La città di Monaco, capitale della Baviera, è ritenuta comunemente la porta di accesso alla Germania e la meta dei viaggi di tantissimi italiani, che oggi vengono qui per lavoro, studio o vacanza. Da Monaco si dipartono vecchie e nuove vie di comunicazione: da un lato vi sono collegamenti stradali e ferroviari per muoversi in modo efficiente e rapido, dall’altro vi sono vie fluviali e piste ciclabili. Tali percorsi lenti sono studiati per i viaggiatori di oggi che si muovono in modo sostenibile: in barca, a piedi e in bici. C’è tanto da scoprire fuori dalla città! Come in tutte le regioni, in Italia come in Germania, una volta che usciamo dal capoluogo le località più piccole ci attendono con i loro grandi tesori.

Nel mese di maggio 2019 ho partecipato con tre giornalisti italiani a un interessante viaggio stampa alla scoperta della Baviera orientale. Focalizzato sulla storia e cultura locale, sulle tradizioni e la gastronomia, ci ha permesso di conoscere quattro cittadine: Neumarkt, Amberg, Weiden, Regensburg, che si trovano sulle sponde di fiumi grandi e piccoli come il Danubio e il Vils.
Nel mese di marzo 2025 sono tornata, stavolta da sola e sempre con il prezioso supporto di Ostbayern Tourismus, per vedere le città più piccole. Landshut, Straubing, Deggendorf, Passau, più l’abbazia di Metten. Anche queste cittadine mi hanno sorpreso per il loro ricco patrimonio, storico e urbanistico, e per la bellezza dei paesaggi circostanti. Con la primavera alle porte la natura era pronta a sbocciare, il lavoro nei campi era già in fermento, c’erano tutti i colori e profumi più belli. La sobrietà e operosità degli abitanti hanno fatto da sfondo alle visite, ero sola e viaggiavo in auto: ho assaporato libertà ogni momento del viaggio.
Marzo è un mese di passaggio e sono stata fortunata: il tempo atmosferico ha alternato giornate limpide di sole a momenti di pioggia, che non mi hanno fermato, ci mancherebbe. E senza turisti, né tedeschi né tanto meno stranieri, mi sono sentita perfettamente a mio agio con i locali. Dingolfing è rimasta fuori dal giro ma sarà la scusa perfetta per tornare in Baviera orientale. Assieme ai percorsi nella natura da scoprire a passo lento: a piedi, in bici e in barca.
Neumarkt
La nostra prima tappa mi è piaciuta per l’impianto urbano ordinato e il susseguirsi di antichi edifici come la cattedrale e il municipio di epoca tardo gotica, sapientemente restaurati.

Amberg
È la località che più mi ha colpito per le sue suggestioni dal passato: nel centro storico gli edifici sono racchiusi fra alte mura delimitate dal corso del fiume Vils. Esso si può percorrere su barche dal fondo piatto per avere un punto di vista speciale su questa bella cittadina e sulle numerose aree verdi, prati e colline boscose che la circondano. Qui spiccano chiese più recenti come la barocca Maria Hilfberg e la Cattedrale di vetro. Qui arrivano gli echi del Bauhaus che compie cent’anni proprio nel 2019.

Weiden
Un tempo era la città del vetro, oggi è la città della ceramica e dello Jugendstil. Nella chiesa dedicata a San Giuseppe, tutta decorata con tessere dorate, a un certo punto ho pensato che Gustav Klimt uscisse a salutarci da dietro una colonna, vestito con un lungo manto dorato.

Regensburg
Alla fine del nostro tour ha stuzzicato tutti i miei sensi. Da una parte con le suggestioni delle viuzze in centro, piene di negozi, e dall’altra lungo il fiume Danubio che la protegge sin dai tempi degli antichi Romani. E a Regensburg la festa della birra, il Dult, è stata la mia esperienza preferita! Qui infatti ho trovato persone di ogni età sedute felicemente insieme su lunghi tavoli di legno. Tutte avevano facce felici e spesso erano vestite coi costumi tradizionali, accomunate dalla voglia di stare insieme, cantare, ballare. Anche bere birra ovviamente, ma in modo consapevole.

Landshut
Il primo giorno del mio secondo soggiorno bavarese mi sono svegliata con il cielo blu e un caldo sole primaverile. Per quattro ore ho camminato su e giù per le vie di Landshut inebriata dalle forme dei suoi ricchi palazzi, delle tante chiese e dei panorami sulle rive dei fiumi. Alle otto del mattino ho osservato i banchetti del mercato pieni di mercanzie di ogni colore, affollato da tante persone. Poi sono salita su per le scale fino al castello di Trausnitz per ammirare la città dall’alto. E infine sono scesa sul sentiero nella foresta che mi ha riportata in città. Bellissimo!

Straubing
Partendo da Theresienplatz e Ludwigsplatz, le due piazze principali affiancate, ho girato nelle vie fra palazzi di varie epoche: medievale, barocca, neoclassica e quel liberty tanto elegante che qui chiamano Jugendstil. Fra i saliscendi delle piccole vie circostanti, strade a ciottoli piene di storia, ho trovato l’anima medievale di Straubing: case e chiese, mattoni a vista, porte e mura, fossati di protezione. Straubing è una cittadina deliziosa, a misura d’uomo, vivace anche grazie alle attività artigianali. Alla partenza ho salutato il fiume Danubio che sulla cartina si trova poco più basso di altitudine e più su, a nord del centro storico.

Deggendorf
Il cuore di questa cittadina medievale alle porte della foresta bavarese è la piazza Michael Fischer. Il suo fronte compatto di case a graticcio è chiuso in una ellisse che definisce il perimetro della città antica di Deggendorf. Gli antichi edifici della piazza sono la chiesa del Santo Sepolcro e il municipio con la torre civica. Le fontane e i banchetti del mercato le danno vita assieme alle persone di passaggio. Verso nord, nella piccola chiesa evangelica si prepara il concerto della settimana santa, il Requiem di Mozart nientemeno. Verso sud la grande chiesa parrocchiale di Maria Himmelfahrt a cui si accede da ripide scale e dietro il cimitero. Niente musei, è lunedì e sono chiusi.

Passau
A Passau si incontrano non due fiumi ma ben tre. Danubio, Inn e Ils. La confluenza è un luogo magico dove vedere da terra l’incontro fra le acque, dai colori e densità diverse. Oppure potete ammirare i tre fiumi e la città da una delle imbarcazioni che per tutto l’anno, tranne i mesi invernali, partono per un’ora di navigazione e mostrano Passau da una prospettiva diversa. Ci sono anche le classiche navi per le crociere fluviali, di più giorni. Passau è una splendida città costruita su vari livelli, con strette viuzze e saliscendi alternati agli ampi spazi degli edifici storici più importanti, come il castello sulla collina e soprattutto la cattedrale. Santo Stefano è la più grande cattedrale barocca della Germania e all’interno custodisce l’organo più grande del mondo.

Abbazia di Metten
Ho inserito questa visita perché Metten è molto vicina a Deggendorf ed ero attratta dall’abbazia (ho un debole per questi luoghi di culto pieni di fascino). Ho trovato un complesso enorme, Metten è un luogo spirituale visibile da lontano, con la chiesa e campanile che svettano sulla campagna circostante. Composto da varie unità ha molti spazi adibiti al culto religioso, inclusa la clausura e molti spazi d’uso civile, come la scuola.

Queste cittadine hanno in media circa 40.000 abitanti tranne il capoluogo della Baviera orientale Regensburg, che ne ha 160.000, e le caratterizzano alcuni tratti comuni. Ricche di una storia millenaria che affonda le radici ai tempi dei Romani, oggi sono delle chicche dove è bello vivere ed è bello andare a passeggio da turisti. Tutti godono di questa bellezza perché viene dato valore a ogni singola pietra, inoltre qui si trovano diversi musei tematici (storia locale, auto d’epoca, birra e altri prodotti agroalimentari) con allestimenti allo stesso tempo avveniristici e rispettosi dell’architettura originaria. Fra le varie attività noi abbiamo ascoltato musica all’aperto e al chiuso, nella stagione estiva si terranno festival, concerti ed eventi all’aperto per attrarre visitatori vicini e lontani. Le amministrazioni locali ci tengono. E tengono soprattutto alla qualità della vita che ho trovato elevata, o meglio equilibrata, in quanto i servizi come parcheggi e trasporti pubblici sono efficienti e funzionali. I pochi hotel in centro sono piccoli e convivono, grazie a regole precise, con le più attuali modalità di alloggio condiviso.

In Baviera orientale ho ritrovato le suggestioni della mia gioventù e dei viaggi nel centro dell’Europa, la vasta area del vecchio continente estesa tra la Francia, il Benelux e appunto la Germania. La Mitteleuropa è stata la destinazione di viaggi grazie ai quali sono cresciuta. Oggi come trent’anni fa, mi specchio e mi riconosco in questi paesaggi che mi riportano indietro nel tempo. Sono rimasti tali i prati e pascoli verdi e gialli, è uguale il profumo dei cereali alla base della ricca agricoltura, di un allevamento variegato e sostenibile, dell’alimentazione umana, anche se una buona dose di tecnologia ha migliorato le pratiche agricole e le attività collegate. Questo resta un modello per me, ogni volta che ci torno ripenso al ruolo della Germania nella costruzione dell’Europa di oggi perché la storia insegna, in particolare in Germania, e spiega molti avvenimenti dell’ultimo secolo. Le situazioni e vicende passate hanno forgiato la storia europea degli ultimi anni, sospesi tra le aspirazioni delle generazioni che guardano al futuro e gli echi mai sopiti del passato. E la storia insegna soprattutto come i popoli uniti possono convivere e prosperare, pur nel rispetto delle diversità.

Monaco infine sorprende con i suoi numerosi luoghi di interesse e attrazioni, che accontentano proprio tutti. Facile da raggiungere dall’Italia, in auto o in aereo ma anche con i comodi treni delle ferrovie (tedesche e non solo) in partenza da Verona e altre città, rappresenta una sintesi perfetta del suo Paese ma è diversa dalle cittadine che la circondano, immerse tra boschi e colline che si estendono verso il confine ceco a est, austriaco a sud. Tali confini tutto sommato sono recenti, infatti le persone anziane e molti miei coetanei tedeschi tuttora si sentono vicini ai popoli con cui hanno condiviso un lungo percorso storico, e ricordano le tradizioni secolari che li accomunano, una per tutte la produzione della birra. Cito la birra perché viaggiando in Baviera troviamo la birra locale, anzi più d’una birra, in ogni cittadina. La birra è molto più di una bevanda, per i bavaresi è uno stile di vita al pari del vino per noi italiani. Per questo le si dedica un festival mondiale che attira milioni di spettatori a Monaco a fine settembre, la famosissima Oktoberfest, e analoghe manifestazioni locali magari più piccole, ma non meno sentite, presenti in varie località tra la primavera e i mesi autunnali. Come il già citato Dult di Regensburg, dove mi sono tanto divertita! Ma vi racconto tutto nei prossimi post dedicati a ciascuna città.

Ringrazio per la perfetta organizzazione l’Ente nazionale germanico del Turismo in Italia e l’omologo ufficio del turismo della Baviera orientale, i nostri accompagnatori, gli amministratori locali, le guide nei musei e nelle città. Queste persone mi hanno fatto amare la loro regione mettendomi in testa diversi itinerari futuri che ora studierò, per tornare alla scoperta delle loro bellezze naturali, delle tradizioni, delle opere dell’uomo.
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