Mercoledì 3 aprile è una giornata di mezzo che scorre rapidamente fra visite e “ispezioni” prima di mettermi in cammino. Francesco di mattina ci porta a visitare l’estremità occidentale di Mallorca di cui, nei giorni successivi, avremo modo di conoscere e apprezzare altre zone e altri punti di vista. In ottanta chilometri di larghezza vi si trovano scenari totalmente diversi, vi sono tanti luoghi da visitare tutti interessanti.

Oltre la Serra di Tramontana il piccolo villaggio di Sant Elm sonnecchia al nostro arrivo, infatti ci facciamo subito un bel caffè. A passeggio sul lungomare ammiriamo panorama dove su tutto domina l’isolotto di Sa Dragonera, dalla caratteristica forma che richiama il dorso di un drago. Un tempo questo era un borgo di pescatori che ha preso il nome dal loro protettore San Telmo. Gli sprazzi di sole illuminano sia la sabbia chiara sia le scure rocce, su cui si stagliano il mare e il cielo dai molti colori. Vento e nuvole tengono l’aria in movimento, potrebbe piovere anzi pioverà.

La vicina Andratx invece, la municipalità a cui Sant Elm fa riferimento, ha quasi 10000 abitanti ed è una cittadina ben più animata. Con l’avvio della stagione balneare la popolazione locale è in pieno fermento e lo sono pure i visitatori. Nel mio percorso professionale non sono mai stata dentro le dinamiche dei lavori stagionali ma ho sempre visto con ammirazione i lavori e i lavoratori stagionali: persone che si affaccendano a rendere belli luoghi e locali, che lavorano quando gli altri si divertono. Sette giorni su sette dal mattino alla sera e oltre: turni, lavoro di squadra, imprese familiari o aziende che fanno i salti mortali ma lo fanno volentieri per poi riposarsi, o lavorare meno, nei sei mesi più freddi dell’anno. Questo in Italia…

A Mallorca si può stare in vacanza tutto l’anno, infatti tra Andratx (c’è una parte antica da visitare) e Port d’Andratx con il suo elegante lungomare gli stranieri sono una “colonia numerosa” e una presenza costante. Se vengono dal nord Europa spesso scendono per sfuggire ai loro freddi mesi invernali. E hanno una certa età, diciamo dai 50 – 60 in su. Ammiriamo le numerose barche ormeggiate, pigramente dondolanti sopra le onde il cui sciabordare è un invito al relax, alla cauta osservazione del luogo e delle persone. Provo a sbirciare all’interno delle imbarcazioni: saranno locali, di mallorquini o turisti stranieri? Di certo sono eleganti, non a caso dal dopoguerra il glorioso destino dell’isola come meta turistica è passato da qui e lo ha decretato come luogo esclusivo, frequentato dal jet set internazionale. A metà mattina è tempo di avvicinarmi al luogo dove l’indomani partirò a piedi per esplorare l’interno dell’isola assieme a centinaia di “camminatori”.

Il Mallorca Walking Event (MWE) si tiene sull’isola da quattro anni, da sempre volevo partecipare e dopo averne parlato per mesi con gli organizzatori eccomi qua. La Paguera ha una bella spiaggia, mamma e Francesco mi aspettano in un ristorantino ed io seguo le frecce sino al quartier generale dove si parla olandese. Io parlerò soprattutto inglese e con me ci sarà una minoranza di camminatori che non vengono da Olanda e Belgio, come quasi tutti i camminatori. Ritiro badge, maglietta e press kit, controllo i percorsi di lunghezza variabile tra 12,5 e 30 chilometri (!!!) e me ne vado contenta salutando una spiaggia ormai deserta per il maltempo incombente.

In questi giorni vicino a casa ceniamo in un paio di ristorantini, Europa e Cabrera. Un menu del día con piatto principale e contorni di verdura o tapas viene al massimo 15 euro, incluso vino o birra. Oppure sempre sotto casa c’è il café Maralba che offre alla vista un perfetto microcosmo popolare mallorquino, popolato com’è da gente diversa nelle diverse ore del giorno. Il caffè è ottimo e pure il kebab, provare per credere.

Oggi su Facebook il racconto e le immagini della giornata. 

Ecco perché sono venuta a Mallorca, la vera ragione, per camminare! Domani inizia il #mallorcawalkingevent quarta edizione, evento a cui da tre anni speravo di partecipare ed eccoci qua a la Paguera dove oggi hanno consegnato il kit con i tre itinerari da 12 20 e 30 chilometri. Indovinate quale faccio io? Si svilupperanno all’interno dell’isola con arrivo qui sul mare, per ben quattro giorni da giovedì 4 a domenica 7 aprile #incollaborazionecon #walkingevents #visitcalvia @Mallorca Walking Event

https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=10219262291294717&id=1432433370

Oggi #inviaggioconmamma day 2, prima di unirmi ai camminatori di #mallorcawalkingevent siamo state con Francesco sulla punta occidentale dell’isola dove un isolotto, Sa Dragonera, richiama il dorso di un drago. Il primo paese si chiama Sant Elm e da qui siamo andati al secondo paese, Andratx, dove si respira l’aria di mare e c’è molto movimento, lavori in corso e pulizie in vista della stagione balneare. Un po’ di sabbia chiara, tante rocce ruvide e scure colorano l’orizzonte assieme a nuvoloni altrettanto scuri che si spostano col vento, prima o poi pioverà. Sono due mesi che non scende una goccia d’acqua eppure l’interno di Mallorca è verde grazie ai suoi fiumi, anche sotterranei, e ai canali di irrigazione costruiti dall’uomo per sfruttare questa terra ricca e fertile  https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=10219264615912831&id=1432433370

Giovedì 4 aprile finalmente si cammina. Il bus per la Paguera parte dal porto di Palma alle sette e mezza. Faccio colazione a casa prima delle sette, praticamente all’alba, ed esco in silenzio per non svegliare nessuno. Un quarto d’ora in discesa a passo veloce e sono al cospetto del magnifico lungomare. In silenzio osservo la città che si sveglia, a sinistra in lontananza la cattedrale mi ricorda che un bel momento dovrò tornarci, alla mia destra svettano centinaia di alberi delle barche a vela ormeggiate. Le auto sfrecciano su questa strada a quattro corsie con le palme sulla mezzeria, ma che bello è!!

In autobus ci vuole circa mezz’ora per la Paguera, prima fermata, poi dieci minuti a piedi. Oppure se ci si vuole avvicinare alla spiaggia bisogna fare tutto il giro per sopra, sconsigliato. Insomma arrivo trafelata al punto di partenza dell’evento dove l’aria è frizzante già di suo, in più stanno tutti col piedino pronto per partire: pettorale numerato, attrezzatura tecnica. Immortalo i camminatori in immagini da postare sui social e decido di partire con loro, venti chilometri si possono fare. Conto alla rovescia… 3 – 2 – 1 – GO!

Siamo un fiume gioioso di persone che cammina a passo di marcia fra le ultime case all’estremità orientale di Paguera, e prosegue verso l’interno sempre a bordo strada. In questo percorso urbanizzato si trovano baretti per i pit stop, le necessità fisiologiche di caricarsi e scaricarsi. Soste ordinate e silenziose che si consumano velocemente come un caffè, per non perdere il gruppo. Si vede il verde a noi vicino (parchi e giardini), e in lontananza (boschi e rilievi), edifici vecchi come i mulini in diversi stati di conservazione, edifici nuovi come case vacanza e spazi commerciali. Secondo me questi signori che mi camminano davanti osservano il paesaggio e cercano una casa da acquistare, un’idea geniale per invogliare gli europei a investire.

Dopo sei chilometri c’è un punto di ristoro attrezzato con bottigliette d’acqua e frutta, dove vigilano mezzi di soccorso in caso di bisogno (per fortuna non li usiamo). Eppure mi aspettavo qualcosa di diverso, saliscendi e scenari selvaggi che oggi non vedo, i camminatori sono contenti perché qui si allenano per affrontare più avanti sfide più impegnative e ne prendo atto. A un certo punto si dividono le strade dei 20 e 30 chilometri, saluto i più coraggiosi e prendo la via breve, anzi brevissima. Dopo altri sei chilometri e un totale di tre ore di cammino (che non è un tempo breve ma ci siamo fermati a lungo) decido che basta. Fino a qui ho camminato fianco a fianco con una signora caraibica coccolissima, che abita in Germania e mi racconta tutte le sue cose. La saluto e con l’unico italiano qui presente mi faccio riportare al village – come chiamano affettuosamente il quartier generale della manifestazione – con un’auto dell’organizzazione. Davanti alla spiaggia della Paguera, davanti a una birra ghiacciata, parliamo (in italiano) di altri lidi e altri cammini. Work in progress, intanto memorizzate questa meta tutta italiana: Montecatini in Toscana.

In bus torno a Palma dove mamma mi aspetta a casa, ho camminato per oltre venti chilometri fra andata e ritorno, lo smartphone segna 32.000 passi! Dopo un meritato riposo ci prepariamo a uscire presto per cena e andare a dormire presto che domani ci aspetta un’altra lunga gita in auto.

Oggi su Facebook il racconto e le immagini della giornata.

Una fila ordinata di camminatori nordici e un Cafe con Leche è tutto ciò che mi serve dopo un’ora e mezza di cammino. Stanca ma contenta ma soprattutto… Quanto manca?  #incollaborazionecon #mallorcawalkingevent #mwe19

https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=10219269144986055&id=1432433370

Post in collaborazione con:http://www.mallorcawalkingevent.com/en

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