Dopo la Torre degli Asinelli di Bologna e il Torrazzo di Cremona, ieri sono salita sulla Torre del Mangia di Siena. Anzi, la salita è stata la prima attività della giornata in compagnia delle blogger e giornaliste invitate all’educational Sette Note in Sette Notti organizzato dal Comune. Aprire Santa Maria della Scala, l’ospedale vecchio della città, per sette concerti serali accompagnati da degustazioni dei migliori vini e specialità gastronomiche senesi fa parte dell’impegno della nuova giunta comunale, affinché la città sia sempre più viva e “aperta”.
I simboli di Siena sono proprio i suoi tesori artistici ed enogastronomici, tra cui “spicca” letteralmente la Torre trecentesca che domina Piazza del Campo con i suoi 102 metri d’altezza e circa 400 scalini, un numero variabile secondo le fonti. Si tratta di un “campanile laico”, è sede infatti delle magnifiche campane del Comune che scandiscono le festività laiche più importanti nel corso dell’anno, prime fra tutte le giornate del Palio, il 2 luglio e il 16 agosto.
All’epoca simboleggiava l’equilibrio tra il governo della città e il potere della Chiesa, rappresentato dal dirimpettaio Duomo. I due poteri sono stati in grado di convivere in passato, ma ancor oggi le sedi del vescovo e del prefetto si trovano vicine, proprio in Piazza Duomo.
La Torre del Mangia prende il nome dal suo primo custode, notoriamente sprecone, mangione o Mangiaguadagni. Quando fu costruita vi erano ben 88 torri in città, che oggi si distinguono molto meno: sono state mozzate o inglobate in edifici successivi come si vede bene andando a passeggio nel centro storico.
Nei mesi invernali la Torre del Mangia è aperta dalle ore 10 alle 16 e sono esclusi i giorni di maltempo, anche per il rischio di fulmini che nel tempo ne hanno danneggiato la struttura, costringendo il Comune a continui interventi di restauro e ripristino.
Arriviamo ai piedi della torre proprio alle 10, io scalpito letteralmente per salire anche se temo di fare fatica.
Dal Cortile del Podestà, una porticina sulla sinistra immette subito alle prime rampe di scale, strettissime, che in alta stagione saranno affollate dal saliscendi dei turisti.
Oggi no: un po’ perché ha appena aperto, un po’ perché siamo in bassa stagione la mia salita avviene in pace, tranne che per le soste necessarie a prendere fiato e… scattare foto!
Che tempo fa? Sereno variabile, le condizioni meteo ideali anche quando le nuvole colorano il cielo donandogli qualche sfumatura in più, favorendo uno straordinario gioco di luci e ombre. Cos’è la vista di Piazza del Campo con l’ombra della torre?
E cosa sono i profili delle colline, ancora sfumate dalla foschia del mattino?
Utili postazioni di emergenza consentono, in caso di bisogno, di chiamare il personale della biglietteria con un pulsante. Legno e mattoni all’interno, mattoni e (nella sommità) travertino bianco all’esterno, con le parti metalliche bene in vista, non solo le campane.
Non ci vuole molto a completare l’ascesa, non posso dire che sia “una passeggiata” ma francamente pensavo di impiegare quasi mezz’ora mentre ci metto molto meno.
Il panorama che si gode da quassù va oltre ogni possibile aspettativa ed è il giusto premio per chi affronta la salita, anche col rischio di farsi prendere dalla claustrofobia.
In ogni direzione Siena si mostra al meglio, con edifici riconoscibili ma anche con i tetti delle case, le viuzze e la gente che si muove.
Sto qui almeno dieci minuti con una manciata di turisti, due italiani e per il resto stranieri, il mio setting ideale.
Poi le colleghe, o come le chiamo io le bloggamiche mi raggiungono con calma, fotografiamo, ci fotografiamo e non vorremmo muoverci da qui.
Nell’arco di tempo tra settembre e novembre ho “scalato” per modo di dire le tre torri più alte d’Italia. Ne resta ancora un bel po’ per i mesi a venire, sarà il mio prossimo gioco delle “bandierine” in viaggio.
Scendiamo lentamente, il Museo Civico ci attende con il meglio dell’arte senese a partire dal Trecento, uno spaccato della storia che però si estende sino ai giorni nostri. Quella che per ora abbiamo visto dall’alto.
3 comments
gamberettarossa
io guarda ora ho la fila di torri e campanili su cui salire. a venezia a milano… firenze fatto, lo riposto!!! a presto su questi schermi xxx