Immaginate di andare in Puglia all’inizio della raccolta delle olive, in quella che non è più estate piena ma con giornate ancora abbastanza lunghe e tiepide. Immaginate poi che i frantoiani vi aprano le porte del frantoio nel pieno del lavoro, quando arrivano trattori carichi di olive e si avvia la lavorazione, con un occhio al tempo e la massima cura del lavoro.

Lo scorso mese di ottobre, esattamente in questo periodo, ho visitato ben quattro aziende olivicole in provincia di Foggia. Puglia maggior produttore di olio in Italia, che significa tanta qualità oltre che quantità. Siamo stati qui:

  • Masseria Belmantello, Cerignola.
  • Frantoio Principe., Torremaggiore.
  • Oleificio San Luca, Vieste.
  • Oleificio del Gargano, Vico del Gargano.
Olive_Puglia

Ho raccontato il presstour con APO Foggia e con altri giornalisti e blogger, dal titolo Un giro d’olio. Viaggio alla scoperta delle cultivar coltivate con metodo di produzione biologico. Ora desidero ripartire da queste visite nel racconto di queste tre giornate speciali. Perché una di tali aziende, sollecitata dalle mie domande inviate per email subito dopo il tour, mi ha risposto. Guardate dove stanno queste aziende: almeno una località ricorda il bellissimo mare di Puglia con gli scogli e le spiagge, le grotte e i faraglioni. Ma in provincia di Foggia si trovano pure alcuni dei Borghi più belli d’Italia, piccoli paesi che dal promontorio del Gargano guardano al mare adriatico. E io che sono appassionata di vino ho visto nelle olive e nell’olio EVO un mondo da scoprire, una finestra che si apre con un sacco di possibilità per promuovere il territorio, attraverso i suoi prodotti. Primo fra tutti l’olio EVO.

Gargano

Visitare un frantoio ci fa capire il grande lavoro che fanno le imprese di questa filiera, in mezzo alle difficoltà dovute alla congiuntura economica internazionale e ai cambiamenti climatici. Siccità, temperature elevate, fenomeni meteorologici improvvisi e imprevedibili mettono a dura prova un lavoro già di per sé impegnativo.

Antonio Fiorentino, titolare dell’oleificio del Gargano, ha raccontato un po’ il suo lavoro, un’attività lunga più di un secolo essendo partita nel lontano 1917! Sono felice di poterlo condividere qui, in attesa di scendere di nuovo a trovare gli amici pugliesi che così mi racconteranno di persona la campagna 2024.

1 Chi sei – dove ti trovi? Raccontaci qualcosa di te, delle tue olive e dell’olio.

Sono Antonio Fiorentino, titolare dell’Oleificio del Gargano in Vico del Gargano, provincia di Foggia. Vengo da una generazione di frantoiani tramandata da padre in figlio, i miei bisnonni hanno avviato questa attività nel 1917 e oggi io e la mia famiglia portiamo avanti quello che mi è stato insegnato per trasformare la materia prima in prodotto finito e soprattutto di qualità.

2 L’arte dell’olio nasce nell’uliveto e si sviluppa in frantoio. E poi cosa c’è dietro un grande olio?

Il segreto per produrre e realizzare un buon olio dipende dal lavoro che c’è da parte dell’olivicoltore e soprattutto dal frantoiano. Gli olivicoltori devono rispettare ogni trattamento e lavorazione della terra per far sì che il prodotto raggiunga uno stato ottimale prossimo alla lavorazione finale, mentre per quanto riguarda il frantoiano deve rispettare tutte le fasi di lavorazione e ridurre tempi di attesa grazie alla tecnologia delle macchine che ci offre il mercato.

3 Come è cambiato il tuo lavoro di produttore negli ultimi anni? La tecnologia è uno strumento necessario o si può farne a meno?

Il mio lavoro negli ultimi anni è migliorato, proprio perché ho acquistato attrezzature innovative che rispetto agli anni precedenti hanno facilitato il quantitativo e la qualità del lavoro.

4 Raccontaci una bella esperienza e un brutto episodio legati al tuo lavoro di produttore di olio.

Oleificio_Gargano

Belle esperienze sono ben poche, la più brutta è stata l’incendio del 13 luglio 2021,dove abbiamo subito forti danni e in più siamo stati abbandonati e derisi dall’amministrazione locale e regionale.

5 Fare l’olio significa anche uscire dall’azienda per far conoscere le persone e il territorio “dietro” una bottiglia. Dove porterai il tuo olio nei prossimi mesi?

Io lavoro per conto terzi ed i miei clienti vendono l’olio ai commercianti della zona.

6 E’ possibile visitare il frantoio? E dove possiamo assaggiare il tuo olio?

Il mio frantoio è aperto a chiunque voglia sia visitarlo che assaggiare l’olio, per me e la mia famiglia è un piacere.

7 Una piccola provocazione: se fossi ministro dell’agricoltura cosa faresti per agevolare il tuo lavoro?

Se fossi ministro dell’agricoltura aiuterei sia i produttori, nel nostro caso per il territorio in cui ci troviamo, difficile e impervio, ma soprattutto le piccole e medio aziende come il mio frantoio, dove la maggior parte del guadagno va a finire nelle casse dello stato.

8 Consiglieresti a un giovane di produrre olio? SI – NO – Perché?

Consiglierei ai giovani di intraprendere la coltivazione dell’ulivo, perché è il prodotto che ci rappresenta ed è veramente l’oro del Gargano.

Post in collaborazione con APO Foggia http://www.apofoggia.it/

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