Sono stata venerdì a Trieste, il primo giorno della manifestazione sugli oli extravergini italiani di qualità che si è svolta al Porto Vecchio dall’8 al 10 marzo. Olio Capitale nella sedicesima edizione ha posto al centro la filiera olivicola con l’esposizione di prodotti, aziende, territori, e tante novità “oltre” ai prodotti oliva e olio.
Gli incontri e approfondimenti sulla filiera
Gli operatori e i ricercatori si sono incontrati a Olio Capitale per discutere temi scottanti come i cambiamenti climatici e la gestione delle risorse idriche, alle presentazioni sull’oro verde si sono trattati: gli aspetti scientifici e nutrizionali dell’olio, la difficile congiuntura economica, la politica agricola. Elaiotecnica in tutti i suoi aspetti, anche sulle proprietà nutrizionali dell’olio extravergine di oliva e i benefici per la salute. Associazione le Città dell’Olio, nel trentesimo anniversario dalla fondazione, ha mostrato ampiamente la sua presenza e il valore delle sinergie che produttori e istituzioni possono creare.
I produttori di olio EVO presenti a Olio Capitale
In due ampi padiglioni decine di aziende espositrici, molte delle quali piccole o piccolissime, quasi sempre imprese familiari (alcune con la prole al seguito, la prossima generazione di olivicoltori!) hanno portato i loro preziosi prodotti: olive e olio ovviamente, ma anche condimenti e salse, cosmetici, curiosi abbinamenti con i prodotti del territorio tutti da provare. E ospitalità, ovvero tanta voglia di aprire le porte ai visitatori. Molte regioni italiane sono convenute al Porto Vecchio di Trieste, più alcune rappresentanze dalla Grecia e dalla più vicina Slovenia. La maggiore presenza è stata di alcune regioni del sud, in testa la Puglia seguita da Sicilia, Sardegna, Calabria, con ampie sinergie territoriali per spingere le visite non solo fra oliveti, frantoi, oleifici, ma anche nel territorio circostante. Vorrei dirvi che alcuni oli mi sono piaciuti in modo particolare per i profumi o la persistenza, o ancora l’intensità aromatica senza difetti. Sono stati appena imbottigliati e ora danno il meglio in termini di sensazioni, la campagna di raccolta si è quasi appena conclusa (sempre per il clima che ha caratterizzato la stagione 2023). Ma non voglio fare differenze e non vi dirò alcuna mia preferenza, anche perché ho rivisto a Olio Capitale produttori che ho frequentato per lavoro. Ciò mi ha riempito di gioia perché, in qualche modo, siamo diventati amici. Posso dire che mi ha colpito l’ottimo rapporto qualità prezzo: a seconda del prodotto si aggira attorno a 12 – 15 euro al litro per il formato appunto da un litro in su. Olio Capitale è anche una mostra mercato, in queste occasioni avete l’opportunità di acquistare direttamente dal produttore e portarvi a casa l’olio preferito nel formato più comodo. Impagabile!! Ci sono piccole bottiglie, bottiglie più grandi fino a lattine e Bag in Box (BIB). Ecco se devo dire una cosa che mi ha positivamente sorpresa è la varietà e bellezza del packaging, unita alle innovazioni in atto sulla filiera, per esempio proprio il BIB, una soluzione semplice che risolve tante piccole questioni dal peso del prodotto (e quindi la sua impronta di CO2 e costo di trasporto) alla comodità d’uso. Formati e materiali sempre nuovi renderanno l’olio sempre più accattivante al suo esterno, sano e sostenibile al suo interno. Proprio come richiede il mercato. E come finalmente richiedono i consumatori attenti a queste tematiche.
Olio e territorio
Se Enoturismo è ormai un termine che conosciamo tutti e comprende pratiche consolidate attorno al mondo del vino, qui la parola d’ordine che abbina olio e territorio si chiama Oleoturismo e ne sentiremo tanto parlare in futuro. Così i visitatori hanno sognato un soggiorno in masseria, le lezioni di cucina, i cammini che attraversano gli oliveti. Io stessa ho portato a casa una borsa piena di brochure dove campeggiano borghi e colline, olivi affacciati sul mare, biglietti da visita e contatti. I tanti assaggi di pregiati oli EVO, soprattutto monocultivar ma anche blend, sono un patrimonio intangibile che rinnova a ogni evento l’interesse per questa filiera non facile a capire, e la mia ammirazione per gli olivicoltori che hanno ogni anno un compito più difficile in questo periodo dominato da sfide e scenari, locali e internazionali, sempre nuovi.
Comunicare l’olio
Produrre olio richiede competenze e conoscenze che vanno dalla parte agronomica (elaiotecnica) alla gestione tecnica ed economica del frantoio; la comunicazione dell’olio non è più facile della sua produzione. Men che meno – e qui mi ripeto ma dobbiamo mettercelo tutti in testa, produttori consumatori e comunicatori – nei nostri tempi complicati, stretti tra questioni piccole e grandi che rischiano di schiacciare le aziende sommerse dalle incombenze e dalla burocrazia. A Olio Capitale ho visto soprattutto piccoli produttori, quelli con risorse limitate dalla loro piccola dimensione: essi fra le “scartoffie” quotidiane hanno anche l’onere e onore di comunicare l’olio. I loro colleghi delle vicine filiere agricole, prima fra tutti quella del vino, sono messi alla stessa maniera. In fiera a Trieste ho visto cose belle e colorate, materiale supermoderno e davvero accattivante, primo fra tutti il packaging che ho già nominato. Per raccontare dove sono e cosa fanno i produttori di olio, ci sono le nuove tecnologie come IA, l’intelligenza artificiale. O in molti casi un semplice supporto come il QR code consente di scaricare materiale online senza stampare e portare in giro chili di carta. Bravi! Per chi invece pensa alla vecchia maniera (come me) c’erano tanti pieghevoli che in una paginetta danno le informazioni di base, chi sono e cosa fanno, senza tanti fronzoli. Ne ho portati a casa tanti e li trovo utilissimi, assieme alle risorse presenti in rete. Ecco queste ultime sono da approfondire, vedrò i loro siti web e contatti, intanto li ho cercati sui social network: c’è chi ancora non ha o non usa i social, li ho cercati e mi sa che dovremo aspettare per vederli sbarcare in pompa magna e con i giusti mezzi sulla rete, con o senza l’aiuto di un SMM. Del resto li capisco, molte (non tutte) sono imprese familiari dove lavorano poche persone.
Trieste Cocktail Week
Quella appena conclusa era anche la settimana della mixology e del bere bene, sotto la guida di abili bartender, in molti locali di Trieste. Io che non sono ancora andata alla vicina Venice Cocktail Week solo per non farmi prendere troppo la mano, appena arrivata a Trieste ho pensato che questo fosse un segno del destino. E non ho dovuto nemmeno cercare il calendario degli eventi o i locali aderenti perché ho trovato tutto pronto, proprio all’interno di Olio Capitale. Qui infatti uno spinoff della Cocktail Week ha portato i locali, i bartender, i cocktail… tutto insomma, pronto da vedere e provare. Dopo cocktail e mocktail è ora il turno dei cocktoil a base olio e/o olive. Curiosi e intriganti quanto basta, ne ho assaggiati due che già dall’esame visivo lasciavano a intendere la cura e lo stile. Da provare!
Come arrivare
Ho viaggiato in giornata e partita la mattina presto in treno da Mestre, dopo meno di due ore ho trovato il bus navetta gratuito dell’organizzazione ad attendermi, fuori dalla stazione centrale dei treni. In dieci minuti sono arrivata al Porto Vecchio e allo stesso modo, nel tardo pomeriggio, con la navetta sono tornata a Trieste Centrale dove ho preso il treno che mi ha riportata a Venezia Mestre.
Il racconto dell’esperienza sulla mia pagina Facebook Gamberetta Travelblog
08 03 Olio capitale a Trieste ha aperto oggi i battenti. Siamo a Porto vecchio dove arriva una comoda navetta gratuita dalla stazione ferroviaria. In due grandi padiglioni trovate decine di produttori di olio da molte regioni italiane soprattutto del sud (Puglia Sicilia e Sardegna sono forse le più rappresentate) ci sono pure oli da Grecia e Slovenia. Se andate a trovarli vi faranno provare i prodotti suggerendo abbinamenti e percorsi di oleoturismo attorno a loro. Convegni e incontri, soprattutto per gli addetti ai lavori ma anche per gli appassionati, ci permetteranno di avvicinarvi all’oro verde e apprezzare le sue tante sfumature @oliocapitale_expo @cittadellolio
09 03 C’è anche la Trieste cocktail week per chi fosse nel capoluogo giuliano, ancora oggi e domani. Cocktail per tutti i gusti in locali selezionati del centro città, cosa che per mancanza di tempo ieri non ho provato. Peccato? No! A Olio capitale c’è infatti una loro sede staccata, concentrata in un piccolo spazio dove si fanno i Cocktoil, ovvero dei cocktail dove l’olio rientra fra gli ingredienti. Accostamento coraggioso e curioso, esperienza multisensoriale con la possibilità di vederli fare, prima di provarli. Ieri il bravissimo Marcelo, Peruviano di Lima, ha fatto il Mangorita. E poi c’era una cosa stupenda con le tre olivette sopra, come si chiamava?? #oliocapitale #triestecocktailweek @oliocapitale_expo @triestecocktailweek
Per saperne di più https://www.oliocapitale.it/it/
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