Mentre la città di Venezia si prepara all’inizio imminente della Biennale Architettura, le mostre fioccano. Se si trovano nei musei farete una doppia visita (museo e mostra). Se si trovano in spazi quali le fondazioni vedrete bei palazzi, adibiti per l’occasione e resi sempre più belli, casomai ce ne fosse bisogno.

Non sono ancora stata alle nuove stanze della fotografia a San Giorgio, né in Punta della Dogana che fa parte della Fondaton Pinault. Nel mese di aprile ho visto alcune mostre che vi auguro possiate vedere anche voi, che siano legate all’attualità o all’antichità poco importa. Vi vi stupiranno, vi faranno pensare e riflettere. Se venite a Venezia troverete una mostra che fa per voi. Ne sono certa.
La donazione Gemma de Angelis Testa a Ca’ Pesaro
Ca’ Pesaro ospita fino al 17 settembre 2023 la mostra che raccoglie ben 105 opere acquisite dalla Galleria internazionale di Arte Moderna, donate da Gemma de Angelis. Venerdì 21 aprile ho assistito alla conferenza stampa e visita in anteprima, introdotta da Elisabetta Barisoni e condotta da ben 5 donne che hanno sottolineato l’importanza di dare voce a noi donne, nell’arte e nella cultura:
- Elisabetta Barisoni.
- Gabriella Belli.
- Maria Cristina Gribaudi.
- Giorgia Pea.
- Gemma de Angelis Testa.

Questa è la più grande donazione arrivata a Ca’ Pesaro, dopo circa 60 anni dalla precedente.
Io l’ho trovata immensa e venerdì scorso sono tornata due volte a fare il giro, al secondo piano del museo, finché è scaduto il tempo a nostra disposizione.
In mostra vi sono esponenti di primo piano provenienti da almeno 4 continenti. Sono esposte opere pittoriche e multimediali, sculture e video, appartenenti a diversi movimenti artistici. Provo a nominarne alcuni:
- Adrian Paci. Ai Weiwei.

- Anish Kapoor. Anselm Kiefer.

- Cy Twombly.
- Marina Abramoviç.
- Mario Merz.
- Mario Schifano.

- Marlene Dumas.
- Michelangelo Pistoletto. Shirin Neshat.
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Vi assicuro che molti sono riconoscibilissimi.
I temi trattati come Amore e guerra. Migrazioni e affermazione femminile, sono introdotti da citazioni letterarie e poetiche, e fanno pensare per la loro stringente attualità.
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Alla mostra di Ca’ Pesaro non mancano le opere di Armando Testa che si possono fotografare. Sono tante, bellissime e specchio di un’epoca, gli anni 60 e 70, che è anche la mia. Altre opere non si possono fotografare, perché protette dai diritti Siae (buono a sapersi).
Armando Testa è stato un genio della comunicazione nel ventesimo secolo, con le sue campagne ha segnato un’epoca e ha segnato l’infanzia mia e di milioni di italiani. Alcune pubblicità (come Punt e Mes e caffè Paulista, digestivo Antonetto e Pirelli) me le ricordo, una per una. Ai miei tempi c’era il carosello dopo il telegiornale e poi… A letto!!
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Gemma de Angelis Testa ha fatto un racconto intimo e umano della sua unione, professionale e sentimentale, con Armando Testa. Una bella relazione che continua con questo importante lascito, ora esposto nella sua interezza. A settembre, dopo questa mostra, le opere saranno esposte a rotazione in uno spazio dedicato al museo di Ca’ Pesaro.
Ricordo infine le collezioni permanenti che hanno sede a Ca’ Pesaro. Correte a vederle se ancora non lo avete fatto! Sono quelle che ne fanno un centro culturale unico nel suo genere, per la vastità e importanza delle opere esposte: Museo di arte orientale al terzo piano, Galleria di arte moderna al primo piano. Perché i tesori esposti a Venezia non riguardano solo la storia e l’arte antica, ma sono proiettati nel futuro.
https://capesaro.visitmuve.it/category/it/mostre/archivio-mostre/mostre-in-corso/
That’s Korea: Hanji. Traditional Korea festival
La Biblioteca nazionale Marciana fino al 30 aprile porta la Corea in mostra a Venezia.

Una mostra sulla carta e sulla Corea era già super attrattiva per me. Aver visto la carta Hanji esposta nella Biblioteca Marciana, nel salone monumentale, ha reso tutto magico. Potete vedere fino alla fine di aprile le opere dei maestri artigiani coreani, che ancora portano avanti la lavorazione della carta Hanji con metodi tradizionali e applicazioni moderne. Un vero e proprio patrimonio nazionale noto e apprezzato anche in Cina.
Con la carta si può scrivere e dipingere, si fanno libri e giornali. Questi sono gli utilizzi consueti. E poi? Molti altri oggetti si producono a partire dalle fibre del gelso, da cui si ricavano fogli grezzi chiari e forti. La carta Hanji può persino essere riutilizzata più a lungo, la sua durata raggiunge e supera i 1000 anni!!
hanji hanji
Cosa si fa con questa carta? Lo trovate nelle 15 bacheche di altrettanti artisti, più i loro collaboratori, donne e uomini, esposte accanto ai quadri, stucchi e soffitti dorati del salone. Colori su altri colori (anche questi importanti). Ci sono vasi e ombrelli, ventagli e maschere, scatole e oggetti per la casa da usare e ammirare. Vederli appunto in bacheca mi ha messo soggezione perché si dice “guardare ma non toccare” !
E invece per fortuna alla mostra possiamo toccare i fogli di carta Hanji a cui hanno dedicato una postazione, una cascata di fogli grezzi che ho accarezzato lungamente con gioia. Fatelo anche voi! La mostra Hanji è organizzata da Korea Crafts and Design Foundation e patrocinata dal Ministero per i beni culturali della repubblica di Corea. Bianco. Blu. Rosso. Nero. Grigio sono i 5 colori della Corea, molto diversi dai colori base usati in occidente, rosso giallo e blu, e dalle loro combinazioni. Un arcobaleno diverso in mostra a Venezia!
Chronorama. Tesori fotografici del 20° secolo.
La nuova mostra di Palazzo Grassi ha aperto domenica 12 marzo e sarà visitabile fino al 7 gennaio 2024.

Molto più di una mostra fotografica, Chronorama è un percorso sorprendente e toccante sul secolo scorso, raccontato da famosi fotografi e illustratori per oltre 400 scatti. La Fondation Pinault li ha acquisiti recentemente dagli archivi Condé Nast. Quelli di Vanity Fair e Vogue, di GQ e Glamour per citare le riviste più famose, quelle che hanno fatto dell’immagine la loro cifra.
vogue vogue
Ritratte sono coppie famose come i nostri Federico Fellini e Giulietta Masina.
Chronorama narra la storia mondiale dagli anni ’10 agli anni ’70 del ventesimo secolo. Anni bui e anni luminosi, fra le due guerre mondiali e dopo, con molti paesi (ma non tutti) avviati a pace e prosperità. La mostra può sembrare “pesante” in alcuni momenti ma poi diventa “leggera”. Calcolate almeno due ore per la visita!
Oppure vedetela a piccoli pezzi per assaporare i volti e le fattezze delle donne e degli uomini ritratti: attori e artisti, cantanti e personaggi del jet set internazionale, protagonisti della scena culturale e politica. Quelli che da giovani erano bellissimi poi, invecchiando, hanno aggiunto qualche ruga e raggiunto la saggezza dell’età.
https://www.pinaultcollection.com/palazzograssi/it/chronorama-tesori-fotografici-del-20deg-secolo
Museo Correr
Un tuffo nella storia di Venezia attraverso l’arte. Questo si gode al museo Correr grazie alle sale reali aperte, il percorso dedicato a Sissi e la vista sul bacino di San Marco.

Approfittiamo delle visite guidate per apprezzare tanti dettagli che, se visti da soli, ci potrebbero sfuggire.