Il Veneto della cultura è sempre vivo, le chiusure dovute alla pandemia sono ormai alle nostre spalle e sono ripartite alla grande le mostre. Non c’è migliore occasione per vedere, o rivedere, una città con la scusa di un’esposizione, sia essa di fotografia o pittura o altro. Con le mostre si rivedono anche musei dove la cultura appunto, nelle sue varie forme, ha trovato casa.

Ne ho viste una manciata in queste settimane, ne vedrò altre, a Treviso e Vicenza sicuramente. Nell’autunno scorso vi ho mostrato soprattutto le mostre fotografiche come se volessi immortalare i momenti di un recente passato su una pellicola, spesso in bianco e nero. Stavolta diamo colore alla primavera in arrivo, anche con delle mostre di pittura. Ho il piacere di condividerle con voi per colorare le nostre giornate e invogliarvi alla visita. Voi dove mi consigliate di andare??

ROBERT CAPA. FOTOGRAFIE OLTRE LA GUERRA. MUSEO BASSI RATHGEB – ABANO TERME PD

“Spero di rimanere disoccupato come fotografo di guerra, fino alla fine della mia vita”. Robert Capa. Fotografie oltre la guerra” è il titolo della mostra che a fine gennaio ha aperto al museo di Villa Bassi Rathgeb ad Abano Terme: oltre 100 scatti pieni di vita, di sorrisi, di umanità.

Robert Capa (1914 – 1954) è morto a 40 anni mentre lavorava in Vietnam come fotoreporter di guerra, saltando su una mina.

Ha documentato gli eventi bellici che hanno insanguinato il mondo, nella prima metà del 900, ha visto con i suoi occhi la seconda guerra mondiale ma anche la guerra civile spagnola e appunto il Vietnam.

Ha cercato di mostrare anche gli aspetti umani della guerra, il desiderio di continuare a vivere, e la rinascita di persone e luoghi, colpiti, feriti ma non vinti.

robert capa

Ha documentato eventi sportivi come il Tour de France.

Ha visto nascere nuovi stati come Israele.

Ha fondato l’agenzia Magnum assieme a colleghi illustri e con loro ha fatto nascere il fotogiornalismo.

L’arte e la cultura, lo spettacolo e il cinema fanno parte anch’essi del suo universo artistico.

robert capa

Capa ha immortalato scrittori come Hemingway, pittori come Matisse e Picasso intenti a dipingere, attori e attrici quali Lollobrigida e Magnani sul set.

Alla vernice stampa Federico Barbierato, primo cittadino di Abano, si è prestato per il selfie di rito dopo un discorso appassionato. Ha sottolineato le tante risorse della zona termale, oltre appunto alle benefiche acque. I programmi per ampliare l’offerta dell’area termale sono fitti e coinvolgono diversi operatori.

In mostra fino al 5 giugno 2022.

Per saperne di più: http://www.museovillabassiabano.it/project/robert-capa/

CANOVA EBE. MUSEI CIVICI BASSANO DEL GRAPPA VI

Le opere di Antonio Canova si trovano in musei e palazzi di tutto il mondo e ogni volta che le vedo provo stupore. Se anche voi volete stupirvi davanti al candore e alla perfezione andate a vedere la mostra Canova Ebe a Bassano dove, dopo un necessario restauro, è tornata la statua di Ebe.

Era ridotta in frammenti dopo i bombardamenti della fine della Seconda Guerra Mondiale ed è rimasta chiusa nei depositi del museo finché si è potuto “mettervi mano” dopo 70 anni, grazie alla tecnologia applicata al restauro, a un lavoro collettivo e impegnativo.

ebe a bassano

Questa coraggiosa operazione, ritenuta prima impensabile, ci ha restituito un’opera luminosa e leggera.

Ora essa illumina con tutta la sua bellezza la sala dov’è esposta, assieme alla sua prima versione in gesso e ad altre sue rappresentazioni. Il mito dell’eterna giovinezza viene rappresentato attraverso le arti figurative.

ebe

In mostra fino al 30 maggio 2022.

Per saperne di più: https://www.museibassano.it/mostra/canova-ebe

RUTH ORKIN. MUSEI CIVICI BASSANO DEL GRAPPA VI

Ho visto finalmente Ruth Orkin in mostra a Bassano del Grappa, ho conosciuto questa protagonista della fotografia americana che immagino minuta e silenziosa, eppure capace di fermare in uno scatto istanti di vita, momenti intimi personali (come cambiarsi prima o dopo la spiaggia) e collettivi (come le feste ai tempi della Dolce Vita).

Chissà se sentiva suoi la mondanità, il mondo del cinema per il quale ha lavorato, o se invece preferiva ritrarre la gente comune. Mi ha messo tanta curiosità questa mostra.

ruth orkin

Ho amato ogni singolo scatto, in special modo quelli nelle nostre città d’arte, Venezia Roma e Firenze, e le istantanee del suo viaggio in bici, un coast to coast sui generis per gli anni 30 ma denso di significato.

Ho trovato tanta umanità nei personaggi famosi che ha ritratto, due su tutti Albert Einstein e Woody Allen.

Nata nel 1921 e per questo celebrata nell’esposizione bassanese, per il suo centenario, Ruth Orkin è morta nel 1985. Partita da bambina negli USA con la macchina fotografica, l’ha portata con sé per tutta la vita, in Israele e in Europa e di ritorno negli Stati Uniti.

ruth orkin

In mostra fino al 2 maggio 2022.

Per saperne di più: https://www.museibassano.it/mostra/ruth-orkin

DAI ROMANTICI A SEGANTINI. CENTRO CULTURALE SAN GAETANO – PADOVA

Com’erano Germania e Svizzera nell’Ottocento, con i loro paesaggi incantati, le montagne e le vallate difficili da raggiungere e attraversare? Com’è stato il fermento filosofico, artistico e culturale dell’epoca, durante grandi trasformazioni sociali ed economiche?

“Dai romantici a Segantini. Storie di lune e poi di sguardi e montagne. Capolavori dalla Fondazione Oskar Reinhart” è la grande mostra aperta a Padova al centro culturale San Gaetano. Concepita da Marco Goldin, che finalmente per una volta si è staccato dagli Impressionisti, vi porterà in questi scenari.

Vedrete ruscelli e laghetti alpini immortalati sulla tela.

mostra padova

Salirete su monti innevati dove potrete incrociare lo sguardo di giovani lavoratori, famiglie, bambini di varie classi sociali ritratti nelle attività quotidiane.

I 75 quadri in mostra sono arrivati per la prima volta in Italia provenienti da Winterthur, dove ha sede la fondazione. Nelle sei sezioni monografiche vi sono opere (fra gli altri) di Wolf e Hodler, Bocklin e Friedrich, Runge e Dahl. Pittori che non conoscevo e che ho scoperto qui, sono davvero interessanti e oggi ben quotati.

In vita hanno tenuto volutamente separato il loro percorso artistico dai contemporanei, e vicini, pittori impressionisti, per questo forse non sono altrettanto noti al grande pubblico.

segantini

Più vicini all’Italia in ultimo vediamo due artisti che forse conosciamo meglio: Giovanni Giacometti, padre dello scultore Alberto Giacometti, e infine Giovanni Segantini.

Essi dipingono le montagne della Svizzera del primo 900, mostrano i loro colori che cambiano assieme all’Europa che cambia.

Le ferrovie salgono ardite sui monti, i primi turisti si affacciano ad ammirare le opere dell’uomo e della natura.

La mostra di Padova, che sarà aperta fino al 5 giugno, ci trasporta in un mondo non lontano, in viaggio nella cultura e nella filosofia, nella storia e geografia mitteleuropea.

In mostra fino al 5 giugno 2022.

Per saperne di più: https://www.lineadombra.it/ita/mostre-eventi/dai-romantici-a-segantini/romantici-la-mostra/romantici-introduzione.php

KANDINSKY / L’OPERA, 1900 – 1940. PALAZZO ROVERELLA – ROVIGO

Chissà cosa direbbe oggi Vasilij Kandinskij (1866 – 1944) nel vedere la guerra in Ucraina, lui che ha studiato a Odessa e ha incarnato nel suo percorso artistico la storia della Russia dov’è nato, e dell’Europa dov’è vissuto, soprattutto fra Germania e Francia.

Dal 26 febbraio potete vedere circa 80 opere del grande artista russo, non solo quadri ma anche litografie, stampe, xilografie e opere scritte.

kandinsky

Fra queste vi sono tutti i 14 libri del Bauhaus, scritti con gli amici e colleghi fra i quali Paul Klee nel 1919, quando fondarono il movimento.

Der Blaue Reiter, il cavaliere azzurro, è indissolubilmente legato a lui, ma quanti movimenti artistici ha visto il Novecento, e quanti ne ha abbracciati Kandinskij?

cavaliere

Venite a vedere la mostra di Rovigo a palazzo Roverella, in questa città sono in arrivo altri eventi che costituiranno un ricco percorso espositivo, a partire dal mese di marzo.

In mostra fino al 26 giugno 2022.

Per saperne di più: https://www.palazzoroverella.com/mostra/kandinskij-opera-1900-1940/

PIER PAOLO PASOLINI. MANIFESTI PER IL SUO CINEMA. MUSEO NAZIONALE COLLEZIONE SALCE – TREVISO

Il cinema di Pier Paolo Pasolini è in mostra a Treviso, nel centenario della sua nascita.

La chiesa di San Gaetano ospita 21 manifesti dei film prodotti, fra il 1961 e il 1975, da Pasolini. Sono stati donati dalla Cineteca del Friuli di Gemona.

locandine

Per l’occasione una nuova locandina è stata realizzata da Renato Casaro, ancora esposto con i suoi cartelloni in tre sedi, sempre nel capoluogo della marca. Il titolo è significativo: Sempre in viaggio nei mondi di Pier Paolo Pasolini.

L’opera complessa e la vita controversa di questo protagonista della cultura italiana passa anche per il cinema e strizza l’occhio al teatro con titoli importanti: Medea. Edipo re.

Ma richiama pure la letteratura con il Decamerone e i Racconti di Canterbury.

Il fiore delle mille e una notte è il mio titolo preferito perché mi porta lontano fino allo Yemen.

Nel mio viaggio del 2006 ho visto la casa dove è stato in parte girato, nella città di Taizz.

il fiore delle mille e una notte

Ora mi aspetto che diano tutti 21 titoli in televisione. Chiedo troppo?

In mostra fino al 3 luglio 2022.

Per saperne di più: http://www.collezionesalce.beniculturali.it/?q=fix&t=6

RENATO CASARO. L’ULTIMO CARTELLONISTA DEL CINEMA. TREVISO. ROMA. HOLLYWOOD.

Nelle due sedi della Collezione Salce e Museo Santa Caterina, Treviso ha reso omaggio con una mostra in grande stile a Renato Casaro “L’ultimo cartellonista del cinema”. E lo ha associato alle sue tre città: Treviso. Roma. Hollywood. Cosa hanno in comune il capoluogo della marca gioiosa, la capitale italiana e la Mecca del cinema? Sono il luogo d’origine e la destinazione naturale per questo artista nato nel 1935 a Treviso e rientratovi dopo oltre 50 anni di attività nel variegato mondo del cinema.

locandine

Casaro ha firmato quasi 200 locandine di film di ogni genere: colossal e avventura, guerra e western, film d’amore ed eros. Le ha studiate per attrarre le persone al cinema, mostrandoci con le sue immagini cosa saremmo andati a vedere. Una grande responsabilità condivisa con chi ha fatto questi film, grandi attori e grandissimi registi, e con tutti coloro che ruotano attorno ai film. Centinaia anzi migliaia di persone impegnate dietro le quinte.

La mostra di Treviso, allestita in ben tre sedi museali, è stata inaugurata lo scorso giugno con una conferenza stampa affollata di autorità, non solo locali. Le opere si trovano in ben tre sedi diffuse: al complesso di San Gaetano, ora Museo nazionale, ai musei civici di Santa Caterina e nella ex chiesa di Santa Margherita. Qui ha trovato casa finalmente la Collezione Salce coi suoi 50.000 disegni finalmente visibili, assieme a postazioni multimediali e ampi pannelli che descrivono la storia e la ristrutturazione della ex chiesa. È così evocativa che ci si emoziona a vedere la carrellata di grandi manifesti colorati, che ritraggono i volti di grandi attrici e attori. E a leggere i nomi dei registi, e a ricordare le scene più belle e le colonne sonore.

a mezzanotte va

Santa Caterina è una grande sede museale che racconta la storia antica di Treviso e della marca al piano terra, con reperti e ricostruzioni accurate dell’area com’era migliaia di anni fa. Al primo piano ospita mostre temporanee, come ora quella su Renato Casaro, e infine al secondo piano ospita una pinacoteca di prim’ordine. Continua a raccontare la storia locale e l’evoluzione urbanistica della città, e già questo sarebbe un buon motivo per visitarla. La vita civile di Treviso si intreccia con la forte presenza del clero (questa è rimasta fino ad oggi) nei conventi e monasteri di diversi ordini:

  • Domenicani a sud ovest (chiesa di San Nicolò),
  • Francescani nord est (San Francesco),
  • Eremitani a sud del Sile (Santa Margherita dove siamo stati a vedere la nuova fondazione Salce).
rosalba carriera

E che dire delle pitture? Qui si trovano tre ritratti di una artista che amo, Rosalba Carriera, diversi pittori delle scuole venete e i massimi esponenti della pittura veneziana dal quattrocento al settecento. Bellini, Tintoretto, Guardi, magari hanno un’opera per ciascuno ma di grande pregio e impatto visivo. Sono infatti esposti in piccole sale tenute al riparo dalla luce, luce che si accende quando entriamo per lo stretto tempo necessario. Questo allestimento di valore rende merito alla città e alle persone che reggono la cultura qui a Treviso.

pittura veneta

In mostra fino al 01 maggio 2022.

Per saperne di più: https://www.museicivicitreviso.it/it/le-mostre/le-mostre/dettaglio-1/renato-casaro?np=1

GIAMPAOLO BABETTO. CHIESA DI SAN GIORGIO MAGGIORE – VENEZIA

“Giampaolo Babetto. Segno e luce” è il titolo della mostra che ha aperto i battenti sull’isola di San Giorgio, dedicata all’artista padovano molto noto all’estero, meno qui in Italia.

Credo che sia un’ottima scusa per visitare questa piccola isola ricca di tesori.

La basilica palladiana, il chiostro, la vista su San Marco dal basso e dall’alto.

Delle opere di Babetto (che fino ad ora non conoscevo) ho apprezzato la leggerezza e i tocchi cromatici negli oggetti esposti in preziose teche.

giampaolo babetto

Le creazioni orafe e gli altri gioielli, i calici, le croci e i paramenti sacri, tutto ha una dimensione liturgica e spirituale umana, vicina all’umanità più di quanto mi aspettassi.

La basilica di San Giorgio così continua il dialogo già intrapreso tra l’arte sacra e l’arte contemporanea, culto e cultura.

In mostra fino al 3 aprile 2022.

Per saperne di più: http://www.abbaziasangiorgio.it/giampaolo-babetto-segno-e-luce/

LE STANZE DEL VETRO. ISOLA DI SAN GIORGIO MAGGIORE – VENEZIA

Le stanze del vetro: Tapio Wirkkala, Toni Zuccheri.

Sull’isola di San Giorgio Maggiore sono in mostra i manufatti di questi due artisti provenienti dalla Finlandia e dall’Italia.

le stanze del vetro

Insieme essi hanno prodotto con il vetro di Murano opere d’arte, pezzi unici che possiamo ammirare alle Stanze del Vetro.

Con loro celebriamo i 100 anni del marchio famoso nel mondo, fondato nel 1921 dall’avvocato milanese Paolo Venini.

Fino al 13 marzo 2022.

Per saperne di più: https://lestanzedelvetro.org/

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