Primavera, è tempo di rinfrescarci l’ugola e l’umore con una bella insalata. Ma è anche tempo di consumare le ultime arance piene di sapore che, presumibilmente, tra poche settimane faranno un sacco di giri prima di arrivare sulle nostre tavole. Il colore della primavera è anche il verde tenue dei germogli e delle prime foglie che crescono sugli alberi. Quindi io saluto l’arrivo della primavera con un’insalata coloratissima e profumatissima: cipolle rosse, arance, finocchi. Variante ammessa: olive nere, ma poche.
INGREDIENTI PER QUATTRO PERSONE
Cipolle rosse di Tropea: due
Arance: due
Finocchio: uno
Sale fino. Olio extra vergine d’oliva.
Attrezzature di cucina: un coltello, un cucchiaio di legno, una ciotola grossa di vetro o ceramica.
STAGIONALITA’ marzo – maggio.
PREPARAZIONE – PRIMA PARTE
Lavate e affettate finemente le cipolle.
Lavate e tagliate a listelli fini il finocchio.
Sbucciate le arance e tagliatele a fettine di lunghezza 1 cm max.
Mettete le cipolle a macerare 1h con aceto di vino rosso.
Nella ciotolona mettete il finocchio e le arance, conditeli con un filo d’olio e sale. Aggiungete le cipolle macerate e mescolate.
BUON APPETITO E… FATEMI SAPERE!
ZIA ROBI
NOTE
Mondare le cipolle rosse è un piacere per me, con il verde che rimane all’interno del gambo, quello leggero non le foglie esterne, faccio un bel soffritto che è l’ideale per condire il riso bianco o basmati (non il risotto, che richiede tutto l’aroma della cipolla).
Il finocchio è uno dei miei ortaggi preferiti, siccome qui non si butta via nulla anche con i gambi del finocchio, la parte iniziale almeno, faccio il condimento per una pasta fredda. Tagliato a rondelle di circa 1 cm d’altezza lo metto nell’acqua fredda per la pasta e la porto a ebollizione così, poi aggiungo la pasta (corta, di solito) e li faccio bollire insieme. Poi può bastare anche un filo d’olio ed è pronta.
PERCHE’…
Il cucchiaio di legno (vedere anche ricetta tzatziki) e meno contatti possibile con posate di metallo: favoriscono l’ossidazione dell’ortofrutta e la possibile insorgenza di aromi sgraditi. Purché il legno sia ben pulito, altrimenti il rischio è di trasmettere muffe e altri potenziali inquinanti al prodotto finale.
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