Visitabile ancora per quattro settimane alla Collezione Guggenheim di Venezia prima di lasciare il posto a una retrospettiva molto speciale, la mostra su Jean Arp è un’occasione irripetibile per conoscere il fondatore del Dadaismo in tutto il suo percorso artistico e umano. Organizzata dal Nasher Sculpture Center di Dallas (dov’è stata ospitata un anno fa) e curata da Catherine Craft, la mostra mette in connessione l’artista franco – tedesco con la mecenate americana che proprio da lui acquistò una scultura in bronzo dal titolo Testa e Conchiglia, la prima opera che avrebbe gettato le basi per la collezione veneziana.

In sessant’anni di carriera Jean Arp (1886–1966) ha realizzato opere artistiche a partire da materiali diversi, dando loro forme astratte che si rifanno alla natura, da cui il titolo della mostra, con lo scopo esplicito di non imitarla ma di trarne ispirazione, per rielaborarla in varie direzioni. Come gli elementi naturali che crescono verso l’alto fino a un certo punto, per poi decadere verso il basso alla fine del loro ciclo vitale. Arp sente il peso della guerra sin dall’inizio e se ne allontana per trovarsi poi, alla fine del conflitto, in un mondo cambiato per sempre. Egli sente il bisogno di superare i confini vecchi e nuovi attraverso l’arte, che diventa il suo modo per uscire da schemi fisici e mentali.

Nelle collezioni permanenti ospitate a Venezia si trovano ben sette opere di Arp, tra cui il già citato Testa e Conchiglia. La mostra La natura di Arp ha portato a Palazzo Venier dei Leoni una settantina di opere provenienti da importanti musei statunitensi ed europei, fondazioni e collezioni private. Si tratta di sculture in gesso e legno, bronzo e pietra; rilievi in legno dipinto, collage, disegni, tessuti e libri illustrati. Alcune sue opere sono state realizzate in collaborazione con la moglie, l’artista Sophie Taeuber – Arp, tra cui Scultura coniugale, del 1937, proveniente dallo Stiftung Arp, Berlino / Rolandswerth. Un’altra opera significativa è Pianta – martello (Forme terrestri) del 1916, una delle prime opere del periodo Dada proveniente dal Gemeentemuseum Den Haag, Paesi Bassi.

E infine citiamo le tre composizioni multiparte risalenti ai primi anni Trenta:

  • Scultura da perdere nella foresta (Scultura di tre forme), del 1932, proveniente dalla Tate Modern, Londra;
  • Due pensieri su un ombelico (Scultura di tre forme), del 1932, proveniente dal Musée d’Art Moderne et Contemporain, Strasburgo;
  • Tre oggetti fastidiosi su un volto, del 1930, proveniente dal Museum Jorn, Silkeborg.

A partire dal 1938 Peggy Guggenheim ha organizzato molte mostre di scultura contemporanea dove ha esposto le opere di Arp in Europa e America, poi l’ha portato a Venezia dove all’artista è stato conferito il Gran Premio per la scultura alla XXVII Biennale di Venezia nel 1954. Jean Arp per tutto il decennio ha visitato Peggy Guggenheim durante i suoi soggiorni veneziani, di cui ha lasciato traccia negli schizzi che oggi possiamo ammirare nel libro degli ospiti di Palazzo Venier dei Leoni.

Tra le varie iniziative collaterali alla mostra citiamo le visite guidate gratuite, previo acquisto del biglietto d’ingresso, che si tengono tutti i giorni alle ore 15.30. Gli “Amici del Museo” entrano sempre gratis.

Link utili:

http://www.guggenheim-venice.it/exhibitions/arp/index.html

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