Il Carso ha nel nome il fascino misterioso delle terre di confine che rappresenta alla perfezione: per dove si trova, tra Italia e Slovenia, per com’è stretto tra terra e mare. Collocato vicino al più famoso Collio rappresenta un microcosmo naturale aspro e schivo, tanto quanto parrebbero a prima vista (e al primo ascolto) le sue genti. La parola stessa, Carso, evoca grotte, anfratti, fiumi sotterranei e i fenomeni correlati; da qui proviene la parola “carsismo”.

Si tratta di un altopiano calcareo in parte costituito da terreni ora marnosi e sabbiosi, ora calcificati e pietrificati. Siamo ai bordi dell’Italia, ma solo da un secolo, il Carso infatti per due terzi ricade nelle province di Gorizia e Trieste, e per un terzo in Slovenia. La vicina Croazia si trova a 30 chilometri di distanza e definisce un triangolo omogeneo dove il Carso, con soli 70 chilometri di ampiezza, “contiene” tutti i protagonisti della serata. Piccolo no? Altre zone enologiche prestigiose e famosissime nel mondo sono ben più estese: la Borgogna su 200 chilometri, Champagne e Central Coast in California rispettivamente su 150 e 800 chilometri. Trieste con la sua piccola baia assomiglia a città lontane come Vancouver, Seattle e San Francisco nella costa ovest americana, Sydney, Melbourne e Adelaide in Australia, dietro le quali si coltiva la vite.

Piccoli sono i vigneti che producono questi vini, per un totale di circa 800 ettari (in passato erano quattro volte tanto), collocati a circa 300 metri slm. Questa è viticoltura eroica, ha bisogno di trattamenti scarsi o nulli. La raccolta è ovviamente manuale, a volte persino la diraspatura lo è! Molti produttori non arrivano a dieci ettari impiantati a vigneto; pure le rese sono basse, 60 quintali a ettaro circa. Eppure il prodotto finito ha un rapporto qualità / prezzo ottimale, intorno ai 10 euro a bottiglia. Questo per dare un po’ di cifre, ora che ho dato i numeri spero di farvi sognare, invogliare alla visita e all’assaggio, ricordando che è bello venire qui in ogni momento ma, se potete scegliere, fatelo nelle stagioni di mezzo.

Piccolo è bello, lo sentiamo tutti i giorni da chi esalta i migliori prodotti tipici italiani tra cui senz’altro rientrano i vini. Sentir parlare i vignaioli del Carso orgogliosi del loro territorio e dei loro vini, un mese fa, mi ha emozionato più del solito; Ringrazio Lionella Genovese che ho rivisto con piacere all’Osteria alla Pasina di Casier, lei organizza questi pregevoli eventi con regolarità e, con il suo marchio EleganzaVeneta,riesce a stupire noi appassionati con perle enoiche sempre nuove. Mi piace far viaggiare con la fantasia i miei lettori e amo le analogie in enologia, spero di esserci riuscita e ora sono pronta per esplorare, per vedere con i miei occhi. Tutto quanto riportato finora è stato raccontato dagli oratori, studiosi e sommellier, intervenuti all’inizio della serata. Attendo trepidante la prossima degustazione!

Il titolo dell’evento era “Teranum e i vini rossi del Carso”, un’anteprima per il Veneto di vini che solo ora, ad aprile, arrivano sul mercato. Non amo parlare di tecnicismi, mi piace di più raccontare il territorio però dovete sapere questo.

Aziende presenti:

  • Bajta
  • Skerk
  • Zidarich
  • Grgic
  • Merlak
  • Kocijancjc Rado
  • Kovac
  • Cotova klet

Abbiamo assaggiato Terrano e Refosco: il primo proviene dalle terre rosse, il secondo dalle terre bianche del Carso. Otto vini rossi da conoscere e apprezzare nelle loro sfumature di colore, nella ricchezza olfattiva e nella profondità gustativa nonostante quelli del 2017 siano ancora poco affinati. Hanno dei tratti comuni che rispecchiano il territorio: acidità elevata, sentori di frutti rossi e frutti con osso, a volte note erbacee e floreali. Spigolosi al primo assaggio, quando utilizzano il legno (botte grande o piccola) per l’affinamento non si sente molto; questi vini si fanno apprezzare soprattutto alla fine.

Sono stati interpretati, anzi raccontati, dai produttori, ben cinque vignaioli venuti a Treviso per rappresentare un territorio che io conosco ancora poco. Le loro aziende portano il nome delle persone o dell’attività: Grgic, Kovac, Cotova Klet, Kocjancic Rado, Mate Vekic. Producono altri vini oltre a Terrano e Refosco: Vitoska e Malvasia sono i più noti, ma ci sono anche spumanti e rosati. Alcuni fanno l’olio, una chicca poco conosciuta ma di gran pregio. O hanno arricchito l’offerta con la produzione zootecnica, la fattoria didattica e la produzione di ortaggi. Ma sempre più l’agriturismo è il completamento ideale che spesso cerchiamo in una zona vinicola, sinonimo di ospitalità, per mangiare bere e dormire vicino a loro, ciò che chiamo sempre “Turismo rurale di qualità”. Ci sono anche le osmize che punteggiano le strade del Carso, i piccoli agricoltori locali che per soli otto giorni all’anno possono vendere i loro prodotti. E su tutto c’è la città e il golfo di Trieste, dove passerete sicuramente, che vi accoglierà con un abbraccio al vostro arrivo. Buon viaggio!

Link utili:

http://www.mateoliveoil.com/contatti/

Home

http://www.kovac.it/

https://cotova-klet.si/

http://www.grgic.it/it/contatti-3

http://agriturismogrgic.com/#contatti

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