Visitare la Costa Azzurra in Francia significa certamente trascorrere del tempo al mare dove ci si può fermare per molti mesi dell’anno, grazie al clima mite. Ricordo che un gennaio di molti anni fa in Costa Azzurra c’erano 17 gradi e in spiaggia tante persone erano intente a godersi un sole tiepido, oltre agli intrepidi surfisti che inseguivano le onde del mare. Ma c’è anche un’altra Costa Azzurra, nell’entroterra costellato di ambienti naturali e piccoli paesi tutti belli e tutti diversi.
Biot è uno di questi, si trova all’interno fra Nizza e Antibes; è conosciuto anche come Borgo degli artisti in quanto il centro storico pullula di botteghe artigiane e negozietti, dove potreste passare ore ad ammirare appunto gli artisti all’opera e, perché no, a fare acquisti. Visitando Biot vi sentirete tremendamente in Francia, e questo mi piace tantissimo, ma vi sentirete un poco anche in Italia grazie alle somiglianze con la vicina Liguria, con fortissimi legami storici che hanno influenzato fra le altre cose la gastronomia locale. Noterete la presenza massiccia di italiani, sia fra i villeggianti sia fra coloro che hanno deciso di trasferirsi qui. Sentirete infine che l’italiano è parlato assai frequentemente, questo può far piacere anche a chi come me parla bene il francese.
Ho provato tutte queste sensazioni quasi un anno fa quando sono stata a Biot, nel primo fine settimana di aprile 2023 all’occasione del Festival dei Templari. Eravamo quattro amici blogger e ci siamo divertiti parecchio: indossavamo costumi medievali che ci hanno fatto immedesimare totalmente nell’atmosfera dell’epoca. Ci siamo immersi fra dame e arcieri, cavalli e cavalieri, a passeggio per le piazze di Biot come Place de l’Arcade e Place de la Catastrophe. Ma anche nelle piazzette e vicoli del centro storico, quello che viene chiamato Biot Village. Quest’anno il Festival dei Templari animerà le vie del centro di Biot dal 5 al 7 aprile, è un appuntamento che vi consiglio caldamente. Ci sono però tanti aspetti culturali che fanno di Biot un fervente centro di arte e cultura da visitare in ogni stagione, con una chiesa in particolare e ben tre musei dedicati all’arte e artigianato. Vi accompagno alla scoperta dell’arte e cultura a Biot sperando di invogliarvi alla visita.
Chiesa di Santa Maria Maddalena
Costruita nel Quattrocento sul sito di una precedente chiesa romanica, è oggi un “Monumento storico”. Vi si accede scendendo una piccola rampa di scale, fatto curioso per una chiesa, contiene una preziosa pala d’altare e sculture lignee dorate. All’esterno è poco visibile, nascosta dagli edifici civili circostanti, mentre il campanile si sviluppa in altezza e si vede anche da lontano.
Museo della Storia e della Ceramica
Quella che era l’antica cappella dei Penitenti bianchi ora è l’importante museo dedicato alla ceramica. Aperto nel 1981 si sviluppa sui due piani espositivi, narra la storia della ceramica e lavorazione della terracotta. Pannelli e immagini affiancano i manufatti antichi anche di duemila anni, le opere moderne, le esposizioni temporanee. A me piace tutto, ci sono oggetti colorati che parlano del mondo di oggi e dei personaggi celebri del Novecento, ma i miei preferiti sono i vasi e le anfore arrivati sino ai giorni nostri, che hanno conservato al loro interno alimenti e bevande preziosi per i nostri antenati. Quando si parla di mangiare e bere sono sempre presente!
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Museo della ceramica. Nome completo “Musee d’histoire et de ceramique biotoises” è il luogo dove vedrete la storia della terracotta e delle ceramiche qui prodotte, dai tempi antichi ai giorni nostri. Se oggi hanno più una funzione decorativa, in passato esse servivano per conservare derrate alimentari, solide come i cereali, fluide o liquide come olio e vino. Erano talmente ben fatte che da qui arrivavano via nave in tutta Europa e oltreoceano. Questo piccolo museo si trova presso piazza Charles Degaulle in centro storico, ospita mostre temporanee accanto alla esposizione permanente.
Verrerie de Biot
Questa non è solo la vetreria di Biot dove nasce il vetro a bolle ma pure un museo che celebra la rinomata arte vetraria. Vi si svolgono corsi di apprendimento e nella nostra visita guidata di un paio d’ore abbiamo visto gli antichi strumenti per la lavorazione del vetro a bolle, seguito il lavoro dei maestri vetrai e fatto shopping nell’atelier (c’è anche il negozio online). Il ricchissimo spazio di vendita contiene oggetti grandi e piccoli, sia da usare nella vita quotidiana sia da regalare ed esporre nel salotto di casa! Un dettaglio curioso è la lavorazione in plastica dei manufatti a bolle come calici e bicchieri, richiesta per esempio dalle navi da crociera: mi immagino già i passeggeri sorseggiare i cocktail migliori in questi coloratissimi contenitori dalle fogge diverse.
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La verrerie de Biot e la lavorazione del vetro a bolle. Nata nel 1956, in un tempo relativamente recente, è ora un marchio protetto. Io che ho Murano vicino a casa, vedo le altre città del vetro con curiosità e stupore. Biot mi ha svelato un mondo del vetro diverso, lavorato appunto a bolle per produrre apposta quelle deliziose bollicine, all’interno di ciascun manufatto. Si tratta di oggetti da mettere sulla tavola come bottiglie, piatti, bicchieri, che proprio grazie alle bolle brillano di più, hanno una luce speciale. Sono pesanti e necessitano di una lunga lavorazione fatta a mano da maestri artigiani. Li abbiamo visti al lavoro! C’è poi la “linea piscina” concepita per un uso in stabilimenti balneari, nelle navi da crociera e dove il vetro è bandito. In questo caso gli oggetti sono del tutto simili al vetro nelle forme, i colori e le bolle, ma sono di… plastica. Curioso no? Ne avrei comprati vari pezzi ma mi sono trattenuta.
Museo Fernand Léger
Il museo si trova in un edifico moderno che svetta verso il cielo e oltre il giardino ci offre alla vista la coloratissima facciata, mosaico policromo che preannuncia la potenza delle opere presenti all’interno. Il Museo Fernand Léger è un monumento vero e proprio concepito per celebrare la vita del poliedrico artista, che si è occupato di pittura, scultura, arti decorative. Per tutta la vita Léger ha condiviso l’attività, anche qui in Costa Azzurra, con mostri sacri della sua epoca come Chagall, Matisse, Picasso. Troverete citazioni nei rispettivi musei che la Francia ha loro dedicato. Le vetrate sono i miei pezzi preferiti ma ogni sala del museo racconta una storia e si inserisce nella storia della prima metà del Novecento, quando visse Fernand Léger. Si organizzano visite guidate e mostre temporanee.
https://musees-nationaux-alpesmaritimes.fr/fleger/
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Musée national Fernand Léger. Fernand Léger (1881 – 1955) è il pittore che a Biot ha trovato per sempre casa, nel museo a lui intitolato. ha attraversato la prima metà del ventesimo secolo e ha interpretato a suo modo l’arte. Dagli ultimi soffi dell’impressionismo al cubismo, fino ai venti di novità che avrebbero portato alla pop art di cui si ritiene un precursore. Dalla Normandia che gli ha dato i natali, alla Francia continentale e alla Corsica ha mostrato il suo paese e le genti in opere pittoriche piene di colore. Il suo museo è stato inaugurato nel 1960 alla presenza di tre suoi grandi amici e colleghi. Braque. Chagall. Picasso. Non mancate di visitarlo durante il vostro soggiorno a Biot!
Il nostro viaggio è stato effettuato in collaborazione con Atout France E Biot Tourisme