Dici Bolgheri e pensi al vino, anzi ai suoi vini rinomati che hanno reso questo piccolo borgo toscano famoso nel mondo. Oltre a questi ci sono diversi altri prodotti da assaggiare, tutti pregiati. Visitare Bolgheri era da tempo un mio desiderio, nel novembre 2021 ho coronato questo sogno e ne sono felice.
Sono stata tre giorni in terra toscana: un giorno a Bolgheri e dintorni, due nel capoluogo Livorno per presenziare all’evento Wine Destinations Italia. Il fatto di essere in compagnia di ben cinque colleghi blogger di Aitb ha aggiunto interesse al nostro piccolo viaggio.
In un solo giorno chiaramente le visite fattibili sono circoscritte, grazie ai nostri partner locali della Strada del Vino e dell’olio Costa degli Etruschi ne abbiamo avuto una panoramica abbastanza completa:
- cantine,
- frantoi,
- prodotti tipici,
- un ristorante emblema della toscanità,
- borghi antichi tra paesaggi strepitosi.
COSA VEDERE A BOLGHERI
Sulla Costa degli Etruschi, tra Livorno e Piombino, si respira la storia antica e sono riuniti tanti degli ambienti toscani più famosi: spiagge, borghi e colline che rendono il viaggio sempre piacevole. Bolgheri è frazione di Castagneto Carducci, da vedere c’è il piccolo nucleo storico, raccolto su una collina con al centro la chiesa dedicata ai santi Giacomo e Cristoforo, e sopra tutto il castello medievale.
Per arrivarci dovete percorrere il celeberrimo viale dei cipressi di carducciana memoria, da ammirare di profilo e dall’alto, in diverse angolazioni. Lungo ben cinque chilometri, tutto attorno ha una lunga teoria di vigneti e cantine altrettanto famose.
A Bolgheri i cipressi sono “alti e schietti” per dirla sempre alla maniera di Giosuè Carducci che li ha resi immortali con la poesia Davanti San Guido. Ornellaia e Sassicaia sono le case vinicole più famose ma ce ne sono altre, tutte da scoprire. Siamo in provincia di Livorno e le province confinanti sono Pisa, Grosseto e Siena.
Le cantine che punteggiano questo territorio sono la quintessenza della Toscana, eppure qui è diverso dal resto della regione. Se pensate alle più famose città toscane probabilmente vi vengono in mente altri luoghi, la prima volta che venite qui più facilmente andrete nei grandi luoghi dell’arte (io ho fatto proprio così). Ma qui si respira la storia e la bellezza, tanto quanto a Firenze o Siena. Strada del Vino e dell’Olio Costa degli Etruschi è il consorzio che riunisce i produttori della fascia costiera, dove il mare e il vento arricchiscono le sfumature di questi due “tesori”.
COSA VEDERE A CASTAGNETO CARDUCCI
Castagneto è, assieme a Pietrasanta e Santa Maria a Monte, uno dei tre comuni carducciani in Toscana. L’autunno è nei colori pennellati dalla natura ma non nell’aria, tiepida e gradevole come non mi aspetterei a metà novembre. Siamo arrivati a Castagneto alla fine di una giornata spesa tra prestigiose cantine e vigneti.
Camminando per le sue vie abbiamo apprezzato tanto gli edifici del borgo, i ricordi legati a Giosuè Carducci, le soste golose che per un paio d’ore ci hanno proposto i padroni di casa.
Un assessore carinissimo ci ha portato a visitare antiche botteghe, a conoscere gli artigiani del gusto, ad assaggiare qualcosa di buono e unico raccontato da chi lo fa, con amore e competenza.
- La China e altri infusi, liquori, distillati di Emilio Borsi.
- Le mille declinazioni del peperoncino in cucina da Peperita chili.
- Il piccolo biscottificio castagnetano, piccolo solo di nome.
I VINI DI BOLGHERI
Bolgheri nasce come DOC nel 1994 con un totale di 160 HA vitati, appannaggio di poche cantine. Sono solo sei le aziende presenti all’inizio di questa avventura, oggi esse sono molte di più, includono grandi famiglie del vino anche di altre zone d’Italia, come Allegrini e Berlucchi, che hanno investito qui. Grazie a tutte queste realtà oggi la denominazione Bolgheri si estende per ben 1.300 ettari.
Volendo andare ancor più indietro nel tempo ci sarebbero tante storie da raccontare, quelli che un tempo erano mezzadri ora sono vignaioli, come in tante parti d’Italia. Perché questa era una zona depressa e fa strano pensare a quante cose sono cambiate, nell’arco di pochi decenni. Per produrre il vino la vicinanza del mar Tirreno svolge un ruolo essenziale e ha permesso di impiantare, oltre al Sangiovese che più di tutti rappresenta l’enologia della regione, il Vermentino come nelle vicine regioni affacciate sul Tirreno (Liguria, Sardegna, Corsica) e vitigni internazionali tra i quali Merlot e Carmenère.
Ancora più recente è la crescita di Bolgheri come destinazione turistica, non lontana dalle città d’arte più famose della Toscana, ma così diversa.
CANTINA TOSCANI, CASALE MARITTIMO
La cantina che Rocco Toscani conduce a Casale Marittimo è un inno alla bellezza del paesaggio, collocata su una collina con vista magnifica fin verso il mare. Quello che dà il nome alla Maremma e a Marittimo.
Attorniata da olivi e vigne ispira serenità e pace. Nello stile architettonico Vino Toscani è un inno al design italiano. Attilio Pagli è l’enologo che li segue. In vigneto si pratica l’agricoltura biologica, con l’utilizzo insetti di competitori (confusione sessuale) e pochi trattamenti di rame e zolfo.
Negli oltre 160 ettari di proprietà ben 60 HA sono dedicati al bosco, meno di un quarto è impiantato a uliveto e vigneto, con rese bassissime a volte inferiori a 50 Q/HA. Infine in una parte del terreno si coltivano i cereali e tutto quanto rientra nell’alimentazione animale. I Toscani infatti allevano cavalli americani e colombi viaggiatori. Presso l’azienda agricola Toscani si può alloggiare in sette appartamenti indipendenti, e da qui si possono praticare attività come i bike tour oltre alle classiche visite e degustazioni, cuore dell’enoturismo.
Nella sala degustazione si respira tutta l’energia della famiglia Toscani, impegnata nella produzione agricola (vino e olio), nell’allevamento di maiali e piccioni. Toscani è un nome che rimanda al padre di Rocco, fotografo di fama mondiale che però è rimasto legato alle sue terre d’origine e ha investito proprio qui, il futuro della sua famiglia. La fama vale pure per i vini Toscani, esportati per oltre metà della produzione.
Oliviero Toscani appare per salutarci durante la nostra degustazione, saluta e se ne va, lasciandoci assaggiare e un po’ anche sognare. Prosciutto e lardo di produzione propria accompagnano l’assaggio di questi quattro vini:
- Lolì, vino rosato frizzante da uve Syrah, vinificato con metodo ancestrale,
- I Toscani, uvaggio di Syrah e Teroldego 50 / 50 con una piccola quantità di Petit Manseng,
- Lumeo, Syrah in purezza fermentato in anfore di terracotta e cocciopesto,
- Vieni via con me, Cabernet Franc in purezza.
https://vino.toscani.com/wines
GRATTAMACCO, CASTAGNETO CARDUCCI
Il gruppo Collemassari comprende quattro cantine collocate nelle aree più vocate della Toscana:
- Tenuta San Giorgio e Poggio di Sotto a Montalcino (SI),
- Collemassari a Cinigiano, ai piedi del monte Amiata (GR),
- Podere Grattamacco a Castagneto Carducci (LI).
I vigneti e uliveti di quest’ultima azienda agricola sono completamente circondati da boschi, ed è proprio Podere Grattamacco che abbiamo visitato.
TERRE DELL’ETRURIA, CASTAGNETO CARDUCCI
L’olio è come il vino, ha bisogno di essere raccontato e assaggiato per rendersi conto della sua qualità elevata, di tutto ciò che c’è dentro una bottiglia e dietro una etichetta. Degustare l’olio nuovo toscano EVO è una delle esperienze più consigliate, durante un soggiorno in Toscana. Magari all’ora dell’aperitivo, accompagnando l’olio con il pane toscano ma mi raccomando, solo dopo averlo osservato, annusato e assaggiato secondo i sacri crismi. Questo rituale può sembrare bizzarro ma che una volta imparato non si scorda più, è solo questione di pratica come molte cose che riguardano l’analisi sensoriale.
Ho provato l’olio nuovo a Castagneto Carducci dove ha sede Terre dell’Etruria, cooperativa agricola che segue diverse filiere. Oltre all’olio e al vino i soci producono anche cereali, ortaggi e legumi molti dei quali BIO. Tradizione e innovazione sono parole che ricorrono spesso in questo settore (che è anche mio). Rispetto e memoria sono le altre due parole che identificano i comuni obiettivi dei suoi oltre 3000 soci aggregati, a partire dal 1950, proprio per lavorare e crescere insieme.
Le competenze del personale impiegato sono messe al servizio dei soci da una parte, dei clienti dall’altra. Abbiamo parlato con i responsabili marketing e con i tecnici. Quante cose abbiamo imparato? La degustazione dell’olio ci ha permesso di apprezzarne le sfumature vegetali e fruttate, l’amaro leggero che viene fuori alla fine e il grande equilibrio.
https://www.terretruria.it/contatti-agronomi
DOVE MANGIARE E DORMIRE
Abbiamo cenato alla Ciccia del Ciacci a Bibbona, un vero luogo di culto per gli amanti della carne. L’insegna dice molto, ma è all’interno che si può apprezzare al meglio l’offerta e l’atmosfera di questo locale storico, un po’ macelleria e un po’ ristorante. L’antipasto offre una prima panoramica della cucina toscana, dove le verdure non mancano e accompagnano ogni piatto.
Gli animali allevati allo stato brado sono la materia prima dei piatti serviti. Le carni toscane sono pregiate e rinomate, hanno estimatori in tutto il mondo e si gustano al meglio, abbinate proprio con i vini toscani. Esattamente ciò che abbiamo fatto noi, per chiudere in bellezza una giornata piena.
Per dormire ci siamo sempre affidati a coloro che hanno fatto gli onori di casa, ospitandoci di giorno e di sera. Villa Borgeri è un “Rifugio rustico immerso nella campagna toscana” lo dice il sito e lo posso confermare. Siamo sistemati in comodi appartamenti, completi di angolo cottura, dislocati su due piani.
La piscina è un attrattore irresistibile soprattutto per gli ospiti stranieri, che affollano la Toscana per quasi tutto l’anno. Si può soggiornare in autonomia o appoggiarsi per i pasti ai tanti locali disponibili nei dintorni.
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