Se c’è un paese che suscita suggestioni a molti viaggiatori, questo è senza dubbio il Giappone.

Sarà per le moderne prospettive che si vedono dalle città, a partire dalla capitale Tokyo.

Sarà per a sua cultura e le tradizioni, visibili ancora oggi negli abiti come i coloratissimi kimono o nella cerimonia del tè.

Sarà pure per la presenza di bellezze naturali come vulcani e fonti di acqua termale.

Fatto sta che oggi molti viaggiatori mirano al Giappone come una nazione da scoprire, tanti miei amici dopo il primo viaggio se ne sono innamorati al punto da tornarci, magari in diverse stagioni per vedere come cambiano i luoghi, i colori e le sensazioni.

Io manco da questo nutrito elenco e spero che la recente riapertura del Giappone al turismo mi serva da stimolo per partire. In occasione della presentazione dei cataloghi di viaggio Kel 12 e Viaggi di Maurizio Levi, mercoledì 11 gennaio sono stata a Milano dove, in una sala affollatissima di Palazzo Castiglioni, è stato presentato il Giappone. I relatori mi hanno fatto capire una volta di più perché piace.

Incuriosita ho cercato altre suggestioni nipponiche a Milano: ho visitato una mostra, ho saziato la mia voglia di sushi, ho trovato almeno altri due posti da visitare. Ma ce ne saranno altri, ne sono sicura! Uno alla volta ve li mostrerò tutti, iniziamo a sognare oggi in attesa di volare domani… in Giappone!

PRESENTAZIONE KEL 12 E VIAGGI DI MAURIZIO LEVI

Un paese che affascina per molti motivi e tre oratori sul palco, pronti a farci voglia di partire. Il Giappone si è presentato così a Milano, per quasi due ore, con programmi di viaggio articolati anche fuori dai classici tour delle città, o delle stagioni più gettonate come la primavera per la fioritura dei ciliegi, in compagnia di:

• Marco Cattaneo, Direttore di National Geographic Italia),
• Amanda Ronzoni (giornalista, fotografa ed Esperta Kel 12),
• Marco Restelli (storico delle religioni dell’Asia, giornalista ed Esperto Kel 12),
• Valeria Pirodda (JNTO Ente Nazionale del Turismo Giapponese)
• Andrea Dal Bosco (Account Manager Lufthansa Airlines Group)

Grazie alla presentazione dei due storici tour operator, dell’ente del turismo e della compagnia aerea ora ho più voglia e più motivi per visitare il paese del sol levante.

Il Giappone è un mosaico di suggestioni per tanti tipi di viaggiatori.

Il Giappone ha una cultura millenaria che convive con scenari urbani modernissimi e avveniristici.

E gode di stereotipi positivi che i visitatori confermano: una cucina sana e leggera, un popolo accogliente, una natura primigenia.

Dalla A di arigato alla Z di zen, sono state citate tante parole giapponesi entrate nel nostro vocabolario quotidiano. Sono parole belle quasi tutte, se si escludono kamikaze e tsunami che richiamano scenari di guerra o disastri naturali.

MOSTRA JAPAN. BODY_PERFORM_LIVE

Per gli amanti dell’arte contemporanea questa è la la mostra da vedere al PAC – Padiglione di Arte Contemporanea di Milano. Si intitola Japan. Body _ Perform _ Live e si potrà visitare fino al 12 febbraio 2023.

Parla del Giappone di oggi attraverso le opere di 17 artisti, fra cui un collettivo.

Ci sono le inquietudini del post terremoto (sempre quello del 2011 a Fukushima), la tecnologia che permea le nostre vite, dei corpi mutilati, gli immancabili manga, le onde che sono tanto di moda.

La politica e la cultura, la società giapponese nelle sue diverse sfaccettature sono viste con gli occhi dei suoi artisti, nati tra il 1924 e il 1987. Alcuni di loro hanno già esposto in Italia, alla biennale di Venezia per esempio.

Le installazioni sonore, i video e le opere a due e tre dimensioni sono a tratti inquietanti, a tratti ispiratrici e poetiche. Tra gli artisti in mostra c’è anche Yoko Ono.

RISTORANTE POPOROYA

E dopo una scorpacciata di immagini sul Giappone cosa c’è di meglio che cenare in un ristorante giapponese? Vicino a Palazzo Castiglioni in Corso Venezia, in via Eustachi si trova Poporoya, uno dei primi sushi bar di Milano che è stato aperto addirittura nel 1977.

Shiro è ancora presente anche se una seconda generazione della sua famiglia ha preso le redini del locale.

Da Poporoya è rimasta l’atmosfera di una volta e il cibo buono giapponese, come una volta.

Sano e leggero, accompagnato da una zuppa di miso perfetta per scaldarci in una sera di gennaio.

Poi ci sono il sake, la birra giapponese e tante altre cose buone da portare a casa o consumare sul posto in questo caldo locale che mi piace sempre tanto.

Poiché era tardi ho mangiato poco, indovinate fra questi quale piatto ho preso?

COSA VORREI FARE IN GIAPPONE

A questo punto mi chiedo: quando partiamo? Io ormai ho esigenze ben definite per i miei viaggi e so di preciso cosa fare in Giappone. Ok vedere Tokyo di giorno e di notte, assaggiare le specialità della cucina tokyotina e attraversare la strada agli incroci più trafficati. E poi?

Shizuoka e Fukuoka saranno le mie prime destinazioni fuori dalle città principali.

Shizuoka mi interessa perché è la culla del tè giapponese, una passione che coltivo ormai da vent’anni.

Vorrei visitare i giardini dove si coltiva la Camellia sinensis, trasformata con una tecnica particolare per dare tè verdi pregiati, con note vegetali e di sapidità uniche al mondo. Poi vorrei affrontare con calma il cha-no-yu.

Pensate che il termine giapponese tradotto letteralmente significa “acqua calda per il tè”, identifica la cerimonia del tè e voglio prendermi tutto il tempo necessario per questo percorso.

Fukuoka è stata inserita fra le destinazioni Best in travel 2023 da Lonely Planet nella categoria sapori, ed è un motivo più che sufficiente per andarci!

Infine in Giappone, a Okinawa, c’è una delle blue zone censite dagli studiosi, è un’area dove le popolazioni sono più longeve, vivono bene e a lungo. A Okinawa insomma troverete molti centenari in buone condizioni di salute, oggetto di studi medici che coinvolgono per esempio anche la nostra Sardegna. Non a caso siamo su delle isole, dove la dieta e lo stile di vita giocano ancor oggi un ruolo essenziale. Bere il tè aiuta, ne sono certa.

Ps – questo tuffo nel sol levante mi è piaciuto così tanto che, appena tornerò a Milano, andrò a cercare altri luoghi legati al Giappone, avete qualcosa da suggerire?