Diario giornaliero del mio viaggio in solitaria in Perù: primo giorno
Il 5 novembre atterro a Lima, aeroporto Jorge Chavez, dopo circa dodici ore di volo da Madrid con la compagnia Air Europa. Mi stropiccio gli occhi mentre guardo fuori dal finestrino e non è per il sonno (ho dormito, sono fresca e riposata) ma per la meraviglia di essere qui per la seconda volta, a visitare il Perù dopo le prime volte nel 1996. Anzi in quell’anno sono venuta per lavoro, in Sudamerica in generale e a Lima in particolare, più volte quando vendevo le macchine per fare il pane. Questa è una storia bellissima e la ripeterò più volte al giorno, con gli aneddoti belli e brutti, alle persone incontrate che chiedono cosa ci faccio qui. Esco dall’aereo, seguo le frecce per l’uscita, vado in bagno. In aeroporto la trafila per uscire è sempre la stessa, bella la fila al controllo passaporti, brutto che non mettano il timbro, non ho capito il perché. Sarebbe il primo timbro su un passaporto nuovo di zecca, pazienza. Cerco un ufficio cambio per prendere un po’ di soles, cambiare il minimo indispensabile che qui si sa non conviene. Mi connetto al wifi e mando un messaggio ai miei che sono arrivata tutto ok. Cerco su Google maps la stazione dei bus che vanno verso sud, ho gli orari ma non il biglietto.
Fuori dall’aeroporto
Ora al momento di uscire fisicamente dall’aeroporto ho sempre un brivido lungo la schiena, una sensazione bella e brutta come tuffarmi. Faccio un respiro profondo ed esco, nel piazzale decine di taxisti con il loro badge identificativo ci aspettano per portarci via. Ne scelgo uno o forse lui sceglie me, gli dico dove devo andare, mi dice quanto costa e via. Attraversare la capitale è come riavvolgere il nastro, sempre quello del 1996 quando in Perù governava Alberto Fujimori e Sendero Luminoso si faceva sentire, purtroppo anche fuori dal paese. Lima era molto diversa, e pure io, anche se non passiamo in Plaza de Armas vediamo una parte del centro e altre due belle piazze, Dos de Mayo e San Martin. Che ricordi! Il taxista mi descrive il tragitto e cerca a parole di farmi rilassare, anche se so dove stiamo andando non sono a mio agio. Cercavo un taxi con la scritta luminosa, i cartelli adesivi sulla portiera, il tassametro. Fuori dall’aeroporto sono diversi. Inoltre non c’è molto traffico ma quelli che guidano sembrano su una pista di formula uno. Sono contenta di arrivare a destinazione e di farmi aiutare fino alla biglietteria della stazione dei bus. Pago il taxista e poi sono di nuovo sola con i miei bagagli, trolley e zainetto. Alle otto di mattina al baretto della stazione faccio la mia prima colazione peruviana, gallette e caffè lungo, poi vado alla corsia dove parte il bus per Pisco. La sala d’attesa ha le linee di Nasca disegnate alle pareti, i tavolini del bar hanno la mappa del Perù sud con indicate le fermate e siti turistici. Quante belle sensazioni dentro di me anche nell’attesa! E che gioia salire a bordo!
Sul bus da Lima a Pisco
Sono pronta per quattro ore di viaggio verso sud. Mi prometto niente foto in movimento, i social possono aspettare e la regola rimane per tutti i dieci giorni di viaggio. Si parte! Ho già detto che è domenica mattina e come ogni città, anche Lima si sveglia sonnacchiosa e senza fretta? Per me è bellissimo vederla da una posizione protetta, comodamente seduta su un bus moderno, quasi di lusso. Le poltrone sono ampie e comode, anche per dormire, manca solo il wifi che chiederò prima di ogni viaggio in bus, ricevendo sempre la stessa risposta negativa, peccato ma ve lo racconterò meglio. Cosa si vede di là dal vetro? Sobborghi e avenidas lunghissime tutte larghe e dritte, ci mettiamo molto tempo a uscire da Lima ma la capitale ha ben 16 milioni di abitanti, è enorme e molto estesa con lingue di asfalto che vanno in ogni direzione. A ogni semaforo rosso ci fermiamo, raggiunti subito da venditori ambulanti, suonatori e giocolieri pronti a esibirsi per noi. Vedo suoi aspetti “normali” che mi fanno piacere, persone che portano fuori il cane, altri a passeggio, no ricchezza, no povertà. Lima è una città variopinta, dai cavalcavia della sopraelevata si vedono i piloni decorati con piccoli murales a tema sociale, nulla di aggressivo o impattante. Si chiama Muralizacion e queste file di manifesti colorati fanno pensare, sul momento mi sforzo di capire – e ora di ricordare – ognuno di loro. Diversi sono i muri dipinti con slogan politici (di tutti i colori) e pubblicità, negli anni Novanta, ai primi viaggi quaggiù, mi avevano colpito e ora pensavo che fossero un retaggio del passato. Invece sono ovunque e li vedrò ancora per tutto il viaggio: sono uno spaccato della società peruviana con i suoi problemi sociali, economici, politici.
La carretera Panamericana Sur
Quando inizia la Panamericana questo nome evoca subito grandi viaggi in spazi immensi lungo la costa pacifica dell’America. Pur avendo studiato i luoghi delle visite prima di partire, la visuale mi lascia senza fiato e mi mette curiosità. Ogni tot km pens “Cosa ci sarà lì dietro?” Sono soprattutto le dune costiere a richiamare la mia attenzione con la loro immensità, questo deserto si sviluppa in altezza e in lunghezza per chilometri, lasciando intravedere a tratti l’azzurro del mare. L’oceano pacifico è l’altro immenso elemento presente nella prima parte del viaggio, ho tanto desiderato vederlo ed eccomi accontentata. Al suo cospetto sono davvero felice. Frecce, cartelli e indicazioni stradali non mi distraggono e tutto sommato le quattro ore di viaggio in bus passano bene. Pisco arriva come un miraggio e pure questo era un luogo che desideravo vedere, che solo a nominarlo mi viene l’acquolina in bocca, chissà perché. Pisco in realtà è tante cose, è un distillato che si fa qui e nella vicina città di Ica. Contesa fra mare e terra, la zona fertile delle coltivazioni è una lunga intensa striscia di frutteti e vigneti. Alla stazione dei bus trovo un micro taxi che mi porta in pochi minuti al mio alberghetto, trovato su Instagram (!!!) e prenotato dall’Italia. L’unico con vista sull’oceano, altri erano in centro città ma ci si arriva in meno di mezz’ora a piedi, sono felicissima della mia scelta e ancora di più sono felice quando alla reception mi mandano subito su nella camera, sempre con vista sull’oceano dove vedrò un tramonto spettacolare oggi, la prima sera del mio viaggio.
Passeggiata al centro di Pisco
Non credo di avere atteso molto per uscire anzi, schizzo fuori subito dopo avere mollato i bagagli in camera. Con un po’ di fame esco e vado a destra fino al mare. Attenzione agli tsunami c’è scritto su un cartello minaccioso, mentre Malecon e muelle c’è scritto su altri due cartelli, due parole molto più evocative e tranquillizzanti. Un molo che cade a pezzi si infila verso le acque dell’oceano, tiepide e tranquille. In due piccole lagune si bagnano vari trampolieri tra cui i fenicotteri rosa che non mi aspettavo proprio. Li vedrò anche più avanti, in uno scenario ancora più inatteso. Famiglie in gita domenicale mangiano e ascoltano musica a palla, prendono il sole sulla spiaggia e si bagnano nelle calde acque dell’oceano. Mi salutano, vogliono parlare ma non sono ancora pronta, saluto, sorrido e me ne vado nelle stradine interne verso il centro. Pisco oltre alla sua fama di produzione di bevande ha anche una forte rilevanza storica per il Perù, da qui è iniziato con uno sbarco la liberazione del popolo dagli spagnoli, terminata con successo nel 1821 come ricordano altri cartelli. Questo alla rotatoria è il mio preferito: Pisco culla della bandiera, porta della libertà. Ora ho molta fame e cerco un ristorantino nel viale di accesso a plaza de armas, la prima piazza principale che troverò con lo stesso nome, ma fattezze molto diverse, nelle altre città. Scelgo uno dei tanti localini e prendo subito un bel ceviche, innaffiato da una fresca birra locale. Il gestore cubano mi racconta la storia della sua vita travagliata e come è arrivato fino a qui, devo sforzarmi per potermi alzare e riprendere il cammino verso il centro.
Plaza de Armas Pisco di giorno e di sera
Mi hanno detto che stasera ci sarà la sfilata delle scuole con i carri allegorici, intitolata a Von Humboldt lo studioso tedesco di cui si parla molto per la corrente marina a lui dedicata. Curso Humbolino si chiama, non vedo l’ora di vederlo, intanto mi godo la piazza vuota e transennata, con al centro un piccolo giardino con alberi, statue e panchine. Ai quattro lati si distinguono palazzi e vecchie chiese, transennate per i danni dell’ultimo terremoto. Non hanno intenzione di restaurare nulla. Giro attorno più volte e rientro in tempo per ammirare il tramonto infuocato sull’oceano, la prima elevata punta di felicità del viaggio. In hotel sto poco, col buio però non torno in piazza a piedi ma su uno dei tanti tuktuk che fanno servizio H 24 e mi portano a destinazione, in poco tempo e con pochissima spesa. Che bellissima sfilata! Sembra non finire mai e infatti mi colloco a vari angoli della piazza per vedere l’accesso dei carri, affollati di studenti che rappresentano personaggi dello spettacolo, dei fumetti eccetera. Affollata è la piazza, è tutto sicuro e tranquillo come piace a me. Mi sono data dei tempi per non rientrare tardi in hotel ma quando penso che sia l’ora, prendo una laterale che invece mi trascina dall’altro lato della festa, se possibile ancora più avvincente. Su una delle vie di accesso infatti sfilano decine di scuole di ballo che si esibiscono (a terra e sui carri) con delle performance notevoli, faccio uno dopo l’altro una cinquantina dei miei piccoli video, da dare in pasto ai social un poco per volta. Le esibizioni sono una più bella dell’altra, di tutti i colori, alcune più tradizionali altre più moderne. Non vorrei proprio andarmene anche perché lo spettacolo non accenna a finire, dopo oltre un’ora però mi arrendo all’evidenza che deve finire la mia prima lunghissima giornata in Perù. Con il taxi tuctuc rientro e vado a dormire. Buenas noches.
Il racconto della giornata sulla mia pagina facebook Gamberetta travelblog
05 novembre 2023
[Corso humbolino edicion N XXVI en la Plaza de Armas de Pisco] Questo titolo mi ha portato in piazza alle ore 18, sapendo più o meno che avrei trovato carri allegorici e un concorso a premi fra le classi delle scuole locali. Anzi del Collegio Alexander Von Humboldt che giustamente è una figura importante sul pacifico, per la storia e la geografia. Humbolino viene da Humboldt. Pensavo di starci un’ora e venire via ma fino alla fine, tipo 3 ore, ho voluto vedere sfilare accanto a tanti carri coloratissimi (come nei migliori carnevali) scuole di ballo e folklore con le relative bande che hanno suonato, cantato e ballato per noi in una sarabanda di colori e suoni stupenda. Ho fatto tante foto e soprattutto video, più di 50 shorts (grazie al telefono nuovo Xiaomi) per questo spettacolo di tante belle persone, per nulla turistico, dove i peruviani di tutte le età, protagonisti e spettatori, hanno dimostrato una grande gioia di vivere. Attorno alla piazza c’era un gran fermento e la solita sfilza di ambulanti con carretti e vassoi di cibo e bevande, uno spettacolo nello spettacolo #gamberettainperu day 1
Hola amigas y amigos… Malecon y muelle, con queste due parole Pisco mi ha accolta stamattina, sulla spiaggia dove molte famiglie prendono il sole e si bagnano nelle acque dell’oceano pacifico. Non mi aspettavo questa accoglienza quasi estiva ma qui è normale, con quasi 30 gradi. Ho scelto un alberghetto qui vicino e dopo aver fatto tante foto sono venuta a piedi in Plaza de Armas, dove i colori degli edifici moderni nascondono i danni dell’ultimo terremoto, che nel 2007 ha distrutto quasi tutti gli edifici antichi. In mezzo tante cose, cartelli divertenti (a parte quello sullo tsunami) cani simpatici, bella gente, zero turisti. Sono partita alle ore 8,30 dalla stazione Peru bus in calle Mexico 333 a Lima, 4 ore sulla Panamericana e poi il mare, l’oceano pacifico che non vedevo da decenni! Anche il mio ristorantino è per famiglie indovinate cosa ho ordinato? Inizia con la C e inizia qui #gamberettainperu day 1
Ho potuto intraprendere questo viaggio grazie a un biglietto aereo Air Europa vinto nel novembre 2022.
L’assicurazione viaggio è stata offerta da Heymondo.
Se questo diario di viaggio ti è piaciuto fra poche settimane pubblicherò la giornata successiva. Cerca con la lente il Perù per tutti i post pubblicati. Se invece vuoi sapere le informazioni pratiche di viaggio leggi qua
https://www.gamberetta.it/it/2023/11/26/cosa-vedere-in-peru-in-dieci-giorni/