Ieri mattina sono stata a Venezia per Feel Venice, l’evento firmato dal Consorzio Vini Venezia che si ripete ormai da sette anni nella magica cornice del Convento dei Carmelitani Scalzi, proprio accanto alla stazione di Santa Lucia. Ogni volta che arrivo mi dico “sarà come gli anni scorsi” e invece quando vengo via provo sensazioni nuove, nuovi vignaioli da conoscere e andare a trovare in cantina, vecchi amici con cui chiacchierare, nuove conoscenze enoiche – scusate se è poco.

Feel Venice ripropone la magia di presentare o meglio scoprire, come recita il claim dell’evento scoprendo i vini della tradizione, alcuni dei migliori vini veneti, in un setting più unico che raro ove regna il silenzio anche quando è affollato di winelover. Alte mura circondano e proteggono il giardino mistico, tornato a nuova vita da una decina d’anni. Il progetto per la sua valorizzazione ha visto i Frati Carmelitani Scalzi in prima linea assieme a risorse diverse che ora ci permettono di vederlo come uno spazio verde ordinato e vivo, colmo di specie vegetali, piante, fiori, alberi, utili, buoni, belli. Belle sono le sensazioni che proviamo tutti quando percorriamo i suoi viali, però noi che amiamo il vino siamo epicurei, come faccio notare a uno dei sommelier impegnato nel servizio. Allora, se siamo venuti qui per assaggiare il vino, assaggiamolo!

Feel Venice 2024

La giornata di Feel Venice si svolge più o meno sempre così.

Da metà mattina sino al tardo pomeriggio si accede allo spazio espositivo all’aperto, dove ciascuna cantina espositrice può portare in degustazione fino a cinque vini.

Il servizio è svolto dal vignaiolo o da un sommelier AIS.

Nella sala interna si svolgono masterclass dedicate ai vini del Consorzio Vini Venezia.

I frati carmelitani scalzi conducono i visitatori in visita al giardino mistico.

A fine giornata la visita degli ultimi avventori è allietata da un intrattenimento musicale.

Non solo vini ma anche piccole chicche da mangiare

Prima che arrivassero i piatti preparati per il pranzo, c’era qualcosa da mangiare sin dal mattino. I Bibanesi si trovavano su ciascun tavolo, per mangiucchiare tra un assaggio e l’altro. Latteria Moro di Moro Sergio (Oderzo TV) ha deliziato le nostre papille con i suoi formaggi affinati, veri gioielli che infatti tornano sempre premiati dai concorsi internazionali. Affinamento in vinacce e “vino ubriaco” sono prodotti che i foodlover conoscono e apprezzano, ma Moro ne fa tanti che vorrei conoscerli tutti, anche il formaggio affinato nel tè giapponese.

Quest’anno sono stata brava, arrivando puntuale alle ore 11 all’apertura dell’evento, quando su Venezia splendeva un sole caldo ma senza afa, si stava benissimo e c’era solo una piccola fila all’ingresso. Poi le file si sono allungate, sia per entrare sia per degustare.

Sapete cosa facevo di solito? Arrivavo alla fine, quando c’è la musica, per salutare i vignaioli e aggiornarmi. Con una semplice domanda: Come va? Sentivo dalla loro viva voce come procede l’annata, quando inizierà la vendemmia (siamo a luglio e si sa che da metà agosto alcune varietà saranno pronte per la raccolta). Voglio sapere tutto di loro, incluse le novità sull’enoturismo e gli eventi che organizzano, in cantina e in vigneto! Passeggiate a piedi e a cavallo, itinerari in barca e in bici attorno alla cantina, percorsi in fuoristrada (!!!) tanto per citarne alcuni. Sono già con la cartina in mano per provarne alcuni. Ho cercato tutti sui social proprio per vedere le loro proposte, a volte invano. Mi spiace che non sempre comunichino molto sul web perché i social network sono uno strumento potente. Chi ha orecchie per intendere intenda.

I miei assaggi a Feel Venice 2024

Allora cosa ho fatto ieri sabato 6 luglio 2024? Ho ritirato il mio calice e la sacca bianca all’ingresso, ho fatto un primo giro ai banchi. Mi sono persa il saluto inaugurale delle autorità e la prima visita con i frati nel giardino mistico. Non ho nemmeno sentito il discorso del presidente del Consorzio Vini Venzia, Stefano Quaggio. Con Stefano ho partecipato a un viaggio stampa del Consorzio, due anni fa in Veneto orientale, alla scoperta del Malanotte DOCG e della bellussera. Abbiamo percorso barene, fiumi e canali in barca e in bici. Bellissimo!

Con metodo ho fatto un secondo giro fra i banchi di degustazione, fermandomi per degli assaggi “molto mirati”. Potevo scegliere fra vini giovani e annate meno recenti; vini bianchi rossi spumanti e qualche passito. Ho fatto una scelta contro corrente sia rispetto alla stagione estiva, quando i vini bianchi leggeri vanno per la maggiore sia rispetto alle tendenze attuali che vedono un progressivo allontanamento dei consumatori dai vini rossi, per me inspiegabile ma comprensibile. Soprattutto la clientela giovane è più avvezza a bere facile e senza impegno mentre io (ahimè) non sono più giovane. Il vino in generale, e i vini rossi invecchiati in particolare, richiedono conoscenza, pazienza e appunto impegno, attenzione: sia per produrli sia per apprezzarli, quindi sia “lato consumatore” sia “lato vignaiolo”.

Cosa ho assaggiato a Feel Venice 2024? Un vino rosso per ciascun produttore:

  • vini da vitigni autoctoni come il Refosco e il Raboso, da cui si ricava il prestigioso Malanotte DOCG.
  • vini da vitigni internazionali come Pinot nero, Merlot e Cabernet Sauvignon, vinificati in purezza, con o senza affinamento in legno, o blend come il taglio bordolese ma non solo,
  • vitigni che oltreoceano spopolano come il Carmenère, mentre qui si trovano più raramente al ristorante,
  • vini per tutti i giorni con ottimo rapporto qualità / prezzo accanto a bottiglie decisamente più impegnative.
  • vini nuovi che non conoscevo affatto, da vigne dimenticate.

Ebbene sì, vi sono vignaioli coraggiosi e lungimiranti che nel terzo millennio coccolano e tengono in piedi piante quasi dimenticate. Come la Turchetta che non avevo mai sentito nominare: la biodiversità è una grande ricchezza, un patrimonio da difendere e divulgare di cui l’Italia è piena ma, a volte, non ce ne ricordiamo. Per una volta niente prosecco.

Alcune cantine espositrici:

Vini la Frassina.

Anna Spinato Winery.

Sessanta Campi.

Ai Galli.

Terre Maddalena.

Villa Bogdano 1880.

Piazza Vini.

De Stefani.

Le Carline.

Molon Luigino.

Ornella Molon.

Castello di Roncade.

Il buon fattor di villa.

Furlan vini.

Frassinelli vini.

Ca’ di Rajo.

Tenuta San Giorgio.

Il Consorzio Vini Venezia

Con le sue cinque denominazioni consortili, il Consorzio Vini Venezia riunisce aziende vinicole produttrici di:

  • DOC Lison Pramaggiore
  • DOC Piave
  • DOC Venezia
  • DOCG Malanotte
  • DOCG Lison

Ringrazio il consorzio per questo invito assai gradito

E mi preparo al prossimo evento sul vino, fra una settimana, in uno dei miei luoghi del cuore.

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