Un pomeriggio in giro nel centro di Pistoia con una visita guidata è il modo migliore per salutare una città che ci ha ospitati per ben tre giorni con la sua gente squisita, i rappresentanti delle istituzioni, i ristoratori e le persone comuni incontrate. Con Laura Galigani, la nostra guida dalla voce pacata ma sicura, facciamo il pieno di cultura e storia. Ho pubblicato anche la sua “visione” della città in questo post.

Pistoia vede i primi insediamenti umani al tempo dei Romani nel secondo secolo a.C. anche se gli Etruschi ci hanno lasciato delle tracce ancor prima, nell’attuale zona del duomo. I Franchi e i Longobardi arrivano tra l’ottavo e il nono secolo d.C. dandole sempre più l’aspetto di una città con edifici soprattutto civili, forgiando il carattere dei pistoiesi all’insegna dell’autonomia di pensiero e di un certo anticlericalismo. Ci sono case e torri, le due cerchie di mura di difesa pistoiesi e infine la terza cerchia medicea. Oggi i Pistoiesi si ritengono ancora burberi ma buoni.

I pellegrini sulla Via Francigena iniziano a visitare Pistoia, deviando il proprio cammino di ben 40 chilometri, per vedere le prime reliquie di San Giacomo portate qui nel lontano 1145. Per trecento anni, dal 1300 al 1600, Pistoia è sottomessa a Firenze, con un periodo di grandissima fioritura artistica che comincia a dare forma alla piazza e al palazzo del Comune, oggi curiosamente asimmetrica, e ai simboli della città: lo stemma dei Medici, l’orso poi sostituito da un leone simbolo di forza e potere. L’orso che è protagonista dell’omonima giostra a fine luglio, che vede Pistoia gemellata a Berna, Berlino, Madrid ed è presente nel nome della vicina Orsigna, la località dove Tiziano Terzani ha passato gli ultimi anni di vita.

I gioielli del romanico toscano sono soprattutto le chiese pistoiesi. La Cattedrale edificata ed arricchita tra il 1100 e il 1400 è magnifica, con il Battistero ottagonale e i capolavori dei Della Robbia.

IMG_4693 IMG_4696 IMG_4698

Sant’Andrea è ancora chiamata la Pieve, con fasce alternate di marmo bianco e verde e il bellissimo pulpito di Giovanni Pisano. Ma il bianco e nero sono anche simbolo dei contrasti tra le parti in lotta, i Guelfi e i Ghibellini, e le città (Pistoia e Firenze ma non solo) che si contrappongono per secoli con alterne vicende.

IMG_4705 IMG_4755

Al termine di questo glorioso periodo esce addirittura un papa dalla città: Clemente IX Rospigliosi. Ciò significa un’osmosi artistica con Roma, la presenza del Bernini e altri sommi artisti, con ben 124 chiese censite nella città toscana.

IMG_4745 IMG_4746 IMG_4747 IMG_4750

IMG_4759

Da quasi trent’anni però il mio edificio pistoiese preferito è l’Ospedale del Ceppo, dove sono arrivata nel lontano 1987 in una pausa durante gli scavi di Ripafratta con i gruppi archeologici, un’esperienza stupenda di ricerca e crescita personale assieme a fantastici amici tra cui oggi vi sono archeologi, guide, professionisti bravi brillanti e carini. Il fregio, le robbiane in terracotta invetriata che ornano la facciata, vale la visita a tutta la città. Le opere di misericordia e le virtù che vi sono raffigurate ben rappresentano la funzione di ricovero e cura dell’ospedale, costruito nel Duecento, decorato nel Cinquecento, operativo fino agli anni Duemila, è stato appena spostato fuori dal centro). Ora esso ospita un piccolo teatro anatomico e il Museo dei ferri chirurgici.

IMG_4701 IMG_4699

Laura ci vuole guidare qui ma ci arriviamo per vie traverse anzi da sotto e al contrario, entrando da Piazza San Lorenzo e uscendo da piazza Giovanni XXIII dov’è l’Ospedale del Ceppo (vi spiegherò perché).

IMG_4760Pistoia sotterranea è il percorso nell’altra città, antica e viva, che scorre sotto i nostri piedi. Poiché da tempo soffro un po’ di claustrofobia in queste visite vedo tutto, ma mi muovo con cautela e spesso non faccio foto. Queste immagini sono di Francesca, amica blogger di Patatofriendly, anzi leggete anche il post che dedica a Pistoia sotterranea.

A testa bassa procediamo lungo l’antico letto del torrente Brana, facciamo un balzo indietro fino all’epoca romana tra ponti, mulini, l’antica porta, gli spazi dove si svolgevano attività quotidiane come lavorare il ferro e fare il pane. Ma ci sono soprattutto gli spazi di ricovero dei malati, come si conviene a un ospedale, che nel corso delle pestilenze ebbe un enorme sviluppo del lavoro e delle conoscenze su queste terribili infezioni.

SAM_3492 P50614-153003-690x462

Risaliti in superficie ci aspettiamo il fresco e la calma del sabato pomeriggio, invece ci accoglie uno spettacolo eccezionale che condividiamo con i pistoiesi e gli ospiti presenti. Si esibisce infatti la Compagnia dell’Orso composta da decine di personaggi in costume: musicanti, sbandieratori, arcieri, giocolieri e gli immancabili figuranti.

IMG_4772 IMG_4769 IMG_4766

Sono un grande gruppo affiatato e attaccato a Pistoia; con alcuni membri abbiamo mangiato la prima sera, ci hanno raccontato i numerosi impegni legati ai vari spettacoli, anche fuori città, con entusiasmo e dedizione. Bravissimi!

IMG_4765 IMG_4763 IMG_4762

Il fatto che molti siano giovani è un ulteriore motivo per incoraggiare questo grande progetto dedicato al folklore e alla storia medievale, per vedere con ottimismo il futuro di questa bella compagnia e della bellissima città di Pistoia! La salutiamo con questo spettacolo, per finire in bellezza al ristorante e tracciare un bilancio più che positivo dei tre giorni trascorsi qui.

Domani è domenica mattina e ci trasferiremo in provincia, nelle colline di Leonardo verso Montalbano.

Ti è piaciuto questo post? Allora leggi anche gli altri, li trovi qui:

Vi Racconto Pistoia, Maggio 2013

Inoltre vi consiglio di leggere...

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato. Required fields are marked *