Tra storia e leggenda non basta certo il mio piccolo post a dire tutto quello che è successo attorno al tè, in 5000 anni. Il mio intento è solo di creare un racconto utile a stimolare la vostra curiosità e andare a fondo un po’ di più, da soli o insieme, magari proprio davanti a una tazza fumante di tè. Il tè si può raccontare con due approcci possibili, uno più storico ovvero verticale, uno più geografico ovvero orizzontale. Di seguito ne parlerò in verticale, in un piccolo viaggio intorno al mondo che parte dalla Cina.

LE ORIGINI IN CINA

2737 a.C. Shen Nung, imperatore mitico ed apprezzato, scopre il tè.

206 a.C. – 221 d.C. Sotto la dinastia Han le foglie di tè sono raccolte e preparate in modo da utilizzarlo per le cerimonie di corte.

221 – 277 d.C. Il vino è sostituito con il tè nei banchetti imperiali per esaltarne le qualità e la mancanza degli effetti collaterali inebrianti, caratteristici delle bevande alcoliche.

350 d.C. Per la prima volta un dizionario cinese descrive la cerimonia del tè.

400 – 600 Per far fronte alla crescente domanda, gli agricoltori cinesi iniziano a coltivare le piante di tè invece di raccogliere le foglie che crescono allo stato spontaneo. In questo periodo le foglie di tè sono confezionate e conservate in nidi o mattonelle.

IL TÈ ESCE DAI CONFINI CINESI

479 Le foglie di tè varcano i confini della Cina e giungono in Mongolia, ad opera di mercanti turchi che le utilizzano come merce di scambio (baratto).

618 – 906 La dinastia Tang promuove il tè a bevanda nazionale e ne estende l’uso a tutte le classi sociali. Le carovane trasportano le foglie di tè in tutto l’Oriente, in particolare attraverso la Via della Seta per commercializzarlo sino in India, Russia e Turchia.

705 – 805 ca. I primi semi di tè vengono portati in Giappone da un monaco buddhista di nome Dengyo Daishi. Essi però passano pressoché inosservati.

780 Il primo libro riguardante la storia del tè e molti dettagli sulla sua coltivazione e preparazione viene pubblicato da Lo Yu, poeta e santo patrono del tè.

960 – 1280 Sotto la dinastia Sung il tè conosce l’epoca di massima popolarità ed il più vasto utilizzo, anche in polvere. La produzione di preziose teiere in ceramica viene affinata raggiungendo elevati livelli tecnici e artistici.

LA COLTIVAZIONE DEL TÈ SU LARGA SCALA

1101 – 1125 L’imperatore Hui Tsung favorisce la coltivazione del tè su larga scala, scrive come preparare l’infuso e promuove gare di identificazione di diversi tipi di tè. Le case da tè diventano popolari luoghi di ritrovo per i Cinesi, ma si dice che l’ossessione imperiale per la bevanda abbia rischiato di perdere di vista addirittura i confini della nazione, minacciati dalle pressioni da parte dei Mongoli.

1191 Il monaco Eisai Myoan, fautore del buddhismo Zen in Giappone, torna da un viaggio in Cina con dei semi di tè e li pianta presso il proprio tempio, alle porte di Kyoto. Dalla sua sperimentazione di varie tecniche produttive nasce l’abitudine di preparare il tè anche in Giappone.

1211 Eisai pubblica un libro sulla coltivazione del tè che ne eleva la fama in tutto il Giappone,

1206 – 1368 Durante la dinastia Yuan, Genghis Khan e Kublai Khan conquistano territori cinesi e stabiliscono il loro potere per oltre un secolo. Ormai il tè è così popolare che si allontana dallo status di bevanda per pochi eletti, tanto che Marco Polo non ne assaggia affatto durante la sua visita in Cina.

1368 – 1644 La dinastia Ming mantiene l’usanza di consumare il tè, in questo periodo si inizia a mettere le foglie intere in infusione nell’acqua, la bevanda chiara che si ottiene è meglio apprezzata in tazze diverse da quelle utilizzate sino ad allora. Sono più chiare e robuste, fanno inoltre la loro comparsa le prime ceramiche Ming (teiere Yixing) e la Cina le esporta assieme alle foglie di tè fino alle lontane nazioni europee (Inghilterra, Olanda e Portogallo).

1422 – 1502 Murata Shuko è il monaco Zen che dedicò tutta la vita a questa bevanda sacra, sino a creare la cerimonia del tè giapponese o Cha-no-yu, letteralmente “acqua calda per il tè”.

L’ARRIVO DEL TÈ IN EUROPA

1610 Il tè arriva in Olanda grazie alla Compagnia olandese delle Indie Orientali, esso è oggetto di baratto e viene scambiato con salvia secca.

1618 Gli ambasciatori cinesi si presentano allo zar Alessio II con alcune casse di tè in omaggio.

1637 I mercanti inglesi della Compagnia delle Indie arrivano in Cina.

1644 La Compagnia delle Indie si stabilisce nel porto di Amoy.

1648 Il tè è bevuto per la prima volta a Parigi.

IL TÈ ARRIVA IN AMERICA

1650 Il tè attraversa l’Oceano Atlantico e giunge in America.

1657 La Garway’s Coffee House di Londra serve per la prima volta il tè. Nel 1658 la Compagnia delle Indie ha la sua sede definitiva a Lord Craven’s House in Leadenhall Street. La Regina Elisabetta sottoscrive il diritto della Compagnia delle Indie a commercializzare e controllare la vendita dei beni che essa importa in Gran Bretagna.

1669 Gli inglesi iniziano ad importare tè direttamente dalla Cina senza passare attraverso l’Olanda. Le importazioni aumentano costantemente fino a raggiungere nel 1705 le 800.000 libbre l’anno.

1689 Le carovane di cammelli percorrono regolarmente il tragitto tra Cina e Russia, lungo oltre 17.000 chilometri, per trasportare questo e altri carichi preziosi. Ogni viaggio dura 16 mesi.

1706 A Londra si tiene la prima asta di tè a Craven House, promossa dalla Compagnia delle Indie che ne farà un appuntamento trimestrale scandito da regole precise. La vendita dei lotti di prodotto (“sold by the candle”) avviene segnando una candela con delle tacche, distanziate da un pollice. Le contrattazioni iniziano quando viene accesa la candela e continuano finché la fiamma raggiunge una tacca. A quel punto il battitore ferma l’asta e assegna il lotto di tè. Nello stesso anno, sempre a Londra, nasce ad opera di Thomas Twinings la Tom’s Coffee House. Si tratta di una coffee and tea house specializzata nella miscelazione e confezionamento del tè con il proprio marchio.

1710 Il gusto per il tè si diffonde tra coloni americani e nelle classi agiate, ma nel 1773 la Compagnia delle Indie Orientali emana il Tea Act, con cui impone in America le stesse tasse che gravano sugli Inglesi. L’opposizione a tale legge è così forte che nel dicembre 1773 Il Boston Tea Party si ribella ufficialmente, iniziando di fatto i primi passi verso la guerra di indipendenza americana. Con il favore delle tenebre i coloni, travestiti da nativi Americani, assaltano le navi attraccate nella rada di Boston, aprono le casse del tè e le gettano a mare. Altri atti di sabotaggio si susseguono lungo tutta la costa orientale americana.

1776 L’oppio arriva in Cina ad opera degli inglesi e diventa moneta di scambio con il tè, di cui la Cina è il primo produttore mondiale. Viene fomentata la dipendenza da questa droga e questo accresce la domanda interna di tè in Inghilterra.

L’OTTOCENTO E LE NUOVE COLTIVAZIONI DI TÈ IN ASIA

1810 Inizia la coltivazione del tè a Formosa, ad opera dei Cinesi.

1823 – 24 I fratelli Robert e Charles Bruce esplorano la regione indiana dell’Assam e scoprono che il tè vi cresce spontaneamente. Dal 1835 inizia la coltivazione del tè su grande scala.

1838 Il tè indiano giunge per la prima volta in Inghilterra e subito conquista il gusto degli inglesi con il suo gusto e aroma particolari.

1832 – 33 Il mercante olandese J.I.L.L. Jacobson riesce a trafugare in modo furtivo dalla Cina ben sette milioni di semi di tè, assieme a tutte le maestranze necessarie (coltivatori, preparatori e artigiani) per iniziarne la coltivazione in Indonesia. I Cinesi realizzano la gravità di questo fatto e mettono una taglia sulla sua testa.

1839 – 42 L’oppio è una delle cause delle guerre anglo cinesi che da questo prendono il nome. Da cinque anni l’imperatore ha chiuso i porti cinesi alle navi straniere, le altre colonie inglesi in Africa orientale e soprattutto Ceylon iniziano a spedire tè alla madrepatria. Le case d’asta londinesi si specializzano via via nel commercio di tè di diversa origine e alla fine dell’Ottocento dedicano ciascun giorno della settimana alla vendita di tè proveniente da determinati Paesi.

1840 In America si inizia la costruzione di navi Clipper, agili e capaci, che incentivano il trasporto di tè dall’Asia all’Europa sino all’America: il tempo medio del trasporto scende a meno di 100 giorni.

1856 La regione indiana del Darjeeling diventa importante per la coltivazione del tè.

1869 Apre il canale di Suez ed i trasporti via nave sono resi ancora più rapidi ed efficienti. Nello stesso anno il caffè, la coltivazione più diffusa a Ceylon, è infestato da un fungo a tal punto da distruggere la maggior parte delle piantagioni sino a indurre i governanti inglesi, nel 1870, a trasformarle in piantagioni di tè.

1898 Sir Thomas Lipton fonda l’azienda omonima.

IL TÈ NEL NOVECENTO

1900 La ferrovia transiberiana soppianta il trasporto di tè mediante le carovane di cammelli e riduce ulteriormente il tempo di viaggio.

1904 Il tè freddo fa la sua comparsa sul mercato, ad opera di Richard Blechynden il quale lo presenta all’Esposizione Universale di St. Louis.

1908 A New York il commerciante Thomas Sullivan diventa per caso l’inventore della bustina di tè. In realtà egli invia dei campioni di prodotto ai suoi clienti confezionandolo in bustine di seta, ed essi per errore le immergono direttamente nell’acqua bollente. La comodità di questa confezione è così evidente che presto essi chiedono di ricevere sempre il tè in questo formato.

1900 – 1910 Nuovi Paesi coltivano ed esportano tè: in Asia Giava, Sumatra e Indonesia, in Africa soprattutto in Kenya e Tanzania.

1911 La dinastia Ching viene deposta ed è fondata la Repubblica Cinese. Le Compagnie delle Indie hanno ormai una presenza consolidata soprattutto in India, Ceylon e Indonesia.

1916 Gli effetti della Prima Guerra Mondiale si ripercuotono anche sul mercato del tè: i prezzi vanno alle stelle a causa della domanda elevata e della scarsa disponibilità di prodotto.

1919 Viene istituito il controllo nazionale sul tè con la suddivisione del prodotto in tre categorie e un prezzo fisso di vendita al dettaglio di due scellini e otto pence, pari a circa cinque centesimi di euro attuali per oncia.

1920 – 1930 La crisi economica abbassa le vendite del tè in Inghilterra, compensate dai volumi crescenti destinati all’esportazione.

1940 La crisi mondiale che sfocia nella Seconda Guerra Mondiale costringe il governo inglese a razionare il tè, manovra che resta in vigore sino al 1952.

1971 I volumi di produzione del tè aumentano ed i Paesi produttori organizzano le proprie reti commerciali. Esso viene venduto direttamente dalle navi, in container, durante il viaggio verso l’Inghilterra e gli altri Paesi consumatori.

1998 Dopo una serie di traslochi, a fronte del suo declino costante e di un mercato totalmente cambiato, la London Tea Auction chiude.

IL TÈ OGGI

Negli anni duemila cosa sta succedendo al tè? Vi sono nuove sfide legate da una parte alla sua ormai nota ricchezza in componenti salubri, di cui parleremo in un altro post. Dall’altra si sente l’esigenza di garantirne una produzione sostenibile al pari di vino e caffè, due bevande di largo consumo e pari fascino. Bisogna cercare di produrre, ovvero coltivare, nel rispetto dell’ambiente e dei lavoratori. Per i consumatori sarà sempre più importante potersi orientare su (e poter scegliere fra) prodotti rispettosi e sostenibili.

Inoltre vi consiglio di leggere...

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato. Required fields are marked *