C’è un paese piccino piccino nascosto tra le colline del Prosecco, si chiama Combai e si trova nelle Prealpi venete che tutti collegano alla produzione di vino, ma dove il prodotto di punta è un altro. Di punta perché l’economia locale ci gira attorno da secoli e anche perché… punge! Io sono sempre stata golosa, soprattutto delle cose che si conquistano e si raccolgono nel bosco come funghi e castagne. Mi sono punta mille volte cercando di aprire una castagna, però che soddisfazione vederne il contenuto, e mangiarlo in tutti i modi!

Se siete golosi come me non potete perdervi una gita a Combai fino al prossimo primo novembre, per la festa dei marroni IGP che si producono in undici comuni della Pedemontana. Siamo all’edizione numero 73, una tradizione ininterrotta dalla fine della guerra. Io ci sono stata dieci giorni fa con il mio consueto gruppo di blogger, non solo le abbiamo assaggiate a pranzo, il pasticcio di castagne e zucca era squisito… Le abbiamo anche cercate nel bosco (guardare ma non toccare), salendo dal centro del paese a 400 metri slm verso il borgo antico, oggi semi abbandonato. Non siamo saliti fino al rifugio Posa Puner, una lunga escursione che vi consiglio caldamente soprattutto in autunno. Quel che abbiamo visto noi è la parte iniziale dell’ambiente boschivo che, in autunno, dà il meglio di sé. Non solo per i colori ma perché la natura ci avvolge e ci abbraccia, come noi dovremmo abbracciare gli alberi secolari (ci vogliono più persone per questo).

Un bosco di castagni è un patrimonio della comunità locale che convive con gli alberi e non solo, per dare loro valore e sfruttarli in modo consapevole. Pare che ottocento anni fa le attività silvicole fossero già codificate sia per raccogliere le castagne, sia per sfruttare il legname e mantenere pulito il terreno in un rapporto di armonia quasi perfetto. Vi sono tanti alberi centenari a Combai, impressionanti per le dimensioni del tronco e della chioma. Alcune operazioni però (come la potatura) sono difficili e pericolose, per questo e per altri motivi il rapporto degli abitanti con i boschi di castagno rischiava di venire meno nel dopoguerra, assieme al dramma dell’emigrazione che ha portato via da qui tante persone partite “in cerca di un futuro migliore”. La festa dei marroni ha cercato di riportare equilibrio tra le persone e l’ambiente ed a quanto pare ci è riuscita benissimo, è tuttora una leva importante per l’economia e la società non solo nei giorni di festa.

Negli ultimi dieci anni la mosca, un parassita “importato” dall’estremo oriente, azzera la produzione in tutto il nord Italia. A primavera i fiori sono attaccati dalla mosca al loro interno e non producono frutti, sono anni terribili e alla festa dei marroni c’è l’esposizione dei prodotti e poco più, ma le comunità locali non stanno a guardare. Con un attento programma di lotta integrata sviluppato assieme a Università e centri di ricerca mettono fuorigioco la mosca nel modo più pulito possibile, senza danni collaterali o terapie d’urto, utilizzando un insetto antagonista. Castagne e marroni tornano a crescere e prosperare e da un paio d’anni sono nuovamente nel pieno del loro vigore. Questa è decisamente una storia di successo perché oggi la raccolta di castagne e marroni è un complemento di altre attività agricole e silvicole, traina l’economia locale, attrae visitatori italiani e stranieri.

Accompagnati dalla guida naturalistica Romilda Follador camminiamo due ore in un bosco incantato. Ci sono solo i primi cenni dei colori autunnali, il cielo è blu e la temperatura è ottima. Calpestiamo un tappeto di ricci croccanti e morbidi che rende silenzioso e ovattato ogni nostro passo e respiro. Sono così emozionata che non fotografo nulla ai miei piedi ma guardo in alto alle chiome gialle e verdi, al cielo azzurro, al panorama in lontananza fatto di saliscendi, di pianura a sud e altri boschi sopra di noi, verso nord. Le castagne sono le piante selvatiche, i marroni quelle incalmate con l’inserimento di una gemma che li porta a produrre i frutti più pregiati. Nel borgo antico i lavori in corso servono per restaurare vecchie case e costruirne di nuove, ma con tanto legno, pietre a vista e un aspetto rispettoso di antiche tecniche.

Osserviamo le opere della natura e dell’uomo in compagnia di strane sculture in legno, le mie preferite sono el Mazarol e la Marantega. Si tratta di figure che rappresentavano le varie fasi della vita e il rapporto di rispetto e circospezione che le persone avevano con il bosco. Le famiglie le usavano come spauracchio nei racconti della sera per far dormire i bambini, altro che il carosello dei miei tempi e il tablet di oggi… E infine c’è il riccio Comby che ci accompagna al parco didattico e alle sue installazioni sull’intero ciclo di vita del castagno. Vedete queste immagini che però non rendono l’idea… Se vedete dei marroni in primo piano sono dell’amica blogger Laura Teso di My corner of Italy, che ringrazio per avermele mandate.

Il traino dell’economia è visibile infine nelle vie del paese affollate dai banchetti che mostrano le tradizioni e le specialità enogastronomiche dei piccoli produttori locali, ma anche della vicina provincia di Belluno. Si può pranzare nei ristoranti o ai banchetti della proloco, in attesa delle “rostidore”, enormi padelle bucate che girano sul fuoco, mosse da un motorino, per arrostire i marroni. Inciuccano però, sapete che vuol dire? Che i marroni impastano la bocca per la loro consistenza pastosa, un bicchierino di vino ci vuole proprio per buttarli giù. Per non essere banale consiglio il vino bianco locale per eccellenza, che si chiama verdiso e resiste stoicamente all’attacco commerciale del prosecco. Oppure provate la birra “Combaiota” ai marroni, entrambi estremamente adatti a questo abbinamento!! Se vi fermate il fine settimana potete visitare Follina e Cison di Valmarino, due perle con interessantissimi nuclei storici. Una giornata a Combai è comunque ben spesa, tornerete a casa con le mani colorate e segnate dai marroni ma con addosso tutta la loro bontà.

Per saperne di più:

http://www.combai.it/festadeimarroni.html

http://www.deliziedautunno.tv/combai.htm

http://www.marronedicombai.it/pagina.php?menu=3

http://www.marcadoc.com/marrone-di-combai-igp/

http://www.comunedimiane.it/turismo_desc.asp?id=1

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