Immaginate una gita in barca all’ora del tramonto, quando Venezia diventa una tavolozza di colori, ora tenui ora accesi. Se poi la barca è elettrica e solca in silenzio le acque della laguna ancora meglio, no?

Ho fatto questa magica esperienza quasi un anno fa, a bordo della Lady Betty, nell’agosto 2020. Quella che era la mia “estate veneziana” per ora, nel 2021, non si è ripetuta. Tra i miei mille impegni e spostamenti vado poco a Venezia. Confesso che vorrei tanto rifare una gita in barca come questa. Oppure provare, come diverse amiche mi hanno consigliato, il kayak sempre nelle placide acque di cui sopra. Tanto saprei a chi rivolgermi per entrambe: ai bravissimi Jean Paul Morselli (JP) e Carl Georg Zwerenz di Classic Boats Venice e Venice Kayak.

Cosa abbiamo fatto a bordo della Lady Betty è presto detto. Se mi avete seguito allora sui social ho usato queste precise parole.
A BORDO DELLA LADY BETTY
Salpiamo dalla Certosa a metà pomeriggio, allontanandoci presto dall’affollata marina dove barche lussuose sono messe bene in fila.

Giriamo attorno alle Vignole e Sant’Erasmo e subito il panorama cambia, si fa selvaggio e naturale con pochi segni della presenza dell’uomo. Anzi, anche le persone cambiano!

A bordo della Lady Betty, barca varata per la prima volta nel lontano 1894, siamo solo otto persone incluso il capitano. Ce la spassiamo tra chiacchiere e sguardi di ammirazione per il panorama a 360 gradi. Seduti comodamente su morbidi cuscini, siamo anche al riparo dal sole grazie al telo di copertura della barca.

Godiamo la pace di questo luogo magico e facciamo svariati brindisi con l’ottimo Prosecco DOCG di Tenuta Contarini, tenuto al fresco da JP.

La barca utilizza la propulsione elettrica ma ha anche un motore diesel che si aziona in caso di bisogno.
Di solito ha 6 – 8 ore di autonomia, a seconda della distanza percorsa e della velocità di navigazione.

Attorno a noi il silenzio è rotto solo da qualche scriteriato che corre come un pazzo con la sua imbarcazione, sollevando onde, facendo rumore e spruzzi d’acqua davvero molesti!

Noi invece non facciamo rumore: la nostra barca si muove silenziosa tra le barene e i canali della laguna nord.
Sono in compagnia di nuovi amici (quasi tutti nuovi tranne l’amica Monica Cesarato).

Al tramonto, quando facciamo ritorno alla Certosa, ci salutiamo a fatica.
C’è una luce pazzesca e una pace totale in questo splendido angolo di Venezia, poco lontano dal centro storico.

Continuiamo a chiacchierare sulla banchina, potremmo affidarci all’aperitivo chic della Certosa by Alajmo ma stiamo lì in piedi. Invece di tornare a casa abbiamo voglia di stare insieme e progettare nuovi appuntamenti molto attesi, per esempio durante la mostra del cinema.
CLASSIC BOATS VENICE
CBV è tutto questo e molto altro ancora. Abbiamo sbirciato dove eseguono restauri di vecchie barche veneziane, nel loro piccolo cantiere dedicato all’isola della Certosa. Bragozzi, Sanpierote e Tope. Hanno un’attenzione maniacale al rispetto delle tradizioni veneziane, nonostante il team di lavoro sia internazionale.

Potete contattarli per viaggiare con loro, per conoscere il meglio di Venezia e della sua laguna nel rispetto del suo delicato equilibrio, in modalità slow e sostenibile.
Se andate sul sito CBV vedrete che la loro mission è questa: “Responsabilità per la tradizione e la natura”.

Lo scorso 11 agosto 2020 questo tour ha aperto Travel Massive Venice Chapter, un piccolo tassello della grande comunità di viaggiatori e operatori del turismo Travel Massive. Con loro ci si prepara, anche a Venezia, a difendere la città oggi e in futuro, proprio in chiave di sostenibilità reale (non quella sbandierata a chiacchiere, ma mai attuata, da tanti presunti difensori della città).
L’invito di JP Morselli, che ancora ringrazio, mi ha aperto tutto un mondo perfettamente glocal, un modo di vivere e di pensare in cui mi identifico parecchio. JP è nato a New York da genitori italiani e ha molto viaggiato, soprattutto in Africa e Corea del Sud, per stabilirsi infine a Venezia. Qui ha fondato CBV nel 2018 assieme a Carl Georg Zwerenz, il suo socio tedesco di origini viennesi con cui condivide la fantasia e la precisione teutonica.

In CBV acquistano vecchie barche, di cui i proprietari si vogliono sbarazzare, e le portano nel cantiere alla Certosa. Dopo un attento restauro con una dozzina di giovani esperti collaboratori le rimettono in acqua, con la doppia propulsione elettrica e diesel. Le loro barche sono date in affitto per mezza giornata o un giorno intero. Quasi tutte sono dotate di una batteria al litio a emissioni zero.
Potete uscire per un tour guidato con loro, oppure condurla voi stessi. Non occorre la patente nautica perché userete il GPS per orientarvi nella laguna veneziana.

Alla fine del tour nel salutare la ciurma, con cui mi sono divertita un sacco, ho detto a JP che volevo sapere qualcosa di più della loro organizzazione, gli ho scritto ed ecco qui cosa mi ha raccontato di Classic Boats Venice e Venice Kayak.
1 Chi sei – dove ti trovi?
Mi chiamo JP Morselli, sono il direttore di Classic Boats Venice e Venice Kayak. Affittiamo le nostre barche di legno classiche con motore elettrico e ibrido ai turisti di tutto il mondo in visita a Venezia.

Ci piace dire che lavoriamo per la loro felicità, per trasmettere a ognuno di loro un senso di gioia.
Per coloro che scelgono il kayak, le nostre guide qualificate si occupano di seguire gli ospiti nei nostri tour in laguna, nei bellissimi Norse Kayak.
2 Da dove vengono i tuoi ospiti? Sono più italiani o stranieri?
Oh wow, i nostri ospiti vengono da ogni parte del mondo! E siamo loro grati perché sono un mix meraviglioso. Molti vengono dal Veneto e da altre parti d’Italia.

3 Hai verificato alcuni stereotipi sulle caratteristiche dei turisti a seconda della loro provenienza?
No, in realtà non è molto una questione di stereotipi e stiamo bene con tutti. Però mi sento sempre eccitato quando sono in contatto con la mia tribù di surfer, metallari e amanti dei tatuaggi. E amo parlare della Corea dove ho vissuto e lavorato a lungo.
4 Raccontaci qualche aneddoto bello o brutto legato al tuo lavoro.
Semplicemente ogni giorno trascorso con ogni cliente è meraviglioso! Certi ospiti sono tornati per la quinta volta a trovarci, anche solo per salutarci.

5 Cosa fa di un ospite una persona speciale, di quelle che a fine soggiorno fa venire voglia di starci insieme più tempo? Si può diventare amici degli ospiti e mantenersi in contatto anche dopo?
Per me è fantastico ognuno dei nostri ospiti. Siamo in grado di attrarre belle persone che ora sono diventati dei veri amici. Mi hanno mandano cartoline di natale. Con alcuni ci siamo incontrati in viaggio. Ho anche invitato alcuni di loro a casa per cena. Sono una persona easy! Se tu sei divertente e hai la mente aperta, ti voglio conoscere. Altre cose che possono aiutare sono l’amore per Kimchi, lo heavy metal, NBA e playstation.
6 L’ospitalità si compone di tanti fattori, secondo te quali doti o talenti deve avere chi se ne occupa, e cosa si impara invece lavorando “sul campo”?
Semplicemente devi essere te stesso e prenderti cura delle persone. Immagina che questa sia la tua esperienza e dai agli ospiti le stesse cose che vorresti per te. Ascolta, sii gentile e flessibile. Dai più di quello che si aspettano per il servizio che hanno acquistato. Alla fine questa è una sorta di esperienza spirituale, dove le persone hanno speso dei soldi sulla fiducia, per poi portarsi a casa ricordi indelebili. Per questo devi dare il meglio di te e trasmetterlo ai tuoi ospiti.

7 Ospitare delle persone significa anche uscire, far conoscere le persone e il territorio “dietro” un servizio. In altre parole viaggiare. Come pubblicizzi i tuoi servizi? Dove vai quando non sei impegnato al lavoro?
Siamo molto attivi nel mondo digitale, ma non voglio annoiare nessuno con i principi del marketing che seguiamo. La chiave è la ricerca! E quando non lavoro faccio molta attività sportiva. Pratico il surf e lo skateboard, lavoro ai miei spettacoli in TV e suono death metal alla chitarra a volume altissimo! Ed esco con gli amici al bar, per vedere lo sport insieme. Da questo punto di vista Venezia è noiosa perché i veneziani non sono proprio così sportivi, e io non bevo alcolici. Preferisco il lavoro, lo sport e il metal!!
8 Consiglieresti a un giovane di occuparsi di ospitalità? SI – NO – Perché?
Sì perché è bellissimo e ti apre al mondo.
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