Venerdì 08 07 – Il giorno del ritorno a UB è arrivato, anche oggi ci vogliono 6h di fuoristrada, sono triste ma mi consolo al pensiero che in città mi darò allo shopping. Anche questo percorso è interessante, con il graduale passaggio dai colori del Gobi alle ritrovate tonalità di verde della steppa. Tre gazzelle, rapidissime, ci attraversano la strada. Mangiamo per l’ultimo giorno nello Uaz, abbiamo portato tanto cibo dall’Italia che ce ne avanza. Ritroviamo l’asfalto e, prima delle 14 come Tsojoo aveva promesso, siamo in vista dei sobborghi della capitale con le caratteristiche negative che ci aspettiamo: zone industriali, fumo, ciminiere, traffico, inquinamento. Ci fermiamo in un outlet che vende abbigliamento in lana, acquistiamo sciarpe e guanti ma non prendiamo maglie né giacche o coperte. Ci vuole molto tempo per attraversare la città e arrivare al ns hotel in centro. Diamo la mancia a Tsojoo, è stato proprio bravo, ci dispiace salutarlo, lui va a casa ad abbracciare il figlioletto e ci raggiungeranno per cena. Dopo una doccia velocissima usciamo con Bothro, destinazione Narantuul dall’altra parte della città. Ci accompagna, su un furgoncino nuovo e pulito, lo stesso autista del primo giorno, in questo mercato popolare si paga un simbolico biglietto d’ingresso, 50 TUG, è come un enorme centro commerciale a cielo aperto dove ognuno ha il suo banchetto fisso. Io e Serena guardiamo le maglie (prenderò un bel twin set in lana di yak), Bothro cerca un vestitino e delle scarpe nuove per la serata. Tutto o quasi viene dalla Cina, per fortuna i prezzi sono bassissimi. La sezione “Vendita gher a pacchetto e pezzi di ricambio” è la più caratteristica e istruttiva, purtroppo abbiamo solo il tempo di una visita frettolosa. Siamo di corsa, da Sukhbataar Square raggiungiamo lo State Department Store, quinto piano, pure qui c’è da sbizzarrirsi con i souvenir. Rientriamo a piedi in hotel, subito usciamo per cena, Bothro ha trovato un ristorante mongolo carino e con un buon rapporto qualità/ prezzo. Mangiamo ancora un piatto di verdura, la carne con contorno e il dolce, beviamo birra alla spina. Accanto al ns tavolo una comitiva di ventenni schiamazza, non c’eravamo più abituati. Il bambino di Tsojoo è carino, gioca con noi, ma soprattutto abbraccia il padre che, dopo cena, lo porta a casa per tornare da noi… in discoteca. Dopo tante sere in cui andavamo a letto presto, stasera non ci togliamo nulla, i miei ragazzi mi portano allo String dov’erano stati la prima sera senza di me, tutti insieme balliamo, cantiamo, seguiamo il karaoke e il gruppo filippino che suona. Conosciamo i giovani professionisti urbani di questa città strana, piena di contrasti e tutta proiettata al futuro. Rientriamo alle 2, come quand’ero giovane, tanto domani abbiamo 11h di treno per riposare!!

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