Non solo mi diverto in una settimana a Tenerife, ma visito anche le sue attrattive principali, con calma, senza correre. Se mi chiedete “Hai visto XX?” e rispondo di no è perché in una settimana avevo delle priorità e su quelle mi sono concentrata, per vedere bene ciò che mi interessava. A partire dalle due città dell’isola, le due capitali con quasi 400.000 abitanti in totale. Si chiamano San Cristobal de la Laguna e Santa Cruz de Tenerife, formalmente sono divise ma in pratica unite, si allungano tra il mare e le alture da zero a seicento metri slm. Hanno nomi lunghi e hanno vissuto una lunga storia insieme.

La Laguna mi piace tanto che ci vado per ben tre giorni, visitandola a piccole dosi, curiosando nel centro storico tanto, troppo restaurato da quando è entrato nella lista UNESCO del patrimonio dell’umanità (1999). Mi chiedo perché non hanno messo dei limiti alle insegne dei negozi e delle catene, immagino lo abbiano fatto per venire incontro alle esigenze degli studenti. Oggi è una città universitaria molto apprezzata e famosa, forse ci trovo proprio tanti giovani e non ho un impatto positivo all’inizio della visita. Poi mi rassegno e ne scopro la ricchezza esibita e nascosta, gli angoli più genuini e sinceri. Come la cattedrale di Nostra Signora de la Concepción, con il campanile in stile toscano e la campana più grande delle Canarie, da dove si vede bene la città dall’alto. Salgo per una stretta scala a chiocciola, da lassù è chiara la concezione urbanistica e la pianta coloniale, la collocazione collinare con una parte superiore e una inferiore. I principi filosofici della città ideale sono stati utilizzati per costruirla, La Laguna non è una città fortificata: non ha mura difensive, è collocata su un’isola ed è servita da modello per un nuovo ordine sociale. Una costruzione intesa pertanto come “nuova vita” per chi la abitava. Il biglietto costa due euro ma con il biglietto cumulativo da cinque euro (acquistabile nell’ufficio del turismo) accedete anche agli altri edifici religiosi di La Laguna.

 

Per l’altitudine spira un venticello fresco anche a maggio, sia sul campanile sia a terra dovete coprirvi bene! A terra (!!!) iniziate la visita da Plaza del Adelantado dove avvenne la fondazione della città, con la fontana, gli alberi e una deliziosa chiesetta, la Ermita de San Miguel. Le persone che girano in piazza stanno in silenzio, questa zona emana la spiritualità di un luogo storico, antico. Lo stesso sentimento si sente perfettamente a un’altra estremità del centro. Quello che a me piace chiamare ex convento francescano è la chiesa santuario del Santissimo Cristo, dove gli abitanti da sempre venerano il cristo, costruito tra Quattrocento e Settecento in stile gotico e barocco. Il sontuoso interno è illuminato da dipinti e decorazioni in oro e argento, all’esterno la caserma della Guardia Civil sopravvive da duecento anni in pacifica convivenza con il luogo sacro. Accanto c’è il mercado municipal, assomiglia più in piccolo a quello di Santa Cruz. Visitatelo perché merita, si trova fuori dalla via pedonale, fate solo attenzione agli orari perché rischiate di trovarlo chiuso. Rientriamo in centro…

 

In Calle de Herradores y San Agustin si susseguono i principali edifici storici, è l’arteria principale de la Laguna. Tra le numerose chiese de La Laguna non perdete Santo Domingo de Guzmán con l’annesso convento assolutamente da vedere, ci sono sono altri due conventi: Santa Catalina da Siena e San Agustín. Mi sento tanto all’Avana la capitale di Cuba, costruita proprio sul modello de la Laguna tra il Cinquecento e il Settecento. Idem dicasi per Lima la capitale del Perù, San Juan de Portorico e Cartagena de Indias in Colombia. Una storia iniziata e ancora viva nel legame che unisce queste due terre, la Spagna e l’America, nonostante vi sia l’oceano Atlantico a separarle. La città è molto europea, per il suo ruolo di passaggio e di scambi commerciali conserva testimonianze portoghesi, italiane, fiamminghe. Architettura mudejar di ieri, razionalista e contemporanea di oggi compongono una sequenza affascinante e unica.

 

Se cortili e chiostri stanno nascosti i giardini si vedono bene, entrate dove possibile, vi troverete un’esplosione di verde, profumo di serra e terra bagnata. Dove? In edifici pubblici come il Museo de Historia y Antropología (MHAT) collocato in Casa Lercaro, interessantissimo, o privati come La Laguna Gran Hotel che ho visitato. Ve lo consiglio perché è appena stato restaurato e ha anche un ottimo rapporto qualità prezzo, vi assicuro che merita. Venite qui con il tram numero uno che la il capolinea a SC in Plaza de Espana e arriva al quartiere Trinidad, da dove in dieci minuti arrivate al centro storico. Leggete il post ben più dettagliato di Patri AKA lacosmopolilla, la mia amica blogger spagnola con cui ho iniziato la visita. Trovate di seguito il link. La Laguna mi ha ammaliato, spero farà lo stesso effetto anche su di voi!!

Per saperne di più:

https://lacosmopolilla.com/que-ver-en-la-laguna-tenerife/

http://lalagunacatedral.com/

http://whc.unesco.org/en/list/929

http://monasteriodominicaslalaguna.es/

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