23 – 24 agosto 2014 (piedi, bus, aereo)

Oggi niente alba sui templi. Dormiamo bene e facciamo l’ultima ricca colazione in hotel.

Noodles, involtini primavera, fried rice. Caffè e succo di mango. Usciamo alle otto e abbiamo il late check-out.

Ci vogliono quaranta minuti per arrivare ai templi di oggi, complessi che rappresentano le forme più antiche dei templi, sparsi per la vasta campagna cambogiana.

cambogia

Non solo risaie ma bananeti e stagni, pieni di ninfee in fiore.

Qui si riunivano in preghiera i contadini che, impegnati nei campi, raramente avevano modo di andare ad Angkor wat.

Per loro sono stati costruiti questi templi, con forme architettoniche diverse, in spazi più ampi e ariosi.

Fatico a cogliere questi dettagli, oggi io sono stanca e pensierosa. Sento avvicinarsi la fine del viaggio, infatti…

Alcuni consigli per la visita del sito di Angkor wat.

Vi lascio alcune considerazioni che spero vi tornino utili per programmare la vostra visita.

Sentirete di tutto sull’opportunità di effettuare una visita a inizio o fine giornata, magari aggiungendo la vista dei templi all’alba o al tramonto, perché c’è la luce migliore o perché ci sono meno turisti.

O di mangiare a orari strani così quando tutti sono a pranzo i templi sono meno affollati.

La mia filosofia è che prima o poi voglio vedere tutto e, quando esco dal sito con la mappa in mano, devo avere messo le crocette su tutto, a costo di farmi trascinare fuori dall’ultima guardia che chiude l’ingresso dietro di me. Questo di essere portata fuori a forza è successo più volte quindi conosco la sensazione, un giorno o l’altro rifarò alla mia maniera “Una notte al museo”.

cambogia

L’unico consiglio che mi sento di dare è: dedicare 2 – 3h ciascuno a Angkor Thom e Angkor Wat, max 1h a ciascuno degli altri templi.

Noi abbiamo effettuato la visita tra il 21 agosto (pomeriggio) e il 23 agosto (mattina) con questa sequenza:

  • 21 08 Angkor Thom (Bayon, Baphuon, terrazza degli elefanti)
  • 22 08 Ta Prohm
  • Banteay Kdey
  • Prae Rup
  • East Mebon (Baray)
  • Leak Neang
  • Ta Som
  • Preah Neak Poan
  • Angkor Wat
  • Phnom Bakheng Mountain (tramonto)
  • 23 08 Roluos Group
  • Preah Keo
  • Bakong
  • Rolei
  • Banteay Sanrae
  • Banteay Srei

Organizzazione

Il nostro gruppo ha utilizzato il pulmino del corrispondente che per tre giorni ci ha portato in giro, i tempi di visita così sono gestiti bene. Da soli è bene avere un mezzo d’appoggio, i vari siti sono distanti.

Angkor by bike

La libertà di vedere i templi pedalando è impagabile, a Siem Raep è possibile prendere bici a nolo.

In mezz’ora arriverete al sito dove potrete scegliere che direzione prendere.

Magari usate la bici anche se vi spostate in bus, alla fine della visita “istituzionale” potete pedalare in libertà per poche ore, tanta resa con poca fatica. Noi non ne abbiamo avuto il tempo e me ne dispiaccio.

cambogia

Torniamo ora al diario di viaggio. Il gruppo sta bene ma qualcuno vorrebbe fare le ultime spese.

Dopo quattro ore torniamo in hotel alle ore 13,30. L’ultimo pranzo ci permette di chiudere la cassa a zero, per la felicità del gruppo e, prima di tutti, del bravissimo cassiere Daniele.

Salire per fare i bagagli, per l’ultima volta, fa venire il magone a Orietta, io ci metto solo un po’ di più.

Stare bene insieme e poi doversi salutare è brutto. Speriamo di rivederci presto.

cambogia

Alle 15 siamo sul pulmino cambogiano, carico all’inverosimile con tutti i bagagli. Stiamo comodi, la strada è buona e poco trafficata. Dovremmo impiegare tre ore per il confine invece dopo sole due ore siamo a Poipet.

Scendo per prima, un signore senza cartello chiede del tour leader. Sono io gli rispondo. Che c’è?

Vi porto io di là dal confine. Sicuro?? Chi ti ha mandato?

Nomina il nostro corrispondente e dico OK. Non si era identificato.

Entrare in Thailandia richiede un’ora e mezza. C’è un senso di trascuratezza che non mi aspettavo.

Sporcizia e brutta gente, confusione da una e dall’altra parte, non me l’aspettavo.

Nulla a che vedere con la dignitosa povertà del Laos, le cui immagini come un film passano nella mia testa.

Riavvolgere il nastro è possibile? Non ora.

Le impronte digitali che non mi avevano preso all’ingresso in Cambogia mi vengono richieste ora, in uscita.

In Thailandia respiriamo subito più modernità e pulizia. Appena arriva il pulmino thailandese saliamo.

Sono le ore 18,30. Ora siamo stipati come sardine, il posto sarebbe sufficiente per noi o per i bagagli, sfidiamo le leggi della compenetrazione dei solidi e alcuni pax giustamente brontolano.

Il driver cinese non capisce nulla e corre come un pazzo. Sorpassa, frena.

Sul cruscotto tiene due cavallini bianchi che dondolano la testa, sembra si facciano le coccole.

Sosta tecnica in autogrill, pieno di benzina, junk food e toilette.

Dopo le ore 22 siamo in vista della capitale thailandese, io adoro Bangkok e mi spiace non fermarmi per una visitina ma non si può proprio. Entriamo nell’aeroporto di BKK, siamo in largo anticipo e sappiamo che abbiamo altre 24 ore da passare in giro.

I gate sono già aperti ma la prima info che ci danno non è rassicurante, pare che i voli siano pieni.

Chiedono se vogliamo anticipare la partenza al volo precedente, ma siamo un gruppo di dodici, stiamo insieme fino a Dubai e allora ci lasciano sul nostro.

bangkok

Ok controllo passaporti, entriamo nell’area dutyfree e stiamo un po’ sparsi. Tutto è caro, non vorrei prendere nulla. Ma tant’è: una pizza 10 euro, mezzo litro di birra 6 – 7 euro. Non ci siamo più abituati.

Con un gran sonno saliamo sull’aereo. Davanti i quattro per Roma, dietro noi otto diretti a Milano.

Atterrati a Dubai abbiamo ancora tempo per girare, cerchiamo (plurale maiestatis) il caffè ma Starbucks non si vede. Pare che dobbiamo accontentarci di Costa in questo terminal, caro e cattivo, tipo cinque euro. Non ci danno il bicchiere d’acqua, non funziona il wifi, insomma un disastro.

Io mi isolo per distrarmi e scrivere il diario ma siamo presi dal magone dei saluti.

Starbucks c’è, ma lo stesso è piccolo, caro e senza wifi. Ci ritroviamo per l’ultima volta ed è davvero giunta l’ora di farci languidi e commossi saluti. Partono prima Terry e Gianfry, poi Orietta e Paola. Poi sparsi procediamo al gate. Volo ok per Milano e stiamo ancora insieme sul Malpensa Express fino in centrale, da dove tutto è iniziato. E dove parte il mio treno per Venezia. Fine del viaggio. E poi?

bologna

Poi a settembre facciamo il raduno a Bologna, diversi aperitivi a Milano centro e a nord della città. Abbiamo voglia di vederci, non c’è dubbio. Una coppia diventa famiglia, si sposa e si riproduce. Il matrimonio a Bergamo ci vede nuovamente insieme e non potrebbe esserci un’occasione più gioiosa. Siamo ancora qui, a sentirci e cercarci. La magia di Avventure è anche questa. Grazie amici, vi porterò sempre nel cuore.

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