Nel parco del Pollino la natura esuberante è il principale elemento del paesaggio, una landa selvaggia dove regnano il pino loricato simbolo del parco, arbusti e alberi ad alto fusto, assieme a diverse coltivazioni frutto del lavoro dell’uomo come vite e olivo. Oggi andiamo a scoprire alcuni borghi in provincia di Cosenza che punteggiano il territorio, collocati nel Pollino orientale, nel nord della Calabria ionica. Questi paesi piccoli e poco abitati sono una ricchezza dal punto di vista umano e sono oggetto, in anni recenti, di interessanti progetti di sviluppo per contrastarne lo spopolamento. L’abbandono ha caratterizzato vaste zone dell’Italia da nord a sud, ma quaggiù il fenomeno ha assunto proporzioni maggiori. Il fascino di questi paesini è indubbio ma mi piace pensare che giovani intraprendenti tornino qui a vivere, magari dopo che hanno studiato su al nord. Chi lo fa ha tutta la mia ammirazione!

Lo scorso anno, partendo da San Lorenzo Bellizzi dove ho assistito alla festa patronale del 10 agosto, ho visitato i comuni vicini con grande soddisfazione per le bellezze naturali e storiche incontrate. Per non parlare del fattore umano che mi ha fatto innamorare della Calabria, più di quanto non lo fossi già. Di quali paesi stiamo parlando? Castrovillari. Cerchiara. Civita. Frascineto. Più Terranova Pollino in Basilicata, provincia di Potenza.

civita

Li metto in ordine alfabetico e vi invito a scoprirli in un viaggio lento, perché velocemente non si arriva quaggiù e una volta arrivati è giusto che vi possiate godere questi luoghi di pace in pace, lentamente. Io ci sono stata alla fine dell’estate del 2023 ma un’altra volta vorrei scendere di mezza stagione, o ancor meglio d’inverno per vederli nella loro veste più intima e solitaria, raccolta e suggestiva.

Castrovillari

Si presenta con ampie vie in piano da percorrere lungo e attorno a corso Cavour, con botteghe e palazzi che si susseguono a fianco di grandi alberi. Più in alto il castello domina la città antica detta Civita, con stradine e saliscendi che preferisco di gran lunga, nonostante la fatica di salire e scendere quando ancora fa caldo. Castrovillari conserva testimonianze storiche importanti, dal paleolitico al Medioevo. Da vedere:

  • il Castello,
  • il Ponte della catena,
  • la chiesa di San Giuliano,
  • Santa Maria del Castello.

Cosa ho fatto a Castrovillari

Arrivata nel primo pomeriggio di un giorno di sole, cerco l’ombra e le luci migliori per fotografare con la reflex. In giro non c’è quasi nessuno e questo mi piace, in un certo senso, salvo poi dovermi arrendere all’evidenza che per bere un caffè dovrò aspettare fino al tardo pomeriggio, ma io non posso! Attorno a Castrovillari l’agricoltura fiorente produce, fra gli altri, ottimi vini. Tenuta Celimarro è una delle cantine locali che proprio oggi, e non sono venuta qui a caso, ha organizzato un evento cultural – musicale in collaborazione con il vicino museo di Sibari. Grande è la mia gioia quando parcheggio l’auto a lato di un vigneto e mi unisco a un bel gruppo per ascoltare un racconto che si rivela una sequenza perfetta di storia e cultura enoica. Enotria era il nome antico della Calabria! Prima passeggiamo nel vigneto con l’enologo, poi seduti sulle balle di fieno ammiriamo alcuni oggetti usati anticamente per fare il vino provenienti dal museo, ben protetti e in mani sicure, raccontati da archeologi e studiosi. E infine degustiamo i vini della cantina con un sottofondo musicale. Peperoncino Festival Jazz 2023 è il nome della rassegna che passando per Castrovillari ha lasciato gioia nelle mie orecchie e nel palato, è stata una bellissima serata!

Dove si trova Castrovillari

Castrovillari si trova proprio all’inizio della regione Calabria, venendo da nord. Situata a circa 300 metri slm ai piedi del monte Pollino, ha poco più di 20.000 abitanti, molti più dei comuni limitrofi. Castrovillari è ben collegata e facile da raggiungere grazie all’autostrada Salerno – Reggio Calabria. Per questo svolge un ruolo importante nell’economia regionale.

Cerchiara di Calabria

Per chi arriva in auto dalla SS 106 Ionica l’arrivo a Cerchiara coincide con uno zigzagare della strada principale, da dove spuntano palazzi antichi e la sagoma di una chiesa. In su e in giù non si vede granché fino a quando scendo dall’auto per cercare ora un bar per il caffè o birretta, ora un ristorantino per mangiare qualcosa. All’ora di pranzo però trovo quasi tutto chiuso, la birra mi rinfresca e consente un primo approccio con la gente locale, schietta e sintetica nelle parole. E poi cosa ci fa una donna sola qui? Immagino che gli uomini al bar pensino questo, quando poi giro con la macchina fotografica al collo incrocio sguardi più che curiosi a cui rispondo con un sorriso e un saluto, guadandoli negli occhi.

Cosa ho fatto a Cerchiara di Calabria

Sono andata più volte su e giù per il borgo in cerca degli scorci migliori da fotografare, cercando di salire alle rovine della rocca mi stavo per perdere o peggio rischiavo di farmi del male. Poi una signora, uscita di casa probabilmente incuriosita dalla mia presenza, si è offerta di portarmi su in cima, dove lo sguardo spaziava sino al mare e su, verso le montagne. Lei aveva appena fatto la salsa di pomodoro ed è uscita con addosso il grembiule e le ciabatte. Dopo la diffidenza iniziale mi ha raccontato teneramente com’è vivere qui per lei, un poco isolata e lontana dagli affetti. Una figlia ha studiato a Bologna, come fanno molti, poi ha trovato lavoro ed è rimasta su. Come darle torto? Però scende, due o tre volte all’anno, per vedere la famiglia. Quante persone vivono così, con una vita su e una vita giù??

Dove si trova Cerchiara di Calabria

Cerchiara di Calabria si trova ai piedi del monte Sellaro a 650 metri slm, ha soli 2.000 abitanti ed è nota come la città del pane. A questo alimento prezioso e simbolico è dedicata “la via del pane” (percorso con mappa delle attività enogastronomiche e agriturismi) e addirittura un museo. Eppure non ci vado, nel pomeriggio della mia visita non riesco a vederlo! A Cerchiara c’è molto da vedere:

  • la Chiesa di San Pietro,
  • Palazzo Pignatelli,
  • le rovine del castello,
  • la Grotta delle Ninfe,
  • il santuario quattrocentesco di Santa Maria delle Armi, raggiungibile anche a piedi lungo il Cammino Basiliano

Consiglio di fermarsi sia in centro sia nei dintorni, dove in uno scenario suggestivo si trovano pure attività agricole e agriturismi.

Civita

In questo borgo arbereshe ho lasciato il cuore e ho stretto delle amicizie che spero di coltivare in futuro, come a San Lorenzo Bellizzi e in altri borghi che mi hanno ospitata. Civita, Cifti in arbereshe, si annuncia nella piazzetta con il busto di Skanderbeg in onore degli albanesi che arrivarono qui, quasi 600 anni fa, per fuggire dagli ottomani. Hanno portato usi e costumi, i lineamenti e la lingua. Osservano il rito greco e le cerimonie religiose seguono la liturgia bizantina. Tutto ciò si vede in chiesa e l’ho potuto vedere in una celebrazione religiosa nella chiesa addobbata a festa.

Cosa ho fatto a Civita

Ho passeggiato in lungo e in largo su e giù per le stradine di Civita. Ho aspettato davanti al municipio il sindaco per farmi un selfie (senza successo) e nella stessa piazza mentre chiacchieravo con i turisti stranieri ho riempito le mie bottiglie di acqua della fontana. Freschissima, buonissima. Ho visitato il museo etnico Arbereshe che custodisce la storia degli abitanti di Civita dal Quattrocento a oggi, una storia per certi versi struggente, comune a quella dei borghi vicini. Eppure la fama di Civita oggi è arrivata molto lontano grazie a personaggi che hanno fatto fortuna al nord, ne voglio ricordare solo due. Uno si chiama Zuccaro e sapere che viene da qui mi ha molto sorpreso, perché nelle mie Dolomiti c’è un negozio di abiti eleganti che si chiama Ghedina Zuccaro, in corso Italia a Cortina d’Ampezzo. Proprio così! Se Ghedina è un nome molto cortinese, Zuccaro è un nome civitese, anzi Arbereshe. Non è bellissimo? Passando al mondo dello spettacolo il re delle televendite Giorgio Mastrota di famiglia civitese ha aperto qui una struttura turistica in una casa Kodra, in cima al paese. Si chiama Casa Mastrota manco a dirlo, chiedete ai passanti e vi faranno vedere dov’è. Ma cosa c’è da vedere a Civita?

  • rione Sant’Antonio,
  • la chiesa di Santa Maria Assunta,
  • la cappella della Consolazione,
  • le case Kodra con la facciata sagomata per rappresentare un volto umano, costruite in onore di Ibrahim Kodra pittore albanese naturalizzato italiano,
  • i comignoli dalle forme bizzarre, per tenere gli spiriti maligni lontano dalle case,
  • il castello di Kruja,
  • il ponte del diavolo.

Se siete stati in Albania come me è facile accostare il castello e il ponte a due siti albanesi di grande interesse che qui si trovano in più piccole dimensioni, ma con lo stesso fascino e suggestioni balcaniche.

Dove si trova Civita

Civita si trova a 450 metri slm e conta circa 800 abitanti. Dopo anni di spopolamento ha ora intrapreso un percorso di rinascita, grazie alle bellezze del borgo e del paesaggio circostante, con le gole del Raganello fra le sue attrattive. Civita si raggiunge in pochi minuti di auto dal casello autostradale di Castrovillari e si presenta come un piccolo borgo con case in pietra, una parte bassa con il centro della comunità, negozi e ristoranti, e una parte alta residenziale ma con altre due piccole interessanti chiese. Da qualunque parte la si guardi Civita regala scorci impareggiabili in ogni direzione.

Frascineto

Il primo posto che ho visto scendendo da San Lorenzo Bellizzi è stato proprio Frascineto. Si annuncia con un cartello la località di Eianina sul viale di accesso in posizione pianeggiante, e da una grossa insegna su una casa a destra. Frascineto metri 486. Qui una grande piazza a sinistra annuncia la chiesa e il museo delle icone e della tradizione bizantina. La strada si fa via via più stretta, con viuzze laterali e vecchie case in pietra, vicoli che si inerpicano sulla montagna con i cartelli marroni indicanti soprattutto i percorsi da fare a piedi, ma anche il museo del costume arbereshe (chiuso). Le comunità arbereshe mantengono tanti usi e costumi del loro luogo di origine, di là dal mare, come le celebrazioni pasquali e i nomi. Frasnita per Frascineto, i cartelli stradali scritti sia in italiano sia in albanese. Sheshi. Udha. Ura…

Cosa ho fatto a Frascineto

Sono entrata nella chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta per ammirarne i dipinti moderni dai colori sgargianti. Ho visitato il museo delle icone e della tradizione bizantina, molto bello e istruttivo perché è una ricca collezione di opere raccolte e donate nel corso del tempo, e perché io amo, anzi nella mia famiglia amiamo le icone. Sono andata dalla parrucchiera che mi ha raccontato la storia della sua vita mentre mi tagliava i capelli e, con mia grande gioia, ha detto che i suoi anni più belli si sono svolti a Milano quando lavorava in un locale sui Navigli. Chissà magari ci siamo incontrate senza saperlo.

A Frascineto vi sono due cantine che si trovano vicine, appena prima dell’ingresso in paese. Si chiamano Casalnuovo del Duca e Rizzo. Ho comprato vino bianco (Greco di bianco e Pecorello) e vino rosso (Magliocco, Montonico) con i nomi arbereshe ben stampati sulle etichette.

Dove si trova Frascineto

Situato a 480 metri slm ai piedi della Serra Dolcedorme, Frascineto conta su 2.000 abitanti e come Civita si raggiunge facilmente dal casello autostradale di Castrovillari.

Terranova del Pollino (PZ)

Terranova paese della zampogna a chiave. Terranova paese di confino politico. Così si annuncia questo paese che è già in Basilicata ma al confine con la Calabria, dove sono capitata per sbaglio e sono stata fortunata.

Cosa ho fatto a Terranova del Pollino

A Terranova del Pollino ho assistito a una processione, con mia grande gioia, in una domenica mattina di settembre assolata e quasi estiva. Dopo la messa in chiesa l’immagine della Madonna è stata portata per le vie del centro e di ritorno alla sua chiesa, il santuario della Madonna di Pietà di epoca seicentesca. Banchetti del mercato pieni di oggetti invitavano allo shopping ma io prima sono andata su e giù a fotografare i bei panorami, poi mi sono seduta al bar della piazza a bere una bella birra fresca e fare people watching. Bellissimo!

Dove si trova Terranova del Pollino

Sul Pollino orientale, ai piedi del monte Calvario, Terranova del Pollino si trova a oltre 900 metri slm e conta circa 1.000 abitanti. Terranova è uno dei comuni collocati più in alto nell’area del parco. Circondato da boschi e montagne, è un paradiso per i camminatori ma è anche piacevole passeggiare per le sue vie, dove si respira un forte impegno sociale. Di fondazione cinquecentesca, Terranova ha al centro alcuni antichi palazzi e la chiesa parrocchiale dedicata a Sa Francesco da Paola, più delle piccole chiese nelle frazioni. Lungo il confine con la Calabria vi sono la Timpa Falconara e la Timpa Pietrasasso.

Dove ho soggiornato nel Pollino orientale

Nel parco del Pollino ci sono molti esempi di ospitalità diffusa, dagli agriturismi che offrono i prodotti di produzione propria ai Bed and Breakfast, nei borghi e fuori. Dopo San Lorenzo Bellizzi ho soggiornato a Civita e a Cerchiara sul confine con Francavilla.

Mi sono trovata bene al ristorante Kamastra di Civita, mi sono fermata una volta a pranzo e ho potuto apprezzare sia la qualità del cibo sia l’accoglienza. Però mi sono anche divertita a fare aperitivo nei bar di paese, con vino o birra e soprattutto lo scenario della gente che passava. Tanti stranieri, altrettanti oriundi calabresi che parlano solo il dialetto e la lingua (di solito francese o tedesco) del paese che li ospita. Come mi piacerebbe passare del tempo con loro e farmi raccontare tutto, cosa hanno lasciato, cosa hanno trovato…

Nel prossimo articolo andremo a visitare i primi paesi della Calabria ionica che si trovano scendendo dal golfo di Taranto e passando dalla Basilicata, su e giù fra i monti e il mare.

BB Vatra Civita

Vatra ha aperto proprio nel 2023 e io sono stata la prima ospite, una cosa che mi riempie di gioia. Vatra si trova in una casa appena ristrutturata nella parte alta del borgo. La famiglia Caprara ha intrapreso questa bella avventura di cui si occupa principalmente Giusy, la figlia giovanissima, coadiuvata da mamma e papà. Vatra è il focolare in arbereshe ed è proprio un bel caminetto che si trova all’ingresso al piano superiore, un mini appartamento con cucina attrezzata, bagno e letto matrimoniale su soppalco. Al piano inferiore con accesso indipendente si trova un’altra camera matrimoniale con bagno. Tutto nuovissimo ma fatto con amore e calore. Sono stata benissimo qui, sempre coccolata e seguita come una persona di famiglia. Anzi mi hanno adottato pure i vicini, che mi hanno mostrato le loro case e offerto da mangiare. Vatra offre servizio B&B convenzionato per la colazione con il bar nel centro del paese. Giudizio ottimo!

Agriturismo San Fele Cerchiara di Calabria

Al confine fra Cerchiara e Francavilla, immerso fra i boschi, Agriturismo San Fele si raggiunge attraversando uno sterrato che in alcuni momenti vi farà chiedere perché siete venuti qui. Al vostro arrivo però sarà tutto chiaro, qui c’è una pace e un silenzio che vi fanno stare bene, dimenticando tutti i pensieri. Agriturismo San Fele ha una manciata di camere arredate semplicemente, disposte in modo da accedere rapidamente sia alla piscina, sia al ristorante. La cucina del territorio, i vini e liquori locali e la squisita accoglienza fanno il resto. Non vorrete più venire via! Il titolare Alessandro mi ha raccontato che molti ospiti, specialmente stranieri, prolungano il soggiorno per stare qui, immersi nella tranquillità dell’agriturismo e dell’ambiente circostante. Giudizio ottimo!

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