Ercolano per chi arriva in Campania può sembrare la “sorella minore” di Pompei e infatti io ci sono arrivata dopo, per mancanza di tempo o per dare delle priorità finché a un certo punto, lo scorso anno, ho finalmente colmato questa lacuna. Città romana vicina ma molto diversa da Pompei, Ercolano ne ha condiviso il destino ma per ragioni diverse. Fu distrutta infatti durante le prime fasi dell’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. e i suoi 5.000 abitanti furono “inceneriti” dalla nube di cenere a temperature fino a 500°C. Ercolano si trova infatti più vicina al vulcano, Pompei è più lontana e i suoi 20.000 abitanti furono sepolti vivi più tardi, dalla cenere e lapilli del vulcano a temperature leggermente più basse, sui 300°C.

Ercolano

Oggi ci troviamo di fronte a due cittadine vivaci che vivono non solo di turismo. Ercolano ha 53.000 e Pompei ha 25.000 abitanti. Visitare il sito di Ercolano richiede almeno un paio d’ore, è possibile vedere il sito da soli come ho fatto io, anche se sarebbe meglio avere una guida abilitata che vi farà vedere tutti quei dettagli, difficili da notare se non siamo ferrati in materia di storia e archeologia. Consiglio Felicia Damora che ci ha portati a vedere Pompei, durante il meetup AITB l’anno scorso.

Ercolano

Ercolano è un sito relativamente piccolo con gli spazi molto concentrati, un pregevole museo e superbe vedute in tutte le direzioni. I numerosi pannelli esplicativi e le mappe aiutano a seguire il percorso lungo il cardo e il decumano, da cui si entra nelle case e nei vari edifici, come le botteghe e le terme, dove si svolgeva la vita cittadina all’epoca dei Romani. Colonne, mosaici, affreschi, marmi rendono tutto prezioso. Attorno alla città antica è costruita la moderna Ercolano, brulicante di vita, che pare voler avvolgerla o abbracciarla.

Il racconto dell’esperienza sulla mia pagina Facebook Gamberetta Travelblog

[ Visitare gli scavi di Ercolano] Ercolano è stata davvero fondata da Ercole più di tremila anni fa? Così narra la leggenda e ho voluto verificarlo di persona. Qui mi vedete intenta a simulare le 12 fatiche di Ercole ma sono poco credibile! A metà settembre, prima di unirmi ai colleghi blogger a Pompei, io e Simo ci siamo fermate a visitare gli scavi di questa città, che oggi pullula di vita ma nel 79 dC ha subito l’eruzione del Vesuvio. Non come Pompei ma con lo stesso tragico destino, distruzione e morte. Non con una visita guidata ma da sole, circondate da un po’ di turisti ma non molti, siamo andate su e giù per il cardo e il decumano. Cosa mi è piaciuto di più?

  • Entrare nelle case con affreschi dai colori sgargianti.
  • Ammirare gli ampi panorami, le salite e discese con prospettive nuove a ogni angolo.
  • Il museo ricco di reperti, alcuni dei quali doppiamente preziosi come la barca in legno e i gioielli!

La visita è facile perché il sito è ben spiegato dai numerosi pannelli IT / EN, in circa tre ore si vede la maggior parte dei suoi punti di interesse. Poi se potevo mi fermavo di più ovvio, ma sono felice di aver messo questa tacca nelle mie bandierine della Campania. Oplontis mi manca e la vedrò la prossima volta, per completare i tre siti patrimonio UNESCO nell’area.

Questo è un breve post con cui voglio ricordare le Giornate europee dell’archeologia che si celebrano il 14 15 e 16 giugno #GEA2024 #EADays #AITBGEA2024

Per saperne di più https://ercolano.beniculturali.it/la-catastrofe/

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