La capitale della Vallonia è una città elegante di 110.000 abitanti, che dista poco più di 50 km dalla capitale belga Bruxelles. Namur si annuncia con un paesaggio da cartolina, una fila di antichi palazzi affacciati sul fiume Mosa. Anzi questi si affacciano su due fiumi, la Mosa e la Sambre che si incontrano alla Confluenza, il centro della città da dove si gode uno speciale punto di vista.

La scorsa settimana ero in Vallonia in un intenso viaggio stampa di tre giorni, organizzato da Visit Wallonia, con Simonetta e Stefania due colleghe blogger e giornaliste. Facendo base proprio a Namur, da qui ci siamo spostate per visitare diverse città, seguendo itinerari interessanti, in questa piccola regione piena di risorse. Con la fortuna di godere per quasi tutto il tempo di sole e cielo limpido, che a fine agosto non è scontato.

Personalmente questo è stato un gradito ritorno in Belgio dopo tanti anni, ho rivisto città e paesaggi che ricordavo dall’inizio degli anni 90, quando sono venuta qui per quasi sei mesi a studiare per il progetto Erasmus. Per alcuni versi i paesaggi sono rimasti immutati nel tempo, con mia grande gioia, per altri versi le città della Vallonia sono cresciute e hanno dato valore alle loro bellezze storiche e artistiche.

La Vallonia è frequentata anche dagli amanti della birra, come si conviene a tutto il Belgio che in un certo senso è il paese della birra. Qui infatti si producono oltre 1000 tipi di birra fra cui spiccano le trappiste, le birre d’abbazia, le lambic e le blanche. A Namur ben due locali offrono, sul loro lungo bancone, non solo la famosa Blanche de Namur ma oltre 40 birre alla spina, quel che si dice l’imbarazzo della scelta!

Le chiese, i palazzi e le piazze di Namur

Nel centro di Namur si alternano spazi ampi ed ariosi, vie strette fra edifici di varie epoche, buchi enormi di lavori in corso che ne testimoniano il fermento urbanistico. Le due chiese principali di Namur sono la cattedrale neoclassica di Saint Aubain, ispirata alle chiese di Roma, e la chiesa barocca di Saint Loup. Colpiscono all’esterno per le loro forme imponenti, all’interno per la ricchezza di arredi e decori.

Saint Jacques invece è stata sconsacrata e si attende la sua prossima destinazione, è una piccola chiesa importante e si trova nella via omonima, costellata sul pavé di conchiglie che segnano il cammino per i pellegrini, sulla via di Santiago.

Place marché aux légumes accoglie i visitatori nel ricordo delle attività che vi si svolgevano in passato, il mercato appunto. Fra una folta sequenza di locali è difficile scegliere, il più antico risale all’inizio del Seicento.

Il Beffroi, la torre civica medievale appartiene ai Patrimoni UNESCO, con altri campanili e torri sparsi in Belgio e in Europa.

Il Teatro Reale ricorda il teatro alla Scala di Milano, presenta una ricca stagione di spettacoli.

La Borsa si trova in place des Armes.

La street art e le statue di Namur

Non può mancare un tocco di colore a Namur, che in molti giorni dell’anno appare come una grigia città e che la street art ha arricchito in molti angoli. Le statue disseminate nel centro di Namur raccontano personaggi reali o di fantasia.

I musei di Namur

La ricca offerta museale della città permette di conoscere la storia antica e contemporanea di Namur. Ho visto ben quattro musei di cui uno in anteprima, pochi giorni prima della sua apertura ufficiale, e ne sono felice. Ma ce ne sono molti altri.

Musée Félicien Rops

Il museo Félicien Rops è assolutamente da non perdere ed è stata forse la scoperta più piacevole del mio soggiorno a Namur. Nella seconda metà dell’Ottocento quando l’Europa era attraversata da cambiamenti epocali, e la pittura vedeva l’Impressionismo fra i suoi movimenti principali, accanto agli artisti più famosi si muovevano voci fuori dal coro. Come quella di Félicien Rops (1833 – 1899) artista nato a Namur con una forte vena satirica, mutuata poi nell’interesse per il corpo umano in generale, e femminile in particolare, fino a farne un’ossessione erotica. Rops ha messo per iscritto, su carta e su tela, le sue passioni, le pulsioni, i vizi. Senza censura. Ha disegnato abiti per le sue muse cimentandosi nella moda, ha viaggiato e ci ha lasciato lo spaccato di un’epoca di trasformazione che poco dopo, tra fine Ottocento e inizio Novecento, sarebbe esplosa con la prima guerra mondiale.

TreM.a – Musée des Arts anciens du Namurois

Il museo provinciale di arti antiche è un piccolo scrigno di grande valore dove si trovano esposte statue, dipinti, arazzi, oggetti di oreficeria e gioielleria, dall’antichità al Rinascimento.

Musée des Arts décoratifs

Situato in un’aristocratica dimora duecentesca restaurata nel Settecento, con uno splendido giardino alla francese sul retro, il museo di arti decorative si sviluppa su due piani riccamente allestiti, con opere ottocentesche e novecentesche. Vi appartengono sezioni interessanti come la chapelle des bateliers con i toccanti racconti di chi andava per mare, lasciando casa e famiglia, 

Musée Archeologique

Dalla preistoria all’epoca gallo – romana, via via fino al Medioevo, il nuovissimo museo archeologico di Namur ha aperto proprio nella prima settimana di settembre. Mostra i primi passi dell’uomo in città attraverso un ricco patrimonio di oggetti preziosi e d’uso comune, installazioni multimediali, pannelli e didascalie. La mia richiesta di vederlo con i curatori, con i lavori di allestimento ancora in corso, è stata esaudita senza batter ciglio e ne sono uscita più che soddisfatta, ho scelto di non fare foto ma vi consiglio caldamente di visitarlo.

Quando tornerò a Namur, alla prossima visita mi attendono almeno altri due musei che avrei voluto vedere. Il museo della fragola è fuori città, peccato perché alimenti e bevande sono il mio lavoro principale. Invece il museo africano è in ristrutturazione. Si trova all’interno di una caserma militare e tratta il periodo coloniale, un capitolo importante della storia belga che ha contribuito alla ricchezza del paese, ma ha anche avuto conseguenze sugli assetti politici attuali del continente africano. E poi Nam-IP Computer museum, il Museo diocesano, il Museo delle sorelle di Notre dame, il Museo del genio militare.

La città vista dall’alto

Siamo salite alla Cittadella per vedere Namur dall’alto, a metà pomeriggio con la luce migliore del giorno, in compagnia della guida Saverio Provenzano. A bordo della funicolare mi sono emozionata come una bimba in gita a guardare sopra e sotto di me. Dalla Cittadella, antica fortezza posta su uno sperone roccioso a difesa della città, il panorama a 360 gradi mostra Namur in tutta la sua bellezza.

Terra Nova è il centro visitatori e museo della Cittadella, che si può vedere anche “da sotto” nel tour dei sotterranei. Ma la vista più bella per me è stata da Utopia di Jan Fabre, la tartaruga gigante dorata che brilla da vicino e da lontano. Ho chiesto a Saverio di raccontare la sua città, lui che è italiano di origine ma vive qui, per pubblicarlo qui sul blog, il suo punto di vista è importante!

E poi siamo scesi a piedi e abbiamo proseguito la visita guidata: una bella passeggiata in centro, fra ampie piazze e strette viuzze affollate di gente. I negozi e le attività commerciali chiudono alle ore 18, come pure i musei, e a quest’ora la gente si riversa in strada per vivere la città.

Una blanche de Namur bella fresca ci ha rinfrescato da Barnabeer, che con le Chapitre condivide la fama dei locali di Namur con il lungo bancone e più di 40 birre alla spina, un vero paradiso per gli amanti della birra! E infine ci siamo salutati alla Confluence. Il ristorante omonimo ci ha ospitate per cena, con una splendida vista fra cielo, terra e fiume che cambiavano colore alla luce del tramonto. Qui la punta di terra all’incontro fra i due fiumi ha la forma caratteristica di grugno, il muso del maiale, il Grognon è ritratto in molte immagini.

Il racconto dell’esperienza sulla mia pagina Facebook Gamberetta Travelblog

La città vista dall’alto – Dalla Citadelle de Namur si vede la capitale della Vallonia, i due fiumi che la attraversano e gli edifici antichi in mattoni e pietra scura che raccontano la sua lunga storia. Alla Citadelle si arriva a piedi lungo centinaia di scalini, oppure in teleferica come abbiamo fatto ieri prima del tramonto. Abbiamo ammirato sotto una splendida luce la città medievale, le aggiunte rinascimentali e barocche. L’aspetto attuale di Namur è dovuto soprattutto alle vicende storiche europee che l’hanno vista legata a Inghilterra, Spagna, Germania nei secoli dal XVIII al XX. In questo periodo c’è stata l’indipendenza prima, poi il colonialismo in Africa e le due guerre mondiali. Fino alla nascita della comunità europea, oggi unione europea, in cui il Belgio gioca un ruolo essenziale.

Mangiare e dormire a Namur

Moules et frites sono le prime due parole in francese che vi serviranno per mangiare in Belgio. Cozze e patatine fritte da mangiare, birra da bere, il gioco è fatto. Si dice che les frites siano nate proprio qui a Namur, da un anno di carestia dove scarseggiava il pesce. Al suo posto gli abitanti decisero di friggere le patate, con la forma allungata per simulare il pesce. Geniale no?

C’è molto altro da assaggiare a Namur e in Vallonia, inclusi vini interessanti che faranno parlare di sé. Elenco brevemente dove siamo state nei nostri tre giorni di viaggio stampa, ma ne parlerò meglio in un articolo dedicato. Abbiamo dormito in un piccolo hotel di charme nel cuore della città con sole 28 camere, Hotel les Tanneurs, e la seconda sera abbiamo cenato nel ristorante dell’albergo, le Grill des Tanneurs. Un’assiette de fromages per iniziare, hamburger vegetariano e verdure per me.

La prima sera da Confluence ho preso fish and chips.

Infine da Bistro Belgo Belge la terza sera ho fatto una scorpacciata di patatine e cozze (ben 1.200 grammi) ma al naturale con un brodetto squisito! Boulette o un filetto di pesce, carne alla griglia per Simonetta e Stefania. Abbinati a vino rosso PiWi Terra Nova della cantina Chenoy.

Come arrivare a Namur

Ho raggiunto Namur con una comoda combinazione di aereo (volando su Bruxelles Charleroi), poi in bus e treno. Namur e le altre città della Vallonia si girano comodamente a piedi e sono ben collegate da una rete ferroviaria capillare, che rende l’auto del tutto superflua almeno per una breve permanenza.

Come spostarsi in città in modalità Green

A Namur ci sono molti punti di vista su cui vale la pena soffermarsi in una visita, che può essere fatta a piedi, in bici e in barca. Le bici a nolo sono una risorsa comoda ed ecologica per girare le città della Vallonia, a Namur si trovano vicino alla stazione, nel punto bici Pro Velo Namur. E per vedere le città dall’acqua vi sono barche piccole e grandi, non solo le classiche crociere fluviali. La Namourette è la barca che utilizzano pure i locali, come i vaporetti a Venezia. Abbiamo fatto una breve gita sui fiumi Mosa e Sambre, rilassante e con un ottimo rapporto qualità prezzo.

Il racconto dell’esperienza sulla mia pagina Facebook Gamberetta Travelblog

Ieri Venerdì 30 agosto abbiamo visto Namur dall’acqua, un’ora di relax in barca con le mie colleghe, a bordo della Namourette che attraversa la Sambre e la Mosa in un percorso ad anello. Poi ho finito il giro dei musei e chiese di Namur. Saint Loup, museo delle arti decorative e museo archeologico. Una visita guidata privata con i curatori, dato che l’apertura ufficiale è prevista all’inizio di settembre. Ieri a Namur faceva freddo e ho messo su tutti i vestiti uno sull’altro. Maglietta maniche lunghe, felpa, giacca con cappuccio. Il cielo grigio minacciava pioggia ma sono stata fortunata, nemmeno una goccia. Cosa mi porto a casa da questo viaggio stampa? Felicità a mille e tanta voglia di continuare a scoprire la Wallonia com’è ora, al di là dei miei ricordi degli anni 90 quando studiavo qui vicino a Gembloux alla facoltà di Agronomia. Grazie Visit Wallonia e alla prossima!

Perché visitare il Belgio e la Vallonia

Oggi il Belgio e la Vallonia sono meta di persone d’affari, che lavorano nei palazzi del potere nella capitale Bruxelles. E di migliaia di turisti colti che vengono in Vallonia per farsi ammaliare da chiese, palazzi e musei. Il Belgio ha incrociato il suo destino con l’Europa prima dell’Europa, grazie alla sua strategica posizione centrale che ne ha fatto la fortuna in tempo di pace, e che in tempo di guerra ha visto passare qui (e scontrarsi) le truppe di diversi schieramenti. Abitato sin dalla Preistoria, il Belgio è stato poi colonizzato dai Romani e poi nel Medioevo si è unito, o ha avuto rapporti commerciali, con Germania, Spagna, Olanda, Inghilterra. E pure con l’Italia! Tuttora gioca un ruolo importante a livello politico e istituzionale, collocato al centro del vecchio continente.

In collaborazione con    https://visitwallonia.it/

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