combattere e morire in pianura e in montagna. Quante storie ci sono da raccontare, quando volete venire a scoprirle vi farò compagnia, con immenso piacere!

Per saperne di più:

http://www.veneto.eu/dove-andare-dettaglio?uuid=6ef39df0-11c3-4ebf-b6a6-0c9cf046c946&lang=it

http://www.coneglianovaldobbiadene.it/

Visit Conegliano Valdobbiadene

http://www.teatroaccademia.it/

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