A metà novembre le cantine aderenti al Movimento Turismo del Vino (MTV) riaprono i battenti dopo il fermento delle attività in vigna. A vendemmia finita, quando però in cantina c’è ancora tanto da fare, c’è un’ottima scusa per ritrovare gli amici davanti a un buon bicchiere di vino. Si chiama Cantine Aperte a San Martino e si terrà domenica 15 novembre. Io andrò nel Veneto Orientale dove ho già passato una splendida giornata a fine maggio, proprio per Cantine Aperte. In tale occasione ho conosciuto due belle famiglie che hanno dato vita a un percorso sulle orme di Ernest Hemingway, uno dei miei scrittori preferiti, di cui molto ho letto e molto ho visitato, ma soprattutto in terre calde e lontane come la Florida e Cuba. Invece la laguna veneta, le umide terre bagnate dai fiumi e vicine al mare sono state parte della sua vita e fonte d’ispirazione per Di là dal fiume e tra gli alberi, un romanzo autobiografico e crepuscolare che tanto parla di quelle zone. Eccovi il racconto della mia visita a Mazzolada e Frassina, in attesa di tornarci e godermi i magici colori dell’autunno e il San Martino in cantina.
Lison Pramaggiore è il nome della DOC che riunisce i vini di questa zona, vocata storicamente alla produzione vinicola tanto che vi sono testimonianze in questo senso sin dall’epoca romana. Qui vicino c’è Concordia Sagittaria, cresciuta proprio sull’asse della Via Annia in direzione est, un asse che ora la vede unita con altre tre località coeve (Altino, Este, Adria) dove si possono visitare quattro musei dedicati alla storia veneta antica per tornare indietro nel tempo di duemila anni.
Mazzolada è la località presso Portogruaro dove sorge la cantina omonima, la famiglia Genovese negli ultimi trent’anni l’ha fatta crescere sia con l’utilizzo di tecniche agronomiche sempre più morbide e rispettose dell’ambiente, sia con l’aiuto della tecnologia per il massimo rispetto delle uve che entrano in cantina. Degli oltre 100 ettari di proprietà, circa tre quarti sono destinati a vigneto per una produzione che sfiora il milione di bottiglie annue. Alcuni vitigni tipici sono Chardonnay, Lison classico, Malvasia, Verduzzo (a bacca bianca), Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Malbech, Merlot, Refosco dal Peduncolo rosso (a bacca rossa). Alcuni sono affinati in barrique e non mancano gli spumanti, ma cominciate la degustazione dalle basi che sono già di per sé emozionanti.
In ricordo del passato di tenuta di caccia non manca il casone tradizionale, ora ammodernato e utilizzabile per eventi e degustazioni. Passeggiare attorno al casone tra terra e acqua è assai rilassante, mentre Francesca mi racconta la sua avventura nella tenuta e i suoi due simboli: un frassino e due falchi, che si ritrovano sulle due etichette del Merlot Vigna del Frassino e Cabernet Sauvignon Villa del Falco. Degustarli insieme a loro è il degno finale della mia visita, dove la parte più interessante per me è sempre il racconto del vignaiolo. Questi vini sono spesso premiati nei concorsi internazionali, ma il premio più importante è la fiducia conquistata negli anni con i clienti italiani e stranieri che li scelgono. Grazie Francesca e a presto, mi aspettano poco oltre altre chiacchiere con una tua bravissima collega!
A Caorle mi aspetta Lucia Frassina dell’azienda omonima, frutto inizialmente della bonifica del 1940 e dei continui lavori ingegneristici della famiglia. Per me è già un’esperienza arrivare così vicino al mare e degustare altri ottimi vini. Il territorio è simile, l’amore per la terra identico, i vitigni hanno gli stessi nomi ma i vini sono diversi.
Questo è il patrimonio dell’Italia di cui dovremmo ricordarci ogni volta che apriamo una bottiglia di vino, e per questo dovremmo ringraziare i vignaioli indipendenti come Lucia, che col lavoro di tutti i giorni rendono merito a chi coltiva la terra con la stessa passione degli antenati, ma anche per fortuna con l’aiuto della tecnologia.
La nostra passeggiata inizia dopo avere assaggiato polenta abbrustolita, formaggio (io) e salsiccia (lei) e con la presentazione dei suoi fratelli e sorelle. Sono sei e tutti carinissimi, sorridenti, affiatati! Lucia va su e giù da Padova ma è attaccatissima a questo posto, quando mi porta nel vigneto me lo fa capire. E io come ogni volta ammiro le viti bordate a ogni filare dalle rose fiorite, sentinelle di possibili malattie e splendido ornamento del mese di maggio. Ci sono anche le messi ancora verdi, un bellissimo frumento che fotografo osservando le sfumature di verde e blu di oggi.
E c’è anche l’acqua, già, su questa mi posso rilassare nell’ultima parte della mia visita. Centinaia di ospiti sono arrivati qui per le Cantine Aperte e, ogni ora, la Frassina ne accompagna una cinquantina in una mini crociera sul Lemene. Un anno fa navigavo sul Mekong, poi sul Tonle Sap tra le meraviglie di Laos e Cambogia. Ma cosa c’è di meglio che scoprire le bellezze vicino a casa? Mi lascio cullare dalle acque del fiume, ascolto le parole del barcaiolo, prendo il sole e riposo. Apro gli occhi solo per sbirciare fuoribordo, pare proprio di essere in Asia…
Bevi cosa vedi è lo slogan creato dal MTV per queste Cantine Aperte, dovremmo fotografare il vino nel suo contesto ma tutta la giornata è all’insegna dell’esperienza sensoriale. Un’esperienza che non vedo l’ora di ripetere. Grazie Lucia e arrivederci a prestissimo!