Ieri sono stata a Venezia per la prima giornata di Wine in Venice, seconda edizione.

La kermesse del vino sbarcata lo scorso anno in laguna, nella prestigiosa sede della Scuola Grande della Misericordia, ha fatto il bis. Fino a martedì 23 gennaio, per ben quattro giorni, Venezia è il centro di gravità di cantine virtuose che hanno fatto dell’innovazione, etica e sostenibilità i loro valori chiave. Sia nella produzione primaria che nella trasformazione, in vigneto come in cantina. E per questo sono state premiate da una qualificata giuria di esperti del settore.
Le 20 cantine premiate a Wine in Venice 2024
Sono venti le cantine premiate dall’organizzazione proprio sulla base di questi tre criteri, una per ogni regione d’Italia:
- 1 ABRUZZO – Cantine Tollo.
- 2 BASILICATA – Vitis in Vulture.
- 3 CALABRIA – Cantina Statti.
- 4 CAMPANIA – Vitematta.
- 5 EMILIA ROMAGNA – Loschi Enrico.
- 6 FRIULI VENEZIA GIULIA – Venica e Venica.
- 7 LAZIO – Omina Romana.
- 8 LIGURIA – Lunae Bosoni.
- 9 LOMBARDIA – Frontemura.
- 10 MARCHE – Fontezoppa.
- 11 MOLISE – Claudio Cipressi.
- 12 PIEMONTE – Platinetti Guido.
- 13 PUGLIA – Tenuta Viglione.
- 14 SARDEGNA – Giuseppe Sedilesu.
- 15 SICILIA – Vigna Nica.
- 16 TOSCANA – Tenuta di Sticciano.
- 17 TRENTINO ALTO ADIGE – Cantina Kettmair.
- 18 UMBRIA – Cantina Violati.
- 19 VALLE D’AOSTA – La Source.
- 20 VENETO – Tenuta Venissa.


Si trovano una accanto all’altra nel salone della Misericordia, venti banchi degustazione con un tappeto rosso al centro. Il red carpet del vino. Alcune sono piccole chicche in territori nascosti che producono solo uno o pochi vini, altre sono grandi imprese con tanti ettari vitati e tanti vini. Bianchi rossi e bollicine per accontentare tutti i gusti. A Wine in Venice ieri ho apprezzato la possibilità di parlare con i titolari delle cantine o i responsabili, enologo, commerciale eccetera. Se devo dire una cosa, la presenza di grandi cantine mi lascia sempre un poco spiazzata a questi eventi molto più intimi ed esclusivi rispetto alle grandi fiere internazionali, ma è fuor di dubbio che abbiano tanti meriti, nel lavoro e impegno di tutti i giorni. Portano il vino, fra le espressioni migliori del Made in Italy, in giro per il mondo, così facendo promuovono il territorio e di conseguenza spingono anche cantine più piccole verso i mercati internazionali. Alcune cantine che mi hanno stupita per la particolarità dei loro vini:

- Frontemura Bergamo. Un passito non filtrato che si esprime durante e dopo l’assaggio.
- Statti Lamezia Terme. Alcune delle migliori espressioni enoiche della Calabria: Greco, Magliocco. Gaglioppo.
- La Source Saint Pierre. Petit Rouge con e senza affinamento in legno, colore accattivante e tanti profumi.
- Loschi Castell’Arquato, una Malvasia di Candia aromatica piena di sfumature.
- Platinetti Ghemme, i suoi vitigni in purezza e poi il vino da un uvaggio di diversi vitigni.
E alcune cantine che sono stata felice di rivedere:
- Violati, San Gemini TR.
- Tenuta Maffone, Pieve di Teco IM.
- Tenuta Venissa, VE.
- Giuseppe Sedilesu, Mamoiada NU.
- Claudio Cipressi, San Felice del Molise CB.
- Grosjean, Quart AO.

Di queste ce ne sono sia alla prima esperienza, sia di ritorno a Venezia. Sono infatti venute anche quest’anno le prime 20 cantine premiate, dopo la partecipazione a Wine in Venice del 2023. E dal salone principale sono “salite” allo spazio dedicato, la Hall of Fame al piano nobile, dove c’è stata l’inaugurazione ieri, e dove si svolgono convegni e masterclass. Il piacere di conoscerne diverse è pari al piacere della scoperta. Ogni volta che conosco una nuova cantina, un territorio che magari ho solo sfiorato nei miei giri di lavoro, si accende in me la curiosità di andare a vedere. Servono proprio a questo occasioni come questa. Wine in Venice ha questo valore per me, e immagino sia lo stesso per i winelover come me e i tanti addetti ai lavori, appassionati e operatori che in questi giorni affollano la Misericordia a Venezia. Enoturismo è l’altra parola magica che gira in cantina, fenomeno in grande spolvero anche e soprattutto dopo la pandemia, che si avvia a nuovi traguardi per farci provare esperienze sempre nuove, quando entriamo in una cantina e già assaporiamo gli assaggi e le emozioni che ci attendono. Dove vorrei andare prossimamente? A costo di sembrare monotona ho voglia di tornare a sud dove c’è tanto da vedere, e dove vignaioli virtuosi tengono vivi territori belli e spesso selvaggi: per esempio in vigneto i vitigni resistenti PiWi oltre ai vitigni autoctoni, e in cantina le nuove frontiere del vino come la vinificazione in anfora.
Le masterclass


Lugana: storie di famiglie e generazioni a confronto. Questo è il titolo con cui ieri si è aperta la prima masterclass, seguita da altre tre: masterclass dei campioni, Val di Cembra, Oltrepò Pavese. Prestigiose zone di produzione. Luoghi vicini nello spazio diversi per tipologie di vini, che dimostrano quanto è ricco il panorama enologico italiano. Ogni giorno vi aspettano almeno tre appuntamenti da non perdere.
Lugana è sinonimo di vini bianchi, profumati e freschi come le sponde del lago di Garda. Nasce dal vitigno Turbiana, l’uva coltivata fra Veneto e Lombardia, fra le province di Verona e Brescia, in soli cinque comuni:
- Desenzano del Garda
- Lonato
- Pozzolengo
- Sirmione
- Peschiera del Garda.
Moderata da Jacopo Cossater e alla presenza dei due migliori sommelier AIS del 2022 e 2023, Alessandro Nigro Imperiale e Cristian Maitan, la masterclass ci ha permesso di conoscere sei produttori. Alcuni sono attivi da tanto tempo, altri si sono appena affacciati con la propria produzione, magari dopo alcuni anni da conferitori. Sul palco di Wine in Venice si sono avvicendati padri e figli, testimoni della Lugana di un tempo e custodi della Lugana del futuro. Lugana è una storica DOC nata nel 1967 mentre il Consorzio è nato nel 1990. Le sei cantine in degustazione:
- Armea
- Monte Cicogna
- Sgreva
- Poggio al Garda
- Tenuta Roveglia
- Ottella.
I miei preferiti sono stati il primo (perché a mio avviso rappresentativo delle caratteristiche del Lugana) e l’ultimo (perché paradossalmente si discostava dagli altri cinque). In tutti e sei ho trovato molti profumi e una spiccata sapidità, sentori di frutti e fiori gialli, a volte agrumi ed erbe aromatiche. Domani lunedì 22 gennaio è prevista la seconda degustazione dal titolo Lugana a Venezia tra cultura del vino e tesori d’arte.
I convegni

Sabato pomeriggio ho ascoltato con interesse il convegno sul femminicidio, organizzato dalle Donne del Vino per parlare di un tema attualissimo e scottante, di cui si parla molto ma che va approfondito per capire cosa vuol dire essere donna e lavoratrice, donna e imprenditrice, nella nostra epoca dove “per noi donne” dovrebbe essere tutto facile ma non è così. Dovremmo essere libere di scegliere, fra carriera e famiglia sul lavoro ma anche fra avere o non avere una relazione. Dovremmo saper dire di no. Dovremmo avere gli stessi diritti degli uomini ma non è sempre così. Sono uscita frastornata dall’ascolto delle tre relatrici e sono felice che un evento gioioso come Wine in Venice ne abbia parlato, il primo giorno.
Il vino giustifica i mezzi (di comunicazione) è stato il titolo del secondo incontro di ieri, trasmesso come gli altri in diretta sul sito Il Gusto di Repubblica, uno dei partner dell’evento. Poter seguire online gli incontri è una buona opportunità se non siete a Venezia.
I tour guidati
Se in questi giorni Wine in Venice è il Red Carpet del vino, come nei migliori eventi della moda esso si estende all’esterno della sede principale. Fuori dagli spazi della Misericordia potete curiosare in alcuni luoghi, come San Francesco della Vigna e Tenuta Venissa, dove la storia di Venezia ha incrociato le rotte del vino e ancor oggi crescono vigne rigogliose. Un’altra delle visite guidate è alla vetreria Salviati di Murano che premia con il suo “tipetto veneziano” le 20 cantine selezionate. E infine a Ca’ Select si terrà il closing party martedì sera, il 23 gennaio. Alcune visite sono su invito, altre sono a pagamento, così come l’ingresso a Wine in Venice si può prendere per uno o più giorni della manifestazione, potete acquistare i biglietti sul sito
Post in collaborazione con https://wineinvenice.com/
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