Sabato 13 aprile ha aperto alla Collezione Peggy Guggenheim di Venezia una nuova mostra, tanto attesa quanto inusuale, che mette in luce le sfaccettature di Jean Cocteau (1889 – 1963) impegnato nella sua vita su tanti fronti e in diverse forme espressive. Lo conoscevo quasi solo per la sua avventura cinematografica – guardate queste locandine – con pellicole come La Bella e la Bestia, Orfeo, L’aquila a due teste, I Parenti Terribili. Questa è la prima e più grande retrospettiva realizzata in Italia su di lui.

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Jean Cocteau. La rivincita del giocoliere è il titolo della retrospettiva che si potrà visitare fino al 16 settembre 2024. Alla conferenza stampa di giovedì 11 aprile ho scoperto il ricco patrimonio artistico e culturale che ci ha lasciato, ho conosciuto il suo percorso artistico e umano. Fra gli oltre 150 pezzi esposti vi sono fra gli altri dipinti e gioielli, libri e arazzi, fotografie e pellicole. Opere a colori e in bianco / nero pieni di luce che sprizzano felicità, voglia di amare e di vivere. Forse è proprio questa è l’eredità che Cocteau ci ha lasciato.

Era assetato di vita, di godersi le persone e in particolare gli amici e le amiche di cui si è circondato. Inclusa Peggy Guggenheim alla cui crescita Cocteau ha contribuito, all’inizio della carriera di mecenate di lei. Nel 1938, su suggerimento di Marcel Duchamp, fu proprio Jean Cocteau ad esporre le sue opere nella galleria londinese Guggenheim Jeune.

Le opere presenti a Venezia provengono da collezioni pubbliche e private come Centre Pompidou a Parigi, Phoenix Art Museum, Nouveau Musée National de Monaco, Musee Jean Cocteau, Collection Séverin Wunderman di Mentone, Jean Cocteau amava molto Venezia, tanto che diverse immagini in mostra lo ritraggono nella città lagunare, dove è tornato spesso nel secondo dopoguerra.

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Dissacratore, provocatore, trasgressore, anticipatore di tendenze e stili del Novecento, Jean Cocteau è stato tutto questo e di più. Attivo in campi diversi come arti grafiche e decorative, moda e gioielleria, teatro e cinema, ha attraversato e assorbito alcuni dei movimenti avanguardisti di punta della prima metà del Novecento, Cubismo, Dadaismo, Surrealismo. Amico di tanti protagonisti della scena culturale e artistica, con amicizie maschili e femminili, rapporti umani e sentimentali burrascosi fatti spesso di eccessi. La mostra di Venezia racconta molto dell’uomo Jean Cocteau, oltre che dell’artista.

Per saperne di più https://www.guggenheim-venice.it/it/mostre-eventi/mostre/jean-cocteau-la-rivincita-del-giocoliere/

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