Il Garda Trentino è una piccola area stretta tra le acque dolci del lago, la terra morbida, ricca e fertile, e la dura roccia delle Dolomiti di Brenta. Queste montagne sono belle da vedere e perfette per camminare, arrampicarsi, praticare sport adrenalinici e attività all’aria aperta. Tanto che migliaia di sportivi vengono qui da tutto il mondo, per tutto l’anno, a godersi questo connubio perfetto. Il clima mite aiuta sia gli ospiti sia gli abitanti, che quando non si occupano di accoglienza e ospitalità sono impegnati nelle attività agricole. La coltivazione dell’ulivo dà un olio pregiatissimo, mentre dalla vite si ricavano vini bianchi e rossi meno famosi rispetto a quelli prodotti nelle aree limitrofe, ma certamente non meno buoni.

Il Garda Trentino rappresenta la punta settentrionale del lago più grande d’Italia che continua a est nella sponda veronese verso Bardolino, a ovest nella sponda bresciana verso Limone. Riva del Garda ne è il capoluogo e attorno ha località carinissime da visitare, come Arco e Torbole. Gli abitanti del Garda Trentino ci sono così attaccati da avere quasi un rapporto viscerale con questo territorio, evidentemente sanno di vivere in un luogo fortunato. Da anni si sono impegnati a promuoverlo come paradiso dell’outdoor ma ce n’è per tutti, a iniziare dalle attrattive culturali, la molla che fa partire i miei viaggi quasi sempre. Essendo una viaggiatrice particolare per interessi e passioni, e non avendo intenzione di scapicollarmi giù da un pendio, in Garda Trentino ho trovato mille attrattive prima ancora di partire. A metà di giugno 2021, all’alba di una strana estate post pandemica, sono salita per un paio di giorni in cerca di aria fresca e panorami aperti. Ho preso la mia vecchia auto percorrendo la statale Valsugana fino a Trento e oltre, con in mente un lungo elenco di cose da vedere, e ne ho fatte solo la metà. In autunno vorrei tornare per:

  • ammirare i suoi diversi colori,
  • assaggiare l’olio e il vino nuovo,
  • pedalare sulla ciclabile del Ponale,
  • prendere il battello e godermi la vista dal lago,
  • scoprire le cittadine attorno a Riva.

Il minitour di giugno si è svolto in collaborazione con due agriturismi che mi hanno ospitato, e naturalmente con l’ufficio turistico del Garda Trentino che ringrazio e sarà sempre il migliore punto di riferimento per organizzare la vostra esperienza. Non dimenticate la Trentino Guest Card, utilissima con i numerosi sconti e agevolazioni.

PASSEGGIARE A RIVA DEL GARDA

Scendendo in auto verso il centro storico, Riva appare come una piccola baia, il centro è raccolto come una bomboniera, un tempo cinta da alte mura. Dopo avere lasciato l’auto in uno dei comodi parcheggi, quasi sempre a pagamento, proseguo a passeggio e apprezzo subito la sua bellezza.

Oggi restano solo tre porte a ricordarci l’impianto medievale di Riva, Porta San Marco segna il mio ingresso a piedi. La sua fontanella è preziosa per caricarmi la borraccia con l’acqua, e per vedere i passanti, a due e quattro zampe, fare lo stesso. Leggo i pannelli esplicativi alle pareti dei luoghi di interesse, utili nonostante abbia sempre con me una guida cartacea.

QUARTIERE DEL MAROCCO

Scendendo verso il lungolago, nel quartiere del Marocco trovo casette colorate e curate, tutte diverse, tanti negozietti e diversi locali per mangiare. Marocco non è un nome esotico ma il ricordo delle “marocche” pietre di risulta, prese come materiale da costruzione da una vecchia frana dal sovrastante monte Rocchetta.

La maggior parte dei turisti, molti dei quali stranieri, si trova qui. Basta salire e spostarsi di alcuni metri tra le viuzze per trovarsi soli in piazzette tranquille dove rimane il ricordo di Riva del Garda com’era.

Questa è proprio Piazza Marocco con quella che è comunemente chiamata Casa del Vescovo…

un antico lavatoio…

e tutto attorno belle case coi balconi fioriti.

LE PIAZZE DI RIVA

Il fulcro della cittadina è Piazza III Novembre attorniata da portici, dai prestigiosi Palazzo Pretorio e Palazzo Municipale.

La statua di San Giovanni Nepomuceno le fa da guardia sul lato ovest dove si apre, senza soluzione di continuità, Piazza Catena.

I battelli ormeggiati qui sono pronti per la navigazione verso le rinomate località sulle due sponde del lago.

Le fanno da cornice a sinistra la Torre Apponale e la rocca, a destra la centrale idroelettrica, ora chiusa.

Piazza San Rocco conserva l’abside dell’omonima chiesa rinascimentale, distrutta da una bomba durante la Prima Guerra Mondiale

LA TORRE APPONALE

Questo è uno dei simboli di Riva del Garda. Ha 800 anni ma non li dimostra, grazie ai restauri e miglioramenti che ha subito anche di recente. Domina la Piazza III novembre ed è uno dei simboli della città.

Si può visitare all’interno e si può salire fino in cima per vedere Riva dall’alto, ma i suoi 34 metri e 165 scalini per me sono troppo pochi (!!!), scelgo un percorso più lungo e una prospettiva più ampia.

Mi piacciono molto queste pietre che segnano le vicende di Riva nella sua storia millenaria, luogo di passaggio, di scambi economici e culturali. La comunità ebraica, attiva proprio nei commerci, è stata presente sin dal Medioevo e ora se ne trovano tracce nel ghetto.

MAG – MUSEO DELL’ALTO GARDA

La storia del Garda Trentino è iniziata millenni fa e ora si trova ben custodita in diversi musei, a Riva e non solo. Il MAG – Museo dell’Alto Garda – è ospitato nella rocca di Riva, ospita reperti e cimeli di varie epoche. Sono riuscita a visitare solo il piano terra, durante l’inaugurazione della mostra “Intrepidi collegamenti” con visita guidata.

Fa impressione vedere come la guerra sia stata una leva importante per migliorare i trasporti e collegamenti. La Grande Guerra ha reso necessari nuovi impianti a fune, ferrovie e trasporti, di cui dopo abbiamo tratto i maggiori benefici.

Cent’anni fa si completavano infrastrutture importanti e opere di ingegneria ardite, senza le attuali norme di sicurezza, con molto meno mezzi tecnici disponibili rispetto ai giorni nostri. Trovo sempre interessanti e “ispiratrici” queste mostre! Intrepidi collegamenti – esperimenti di mobilità tra lago e montagna, sarà visitabile fino al 31 ottobre prossimo, ve la consiglio!!

LUNGOLAGO

Il lato est del lungolago è il più frizzante e pieno di vita, affollato di ristoranti e costellato di barchette.

A me piace anche se ci sono un po’ troppi locali per i miei gusti.

Molto meglio la “barca abbandonata”, monumento ai caduti del mare.

Ci ho girato attorno come una bambina che vede un giocattolo, ma non per giocare. Mi è piaciuta l’idea di ricordare così le persone che trovano la morte in acqua, tema molto attuale anche in questi giorni no??

La passeggiata è abbellita dal verde urbano di fiori e fontane, alberi e panchine dove fermarsi per un momento di riposo. Altro che le attività adrenaliniche di cui si vanta questa zona!

LE CHIESE DI RIVA

Ho visitato la sola chiesa dell’Inviolata, situata appena fuori dall’antico centro abitato.

L’ho trovata imponente all’esterno nel suo impianto seicentesco, e ricca all’interno in stile barocco.

I dipinti di Palma il Giovane all’interno sono solo uno dei suoi tesori.

Alla fine mi sono convinta di questo: Riva più che da visitare è un luogo da vivere, e i suoi quasi 20.000 abitanti fanno bene a tenerla bene, per la qualità della vita e il piacere dei loro ospiti.

LA CENTRALE IDROELETTRICA

Ha aperto subito dopo il mio soggiorno, è una delle visite consigliate a tutti coloro che visitano Riva del Garda.

Da fuori si presenta come un imponente edificio con una precisa funzione: raccogliere l’acqua proveniente dal Lago di Ledro e convogliarla per approvvigionare gli abitanti quassù e giù, sino alla valle padana.

Da sopra (vedere oltre) è un gioiello dell’architettura degli anni Venti, del periodo fascista.

L’architetto Giancarlo Maroni è lo stesso che ha progettato il Vittoriale degli Italiani nella vicina Gardone Riviera, mentre Silvio Zaniboni è autore della gigantesca scultura sulla facciata, dedicata a Nettuno.

LA CITTA VISTA DALL’ALTO: IL BASTIONE DI RIVA DEL GARDA

Cosa c’è di meglio di una passeggiata a metà pomeriggio, prima dell’aperitivo? Dedico un’oretta al bastione.

Vi si accede a ovest del centro, vicino alla centrale idroelettrica. Se vi volete risparmiare mezz’ora di passeggiata potete salire con l’ascensore panoramico. Io preferisco camminare.

Seguendo le frecce prendo il sentiero in pietra che sale tutto a zigzag, fra ulivi, cipressi e pini marittimi.

La vista tutto attorno è bella e varia.

Arrivata in cima ammiro un ampio panorama sui monti, la città e il lago.

Scendo a passo svelto, sono affaticata ma contenta, ne valeva la pena.

Ho parlato praticamente con tutti quelli che incontravo sul mio cammino.

E ho lasciato gli occhi sullo splendido locale appena aperto lassù in cima, nel piazzale del bastione.

Avrei volentieri bevuto qualcosa con i proprietari, simpatici e giovani come molti che qui investono in ristorazione e ospitalità.

Ma chiudevano perché a giugno la centrale idroelettrica è ancora chiusa (ha aperto all’inizio di luglio).

IL SENTIERO DEL PONALE

Toglie il fiato la ciclabile famosa sopra riva del Garda!!

Toglie il fiato la fatica di salire col caldo di questi giorni, e il riverbero delle rocce.

Ci sono sempre tanti ciclisti che corrono giù sfrecciando, e il precipizio che scende verso il lago.

Meno male è protetto dai parapetti.

E ovviamente la visuale, sul lago e le montagne, è spettacolare!!!

Senza stancarvi troppo potete fare come me: percorrere solo il primo quarto, 2,5 km su 10, fino al baretto sul belvedere. Poi vi fermate, bevete qualcosa e scendete.

Per fortuna il percorso alterna la vista aperta su un fronte ampio, con il fresco delle numerose gallerie.

E vi riposate, oltre che per ammirare i panorami attorno a voi, a osservare i fiori spontanei, gli alberi con tutte le tonalità di verde e il lago sotto di voi, con un altro verde ancora.

Cosa non dovete fare quando affrontate il sentiero:

  • Partire nelle ore calde, d’estate al mattino è tutto esposto al sole. Fatela al mattino presto, non come me.
  • Se arrivate in auto mettere un tempo minimo al parcheggio (Il più vicino è sotto la centrale idroelettrica).

Ho calcolato poco più di un’ora per salire e scendere ma ci ho messo di più, al mio arrivo c’era la vigilessa che controllava il bigliettino sul cruscotto. Le sono corsa incontro spiegando il fatto. L’ho rassicurata che fossi subito in partenza e lei, gentilmente, mi ha lasciato andare. Meno male!

LA CASCATA DEL VARONE

Sopra Riva la cascata del Varone è uno spettacolo della natura, addomesticata e messa sotto una nuova luce, letteralmente, dalla mano dell’uomo.

Ho intravisto le vecchie foto del sito, come si presentava in origine, e non so scegliere, non so dare una preferenza rispetto a com’è oggi.

La posso descrivere con tanti aggettivi: rumorosa, fragorosa, luccicante di riflessi e divertente di spruzzi, singolare e plurale. Grotta e cascata, dentro e fuori, sopra e sotto. E acqua dappertutto!

Io ovviamente sono salita a passo svelto dal parcheggio esterno, perfettamente indicato e funzionale alla visita. Ma ho scordato la mantellina così, per proteggere il cellulare e soprattutto la reflex, li ho coperti con l’unico giubbino che avevo addosso. Ne sono uscita bagnata fino alle mutande. Ma che divertimento!

E che colori tappezzano il sentiero!

Ci sono tantissimi fiori e molto di più: un piccolo orto botanico mostra varie specie vegetali arboree, arbustive, floreali. Autoctone e alloctone, tutte ben descritte con pannelli in italiano, tedesco e inglese.

La perfetta organizzazione teutonica potrebbe essere di ispirazione per tanti enti del turismo, e pure per alcune organizzazioni pubbliche e private. Un po’ di numeri:

  • Altezza della cascata 90 metri.
  • Età geologica circa 20.000 anni.
  • Apertura del parco anno 1874.

Cioè fra tre anni, nel 2024, il “Parco grotta cascata del Varone” festeggerà i 150 anni di vita. Non male! Forse qui tutto è così perfetto perché siamo in un parco naturale privato? Poco importa, se le cose sono fatte bene!

CANALE DI TENNO E IL LAGO

A Canale di Tenno tutto è perfetto, lindo, in ordine. Anche troppo per i miei gusti. Non per niente è uno dei Borghi più belli d’Italia!

Qualcuno c’è stato durante i mercatini di natale che mi dica quanta gente c’è?

A me non piacciono e qui ho apprezzato proprio la pace e il silenzio di un borgo curato ma non affollato, e i pochi locali aperti come un bar e le botteghe artigiane.

Poco sopra Canale si arriva, a piedi o in auto, al lago di Tenno.

Solcato dalle forme sinuose e silenziose dei Sup, è perfetto per una pausa rilassante e refrigerante.

Tra le sue acque turchine e le fresche fronde degli alberi si passeggia, si chiacchiera, si pesca.

Scalette e sentieri avvicinano alle sponde che alternano punti in ombra e al sole.

Quando arrivate nelle vicinanze cercate i vicini parcheggi a pagamento, altrimenti se volete lasciare l’auto lungo la strada c’è qualche slargo ma è più lontano e dovete proseguire a piedi sino al lago.

Ora che ho bene in mente i colori e le atmosfere estive del Garda Trentino spero di tornarci nei mesi autunnali. Sarà la seconda puntata di #gamberettaintrentino. Se volete contattarmi per suggerirmi qualcosa da visitare vi ringrazio!

Post in collaborazione con:

https://www.gardatrentino.it/

https://www.agriturismodebas.it/

https://www.edenmarone.it/

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