Immaginate di salire il crinale di una collina al tramonto, su per una strada stretta tutta a curve, senza sapere bene dove arriverà. E su in cima trovare una vecchia casa colonica e due persone accoglienti che aprono le porte della loro piccola cantina. Siete arrivati a Possessione Sparano Capelli. Ci troviamo a Bosnasco in Oltrepò Pavese, culla di grandi vini in provincia di Pavia.

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Qui al confine fra tre anzi quattro regioni la Lombardia si incrocia, nell’estremo lembo sud occidentale, con il Piemonte a nord ovest, Emilia Romagna e Liguria a sud est. Lucia è la mente di questa cantina che ha fatto della genuinità la sua cifra distintiva. Anche nella comunicazione online (sito e social network) regna la semplicità, vi ho trovato informazioni utili e istruzioni per visite in cantina e nei territori circostanti.

Dall’alto della collina si apre il panorama sui vigneti, ampio, quasi infinito. Alberi da frutto e ulivi fanno la guardia da quassù e colorano il paesaggio con tante sfumature di verde. Quando mi aprono le porte della sala degustazione subito entra la luce del sole, accecante, a illuminare tutto: bottiglie in esposizione e confezioni regalo pronte da regalare, mobili e attrezzi di una volta.

I bottiglioni del vino quotidiano attirano la mia attenzione, riempire damigiane non è possibile ma è un bene che ancora si faccia il vino sfuso, per chi come me la sera ama bere un bicchiere di vino. Con Lucia facciamo due chiacchiere in cantina mentre assaggiamo insieme i suoi vini, semplici e naturali nella migliore accezione del termine. Dietro la sala c’è la cantina, non l’ho vista ma tornerò a vedere anche, spero, Sleep and Wine la casa vacanze, dall’altro lato della strada. Qui Lucia ospita, nella bella stagione, viaggiatori in arrivo da tutta Europa, in auto e in camper.

Guardate cosa ho scritto su Facebook dopo la visita

Cantina Sparano Capelli, Bosnasco Pavia. Anche oggi vi parlo di vini e vignaioli, usciamo dal Veneto e andiamo in Oltrepò pavese. Guardate qui! Che fortuna arrivare al tramonto in cima a un crinale e vedere il sole che entra in sala degustazione. Anch’io sono entrata. Curioso lui, curiosa io con questa bella luce. Fuori 18 ettari di vigneto e una bellissima vista al tramonto. Vini biologici biodinamici da assaggiare. I miei preferiti: Riesling e Pinot nero (ci sono anche i vitigni autoctoni eh) e poi area camper attrezzata. Gli ospiti sono soprattutto stranieri infatti i cartelli sono in inglese. Do you like It? Yes I do!

Nei vigneti Sparano Capelli si trovano vitigni autoctoni come la Barbera, e vitigni internazionali come il famoso Pinot nero che dà grandi soddisfazioni ai vignaioli di Oltrepò, sia vinificato in nero sia come base spumante. Ho assaggiato bianchi e rossi ammirando un rosso tramonto d’autunno, alla fine del 2024, poi sono tornata quassù con le mie amiche di Milano con cui ho passato un bel weekend qui vicino.

Se state a Milano potete cercare i vini Sparano Capelli il sabato, al mercato di via Osoppo. Oppure contattate la cantina per far spedire i vini a casa vostra. Meglio di tutto però se farete come me: salire quassù per la stradina stretta tutta curve, non ve ne pentirete e sarete accolti a braccia aperte da Lucia. Lascio a lei la parola e spero di tornare presto a trovarla per una nuova degustazione, magari dei vini nuovi sempre più “ricercati”.

Ora lascio la parola a Lucia, vignaiola e custode della terra, che la racconta come può fare solo chi la ama profondamente.

1 Chi sei – dove ti trovi? Raccontaci qualcosa di te e del tuo vino.

Sono Lucia, appassionata di vini naturali, la quarta generazione in famiglia a coltivare 18.5 ettari di vigneti per la produzione di Barbera, Pinot nero, Croatina, Malvasia, Riesling e Pinot grigio in maniera biologica, certificata da 1 anno, ma in pratica iniziata nel 2016. La Possessione Sparano Capelli nasce nel 1857 da un famiglia che ha dato il nome al Possedimento, ora denominato proprietà nel codice civile, dopo l’unità d’Italia. Il mio bisnonno l’ha acquistata e mio nonno ha costruito la cantina nel 1950 che oggi utilizziamo ancora, con le vasche in cemento, quelle in vetroresina e quelle in acciaio. Coltiviamo, trasformiamo e vendiamo direttamente in cantina i nostri vini. La nostra piccola sala degustazione in inverno e lo spazio esterno sui vigneti nelle stagioni più temperate consentono l’Enoturismo: un movimento di turisti provenienti sia dall’Italia ma anche e soprattutto dall’Europa, appassionati di vini biologici e naturali. Lo spazio camper creato nel 2020 e la casa vacanza “Sleep & Wine” nel 2023, si fondono insieme per accogliere il visitatore in uno spazio verde rilassante per le loro vacanze.

2 L’arte di fare il vino nasce nella vigna e si sviluppa in cantina. E poi cosa c’è dietro un grande vino?

Dietro un grande vino c’è la passione. C’è la voglia ed il desiderio di continuare e migliorare la tradizione di famiglia, c’è la voglia di produrre sano e consapevole, c’è il desiderio di riuscire a sostenere il pianeta per un’agricoltura sempre più ecocompatibile. C’è la responsabilità di far gustare l’uva nella bottiglia, senza troppi fronzoli. C’è la delicatezza del mio carattere. C’è la stima del lavoro duro.

3 Come è cambiato il vino, e come è cambiato il tuo lavoro negli ultimi anni? La tecnologia è uno strumento necessario o si può farne a meno?

Certo la tecnologia aiuta il lavoro dell’uomo. Ma senza la conoscenza non serve la tecnologia. Una conoscenza basata sull’esperienza, e di chi prima di me, ha lavorato tanto e studiato per capire cosa fare in ogni momento della produzione: dal mio enologo, dal mio agronomo, dalla mia passione che ogni anno mi porta a sperimentare zone diverse dei miei 18.5 ettari per produrre vini mai uguali e irripetibili. Chi lo sa, zone differenti, cloni diversi, primavere ed estati diverse, momenti di raccolta diversi, portano a vini leggermente differenti. Ed è questa la bellezza dei vini naturali. Mai scontati perché mai uguali. Il desiderio è di produrli con sentori puliti e chiari ogni volta, e sopratutto caratterizzati.

4 Raccontaci una bella esperienza e un brutto episodio legati al tuo lavoro di vignaiolo.

Il meteo! questo cavolo di tempo meteorologico che ci attanaglia! ogni giorno, ogni mese, ogni anno. Ho almeno 3 app che guardo ogni giorno per capire quali operazioni fare in campagna, in cantina, per le degustazioni. Un anno troppo caldo, un anno troppo piovoso, un anno la grandine, un anno la brina… se sapevo che il mio lavoro dipendeva molto dal meteo… avrei scelto di fare l’impiegata statale! Il bello… è la vendemmia che ogni 5/8 anni è una bella vendemmia: con primavera ed estate con pioggia e sole nelle giuste quantità (come lo yin e lo yang) si può produrre una buona uva con giusti parametri senza fare salti mortali per ottenere giuste quantità e buona qualità. La vendemmia che dà soddisfazione che gratifica il lavoro di un intero anno. Che dona vini equilibrati, che i clienti apprezzano!

5 Fare il vino significa anche uscire dall’azienda per far conoscere le persone e il territorio “dietro” una bottiglia. Dove porterai il tuo vino nei prossimi mesi?

Ho fatto molte esperienze per far conoscere i miei vini: nel 2017 ho iniziato con incontri B2B alla CCIAA di Pavia poi sono stata a Monaco di Baviera, poi ho fatto fiere di settore, poi mi sono associata alla FIVI, poi mi sono associata al Distretto vini O.P., ma non hanno portato a nulla. Allora ho deciso che probabilmente la vendita diretta in cantina era per me la cosa giusta: degustazione, acquisto e via. Ora ho dei buoni risultati dopo anni di dedizione. Io sono una imprenditrice casalinga: poche chiacchiere e tanto lavoro. Certo se potessi lavorare di meno avrei più tempo libero da dedicare a me stessa. Ma la strada estera non l’ho ancora trovata, purtroppo. Chissà che qualche visitatore non voglia esportare il mio vino? Qualche incontro l’ho avuto. Aspettiamo che arrivi il giorno buono.

6 E’ possibile visitare la tua cantina? E dove possiamo assaggiare il tuo vino?

I nostri vini si trovano solo da noi in Cantina, in un ristorante stellato a Berna ed in una piccola bottega di cibi a km0 a Pavia. E’ possibile degustare i nostri vini nella nostra enoteca, in azienda agricola.

7 Una piccola provocazione: se fossi ministro dell’agricoltura cosa faresti per agevolare il lavoro del vignaiolo?

Se fossi ministro dell’agricoltura attuerei diverse politiche:

a) rivoluzionerei i disciplinari di produzione perché su alcuni disciplinari le quantità massime producibili per ettaro sono davvero enormi ed in contrasto con la natura, cosi che l’offerta si ridurrebbe ed i prezzi si assesterebbero per tutti a livelli umani e non sotto costo;

b) farei fare più controlli in cantina;

c) sosterrei i territori meno conosciuti con politiche di marketing consone in modo da sviluppare quella zona, in sinergia con il turismo ed il commercio;

d) sosterrei l’enoturismo con politiche sinergiche con il territorio;

e) renderei più snelle le procedure burocratiche e amministrative;

f) renderei meno politiche le associazioni di categoria degli agricoltori;

g) renderei più efficaci gli incontri tra domanda e offerta di lavoro in agricoltura creando un sito internet unico con accesso per tutti (aziende e lavoratori);

h) renderei più efficaci gli incontri tra domanda e offerta di uva e vino in Italia e con il resto del mondo;

i) toglierei le accise sul gasolio agricolo e lo lascerei agevolato. Perchè l’agricoltura sostiene il mondo.

8 Consiglieresti a un giovane di fare il vignaiolo? SI – NO – Perché?

E’ difficile rispondere. Solo la passione porta avanti un piccolo vignaiolo.

Per saperne di più https://www.sparanocapelli.com/

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