Se c’è una cosa che tutti dovremmo provare, almeno una volta nella vita, questa è la Focaccia di Recco col formaggio IGP.

E per farlo dobbiamo venire a Recco perché si fa solo qui, in questo piccolo comune a est di Genova, e nei comuni limitrofi. Camogli, Sori, Avegno. Non per niente si fregia dell’Indicazione Geografica Protetta ed è prodotta seguendo un rigido disciplinare, stabilito dal Consorzio di Tutela, che ne regola le fasi produttive e gli ingredienti. Fra questi vi sono la farina di grano tenero, l’olio EVO e il formaggio fresco (stracchino o crescenza) prodotto da grandi aziende casearie con una ricetta dedicata. I volumi di produzione sono importanti, nonostante i produttori di Focaccia di Recco IGP siano una decina o poco più.

Cos’è la Focaccia di Recco e come si fa 

A Recco sono stata due giorni in compagnia di giornalisti da varie parti d’Italia, abbiamo visitato Recco e dintorni con grande soddisfazione perché ho conosciuto una parte della riviera di Levante a me ignota o quasi. 

Ho anche provato a farla: sembra facile perché bastano pochi ingredienti per la Focaccia di Recco: impasto semplice lievitato, spezzatura, formatura, farcitura e una breve cottura in forno. Ma non è così! Provate a tirare la sfoglia con un mattarello per farla sottile, e stenderla con le nocche delle dita con rapidi movimenti aerei, fino a renderla sottilissima “come la seta”. Questa è la parte difficile, poi dovete stenderla su una teglia di diametro 60 cm, appoggiare sulla superficie delle palline di stracchino e posare un secondo disco di pasta da schiacciare per farlo aderire sulla parte inferiore. 

Segue una rapida cottura in forno, pochi minuti a una temperatura elevata, attorno a 300°C. Cotta e Mangiata! La Focaccia di Recco IGP è buona, sana, leggera. Senza lievito e senza glutine, è adatta all’alimentazione di grandi e piccini. Quando ci avviciniamo a questa chicca della cucina ligure ci chiediamo anche: quando mangiarla e a cosa la possiamo abbinare. Direi che la Focaccia di Recco è sempre buona e anche in questa caldissima estate ha allietato i nostri pasti, all’inizio dei pranzi e cene all’aperto, accompagnata dai vini bianchi della Liguria più freschi come il famoso Vermentino e la Bianchetta

Cosa abbiamo fatto a Recco

Ho provato la Focaccia di Recco per voi a fine luglio, durante un viaggio stampa dal titolo Sapori in Paradiso che si sviluppa in questi mesi estivi in diversi momenti. L’attività, realizzata con il contributo del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle foreste, vede la collaborazione del Consorzio della Focaccia di Recco col Formaggio con un altro grande consorzio di tutela, quello dei Salumi DOP Piacentini. Prodotti di grande qualità (coppa, pancetta, salame) che nascono a poche decine di chilometri di distanza, sui Colli Piacentini, salumi amati dagli italiani e apprezzati sulle tavole di tutto il mondo. 

Se pensate di venire a Recco per vedere vecchie case abbarbicate su una collina, carrugi stretti e scalinate in pietra che scendono al mare, vi sbagliate. Pure io mi sbagliavo: il mare c’è, una piccola baia affollata d’estate dai numerosi bagnanti. Ai due lati vi sono calette e scogliere che si tuffano sul mare verde smeraldo, che hanno valso a Recco il titolo di Bandiera blu. Fra queste la Ciappea, dal nome della lastra di ardesia, la pietra scura, in dialetto ligure. A dire il vero a Recco ero già stata in una serata estiva di tanti anni fa prima di rientrare a Milano, quando abitavo in questa grande città. In tempo per consumare una focaccia e fare due passi con amici. Ora l’ho vista per bene: nei due giorni di viaggio stampa abbiamo visitato il centro di Recco e i dintorni, abbiamo conosciuto le autorità locali, i ristoratori e i produttori della focaccia con uno showcooking dedicato. Siamo usciti in barca, a bordo di una motonave della società Golfo Paradiso, per visitare l’abbazia benedettina di San Fruttuoso. Ho avuto il tempo per andare anche a Camogli. A piedi sotto il sole. 

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Sulle scale di Camogli una settimana fa. Avevo la mattinata libera così ho fatto una scappatella, prima di tornare a Recco e unirmi al gruppo per la gita in barca a San fruttuoso e le attività di Sapori in paradiso. Non ero mai stata qui a Camogli, incredibile. Con il telefono ho scattato solo 70 foto, con la Nikon molte di più! Cosa ho fatto?

  • La passeggiata di due km Recco Camogli, andata e ritorno sotto il sole cocente,
  • La visita al museo marinaro,
  • L’inseguimento stile paparazzi di una coppia di sposi per farmi foto e selfie con loro.

[Sapori in paradiso] Gita in barca a San Fruttuoso ieri pomeriggio. Abbiamo visitato l’abbazia benedettina e la mostra fotografica Ossia di seppia. Ugo Mulas Eugenio Montale. Recco. Camogli. Punta Chiappa. San fruttuoso andata e ritorno h 15-18. A parte che c’era troppa gente sulla spiaggetta, ma è normale a fine luglio, tutto il resto mi è piaciuto un sacco e mi sarei fermata volentieri per salire sulla torre e vedere il panorama dall’alto. Non ho avuto tempo, tornerò!

Cosa vedere a Recco

Recco appartiene alla Città metropolitana di Genova e ha quasi 10.000 abitanti, si trova a circa 20 chilometri a est del capoluogo ligure e confina con i comuni di Avegno, Camogli, Rapallo, Sori. Recco si presenta come un moderno aggregato di case, l’uscita autostradale e la stazione dei treni che la collegano alla Liguria sull’asse est – ovest, e la unisce a Milano sull’asse nord – sud. Un grande ponte ferroviario altrettanto moderno che la taglia in due. Bombardata a più riprese durante la seconda guerra mondiale è stata distrutta quasi completamente, ha poi investito in attività manifatturiere, in infrastrutture e… nella focaccia! 

Recco in altre parole ha sfruttato la sua posizione strategica per rinascere, creando opportunità economiche da quella che è stata la sua sfortuna in tempo di guerra. Nel palazzo del Comune si conservano vecchie immagini della vecchia Recco, fanno impressione perché non ho riconosciuto quasi nulla della città che ora ci ha ospitato. Sono rimasti in piedi pochi edifici: antichi palazzi con le facciate dipinte, edifici religiosi come le tre chiese del centro. 

  • Santuario di Nostra Signora del Suffragio.
  • Chiesa di San Giovanni Battista.
  • Convento di San Francesco.

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[Sapori in paradiso] Santuario di nostra signora del suffragio a Recco. Uno scrigno di spiritualità, santuario attivo da 200 anni ma con una storia molto più antica. Bello da vedere fuori e ricco all’interno con l’arte rococò e opere dal Settecento in poi. Per fortuna è arrivata fino a noi e si è “salvata” perché Recco ha subito molti bombardamenti durante la seconda guerra mondiale e ora si presenta come una cittadina moderna. Un enorme ponte l’attraversa anzi la taglia in due. E poi ci sono le sue chiese, ho visitato anche san Francesco e san Giovanni.

Mangiare e dormire a Recco e dintorni

Abbiamo dormito da Manuelina, locale attivo sin dall’Ottocento, albergo e ristorante che condivide con O Vittorio il titolo di locale storico. Entrambi offrono ospitalità e ristorazione con un focus importante sulla cucina ligure, di mare e di terra, ottimi vini locali e non solo da abbinare. 

Per un aperitivo in spiaggia ci siamo fermati al Baretto da Ivo dove ci ha raggiunti il decano della Focaccia di Recco, attivo da ben otto generazioni. Panificio Moltedo “Titta” ci ha fatto provare le sue focacce con e senza cipolle.

E per l’ultimo pranzo ci siamo trasferiti a Sori, alla trattoria il Boschetto, un altro locale associato al Consorzio che vede al lavoro tre generazioni e da 60 anni mantiene viva la cucina tipica locale. 

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[Sapori in paradiso] Cosa non farei per una focaccia? Se poi parliamo della focaccia di Recco farei… Il giro d’Italia da est a ovest! Arrivata da Manuelina a Recco dopo un viaggio rocambolesco, vi mostro alcune immagini di questa focacceria storica poi esco. Voglio fare due passi, sgranchirmi le gambe e aguzzare il palato. Fra due ore usciamo a cena e iniziamo tre giorni di presstour.

[Sapori in paradiso] Come si fa la focaccia di Recco? La prima sera al ristorante O vittorio l’ho vista con i miei occhi, poi la seconda sera da Manuelina l’abbiamo fatta. Cotta e mangiata! 

Augurando un luminoso futuro a tutte le squisite persone incontrate a Recco, ringrazio coloro che ci hanno ospitato per mangiare e dormire, per conoscere le bellezze storiche di Recco e i preziosi scenari naturali circostanti. Una delle sfide del futuro per i consorzi di tutela è rendere i consumatori consapevoli di questi valori e indirizzarli verso scelte consapevoli a tavola. Dare valore a prodotti a marchio riconosciuti, il vero Made in Italy che tutto il mondo ci invidia, come la Focaccia di Recco IGP e i Salumi DOP piacentini, rende merito ai produttori e ai territori coinvolti, aiuta a dare loro il giusto valore e a differenziarsi da prodotti fatti altrove, con materie prime e tecniche produttive diverse. 

Post in collaborazione con https://www.focacciadirecco.it/ 

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